Archivio mensile:agosto 2025

Camposampiero: Vitella Scappa dall’Allevamento. Abbattuta su Ordine della Sindaca

Quanto successo sabato 23 agosto in provincia di Padova è un fatto incredibilmente ripugnante che dovrebbe scuotere dallo sdegno qualsiasi animo capace di provare gentilezza e compassione.

Stando a quanto riportato dal quotidiano online La Tribuna di Treviso, venerdì 22 agosto una vitella di appena 15 mesi di età sarebbe sfuggita al controllo dei suoi detentori.
Il notiziario infatti, su un articolo dedicato, ha informato lettori e lettrici che la giovane femmina, detenuta in via Fontanebianche presso l’azienda “Gianni Ruffato”, sarebbe scappata attraverso i campi dopo esser stata lasciata momentaneamente libera poiché non stava bene.
«Venerdì avevamo fatto uscire il bovino dall’allevamento per alcuni trattamenti perché non stava bene. Improvvisamente la vitella si è agitata ed è fuggita attraverso i campi» ha riferito Cristian Corò, assoggettatore trentacinquenne della vitella.
La creatura si sarebbe nascosta dentro un campo di mais dalla vegetazione alta, dal quale con ogni probabilità non aveva intenzione di uscire.
Ritenuta inavvicinabile poiché “molto agitata e aggressiva”, e ritenendo il rischio alto di “ritrovarsela addosso”, è stato disposto l’ordine di abbattimento da parte della sindaca Katia Maccarrone.
Da bravi esecutori di ordini, carabinieri, vigili urbani e personale dell’ASL 6 sarebbero accorsi al campo di mais dove hanno proceduto con l’esecuzione capitale dell’innocente animale, consegnato ormai cadavere all’allevatore.

Perché questa vicenda fa contorcere le interiora?
Perché non è umanamente accettabile nel XXI secolo, nel 2025, apprendere che in un paese che millanta di essere così evoluto, civile e avanzato come l’Italia, una creatura non possa sfuggire al mortifero controllo dei suoi assoggettatori senza guadagnarsi la pena di morte.
È proprio vero ciò che scriveva nel 1791 John Oswald: gli animali vengono trattati e perseguitati come fossero i peggiori criminali, nemmeno avessero compiuto atti spregevoli contro l’umanità intera tanto da meritarsi una fine orribile.

Perché questa vicenda manda in autocombustione l’animo?
Perché sapere una donna, un essere biologicamente predisposto alla facoltà di accogliere e generare la vita, intenta a firmare un’ordinanza che la vita la nega, fa semplicemente indignare.

«Purtroppo, per garantire la sicurezza di tutti è stato necessario abbatterla; non abbiamo avuto scelta» è stato detto per giustificare l’ingiustificabile massacro. E della spontaneità e della veridicità di tale esternazione, qualsiasi mente dotata di ragione potrebbe averne forti dubbi.

Le domande sono molteplici, in questo caso:
Come mai l’animale era agitato? Cosa era successo a questa creatura?
Quali soluzioni sono state adottate, in così poco tempo, per mettere la vitella in sicurezza?
Per quale ragione non si è interpellato associazioni di tutela animale per trovare assieme una soluzione?

Le risposte a questi quesiti sono davanti agli occhi di chi è capace di vedere.
La vitella, con ogni probabilità, è fuggita perché aveva la volontà di farlo.
Quale esistenza privata della libertà non desidererebbe riconquistarla?
È il momento di SMETTERE di pensare che gli animali, e che le altre creature che popolano il mondo, siano materia organica in divenire privi di ragione, volontà e intelletto.
È vergognoso, è una sconfitta umana, tentare a tutti i costi di riportare un’esistenza che ha cercato di sfuggire al controllo umano (e che ci stava riuscendo) per schiacciarne la volontà.
Impossibile non empatizzare con chi, vittima dello specismo umano, cerca una via di fuga ma viene lo stesso condannato a morte.

Credo fermamente che la specie umana sia peggiore dei parassiti.
Ci sono parassiti che concedono al corpo sul quale si sono collocati di esistere lo stesso, per preservare anche la propria esistenza.
Gli esseri umani non permettono alle proprie vittime nemmeno questo lusso: solo privazioni, sofferenza e morte.

Esprimo pubblicamente tutto il mio biasimo verso le persone che hanno agito contro la vita, negando l’esistenza a questa creatura: non siete immortali, non siete esenti dal provare dolore e in qualsiasi momento l’Universo che ha generato voi e tutti gli altri animali può farvi fare esperienza delle vostre stesse azioni.
Esprimo poi un pensiero pieno di pietà, compassione, rispetto e amore verso questa ennesima vittima dell’egoismo umano: adesso sei libera, lontana dalla nostra specie che è ancora incapace di esistere senza fare del male.

•••
Chi desiderasse, può inviare una mail di dissenso per la nefasta azione compiuta.
Testo tipo:

All’attenzione della sindaca Katia Maccarrone
All’attenzione del comune di Camposampiero
All’attenzione della polizia municipale, dell’Asl 6 e dei carabinieri

Ho appreso dal quotidiano La Tribuna che sabato 23 agosto è stata uccisa una vitella che era scappata dall’allevamento dove era detenuta. Leggere notizie simili nel 2025 fa semplicemente rabbrividire dalla vergogna, dallo sdegno e dall’orrore.
Esiste sempre in un paese civile una soluzione che non sia la morte imposta. Non esiste invece in una società dove viene meno il rispetto per ogni forma di vita.
Non è dagli animali che cercano la libertà e di sfuggire alla nostra violenza che dobbiamo tutelarci, ma dalla vergogna delle nostre stesse azioni che oltraggiano la natura e le creature che essa ha generato!
Voi tutti avete perso un’occasione per dimostrare di essere all’altezza di un mondo dove esistono ANCHE gli animali, scegliendo di giustiziare una creatura che voleva semplicemente vivere.
Spero che la vita ve ne tenga di conto, senza mai perdonarvelo.

Distinti saluti.

Nome, cognome, città

Da inviare a: info@comune.camposampiero.pd.it, segreteria@comune.camposampiero.pd.it, protocollo.aulss6@pecveneto.it, rufgianni@pec.it





Lettera a Micol Olivieri: Detenere Animali non è Obbligatorio

Care lettrici e cari lettori del mio blog,
porto a vostra conoscenza un fatto davvero spiacevole accaduto in questi giorni e che ha, purtroppo, come protagonista una creatura di altra specie che non c’è più.

Una persona che segue il mio profilo Instagram mi ha informata che una ‘influencer‘ di nome Micol Olivieri, conosciuta sul piccolo schermo per aver preso parte come attrice alla sitcom “I Cesaroni“, ha pubblicato sui suo social la notizia del decesso del proprio coniglio nano.
Quando muore una creatura che ha fatto parte della nostra famiglia è sempre un momento triste, e non si può far altro che stringersi attorno a chi sta vivendo quella perdita e quel lutto, ma per Micol Olivieri non sta andando proprio così.

Non essendo sua fan, ho dovuto approfondire sul perché tante persone abbiano cliccato immediatamente il bottone “unfollow”, smettendo di seguirla sul suo profilo ufficiale.

L’attrice nei giorni scorsi avrebbe pubblicato una storia con l’augurio di “buon ponte dell’arcobaleno” alla coniglietta nana Caramella che per circa 6 anni ha vissuto assieme alla famiglia della Olivieri.
Ciò che ha fatto scatenare l’indignazione di moltissime persone è stato il dettaglio inserito nella storia: la coniglietta sarebbe stata trovata morta nella sua tana dopo qualche giorno.
La Olivieri infatti ha spiegato (in bikini forse al mare, sobrio contesto per parlare della perdita del proprio amato animale) in una delle sue storie che la coniglietta viveva libera in giardino e che mangiava di tanto in tanto i “croccantini” per conigli ma soprattutto erba, fiori e vegetali che cercava da sola.
Lei e la sua famiglia, come si può leggere dal fermo immagine riportato qui di seguito, si sono accorti che l’animaletto “era qualche giorno” che non si vedeva.
In una delle numerose storie condivise con i suoi “quasi un milione di followers” l’attrice ha spiegato che ha sempre avuto animali, e che è consapevole che vivranno meno di lei, per questo se ne è fatta una ragione e accetta l’idea che la coniglietta Caramella non ci sia più. Sei anni, a detta dell’attrice, sono comunque tanti.

La storia su Instagram di Micol Olivieri dove saluta la coniglietta morta

Credo fermamente che questa vicenda abbia enormi criticità, ed è per questo che sono qui a scrivere il presente articolo, in primis per dare voce a una creatura che non c’è più, in secundis con la speranza che le mie parole vadano a sensibilizzare chi vorrebbe acquistare (che pessimo verbo, accostato agli esseri senzienti!) un animale.

Mi domando, e lo domando pubblicamente alla Olivieri, come si possa arrivare ad accorgersi “dopo qualche giorno” della morte di un animaletto che si ha con sé. Per cosa sta quel “qualche“? Due? Tre? Una settimana? Di più? Mi chiedo ancora, nella stagione in cui siamo caratterizzata da temperature che arrivano anche ai 40 gradi, come si possa non monitorare costantemente chi abbiamo scelto di tenere con noi. Creature che non hanno mai chiesto di venire prese, verso il quale abbiamo l’obbligo di vegliare affinché stiano bene. Era lei a dover essere una priorità, e non certamente le notifiche, i messaggi e i tag commerciali.
Aveva acqua fresca a disposizione la povera coniglietta?
Mi domando inoltre come sia possibile che un animale d’allevamento quale era la povera coniglietta (coniglio nano ariete) sia stato tenuto in una condizione simile, quando l’istinto alla sopravvivenza e la propria selvaticità sono ampiamente manipolate dalla selezione innaturale umana. Cosa doveva mangiare in giardino? C’erano tutti gli elementi essenziali e vitali per la sua corretta alimentazione?
Infine, mi chiedo e chiedo ancora pubblicamente alla Olivieri, è stata richiesta a un veterinario magari l’autopsia per capire cosa ha provocato il decesso della coniglietta?
Sei anni stando a quanto leggo non sono assolutamente l’età massima. I conigli ariete possono vivere anche fino ai 12 anni (sul alcuni siti si parla addirittura di 18 anni).

Spero che si faccia chiarezza sull’accaduto, e che la povera coniglietta non abbia sofferto troppo nei suoi ultimi momenti di vita passati da SOLA. È una vergogna che la gente stia fissa con il cellulare in mano e poi non osservi bene il mondo attorno a sé dove ha deciso di far stare degli esseri viventi commerciati.
Sento il dovere di dire alla Olivieri, vedendo la tipologia di coniglio che ha avuto, di non acquistare più nessun animale. I conigli nani ariete poi soffrono di problematiche dovute all’innaturalità della posizione delle proprie orecchie: già questo basta per far finire il loro commercio.
Ho visto alcuni dei suoi post in cui mostra cuccioli di cane di razza fatti nascere in casa: gli animali non sono decori, non sono status symbol, non è un obbligo detenerli e andrebbero solo e soltanto accolti così come sono, e non certamente acquistati da allevamenti che ne forzano i tratti estetici per frivole richieste di mercato.

Mi auguro che le persone aprano gli occhi e inizino a realizzare che è urgente smettere di trattare le altre specie come le stiamo trattando quotidianamente. Non sono creature da prendere per far giocare figlie e figli, non sono esistenze da detenere per il semplice gusto di possederle.

Mi rincuora sapere che tantissime persone abbiano attenzionato questa vicenda e che abbiano preso le distanze da tale ‘influencer’, alla quale auguro di venire influenzata presto da buoni principi di rispetto verso OGNI forma di vita da qualche associazione di tutela animale.
Esprimo poi la mia totale solidarietà invece a chi ha ricevuto messaggi in privato con offese del tipo “demente”, per aver difeso la povera Caramella. Denunciate queste parole offensive, che vanno ben oltre la libertà di espressione e di pensiero.



Con uno dei coniglietti salvati dall’abbandono da Il Prato dei Conigli Onlus – foto del 2015

“Percy Bysshe Shelley Pensatore Antispecista” in concorso a Micro Editoria di Qualità 2025

Care lettrici e cari lettori,
vi informo con molto piacere che il mio saggio “Percy Bysshe Shelley Pensatore Antispecista” edito da Carmignani Editrice è fra le opere che stanno partecipando al concorso di Micro Editoria di Qualità 2025 realizzato a promosso dall’Associazione L’Impronta e dal Sistema Bibliotecario Sud Ovest Bresciano. Tale concorso intende promuovere la cultura e premiare letture di qualità pubblicate da case editrici indipendenti con marchi e riconoscimenti. La premiazione avverrà nel mese di novembre.

Fino al 30 ottobre 2025 sarà possibile, per persone iscritte alla Rete Bibliotecaria Bresciana, prendere in prestito una delle copie del mio saggio messe a disposizione per leggerla e valutarla, dandone il proprio giudizio. Per la prenotazione bibliotecaria si può cliccare QUI.

Le persone che leggeranno l’opera prendendola in prestito da una delle biblioteche della rete bresciana e cremonese, possono compilare la scheda di valutazione cliccando QUI, da consegnare poi, stampata, direttamente in una delle biblioteche.
Il concorso permette anche a chi ha letto le opere, ma non vive necessariamente nell’area bresciana, di poter esprimere un giudizio e di votare le letture.




Chi, fra coloro che hanno acquistato il mio libro, desiderasse esprimere il proprio giudizio lo può fare direttamente online: basterà cliccare QUI affinché si apra il modulo per la votazione, dove inserire
dove si è acquistato il libro (in libreria, dal sito Carmignani, online o invio diretto dall’autrice)
titolo del libro: “Percy Bysshe Shelley Pensatore Antispecista”
casa editrice: Carmignani Editrice
voto sullo stile di narrazione
voto sulla gradevolezza della storia
voto sulla copertina
giudizio sintetico complessivo sul libro


Ringrazio le realtà del territorio bresciano e cremonese per questa iniziativa, e ringrazio di cuore tutte le persone che avranno il piacere di leggere il mio saggio e di esprimere un giudizio in merito.

Buona lettura!




Carmen Luciano
Blogger Attivista per i diritti animali
Dottoressa Magistrale in Lingue, Letterature e Filologie Euroamericane


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