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44° Palio di Fucecchio: Protesta Contro la Corsa dei Cavalli

Domenica 18 maggio 2025 nella cittadina di Fucecchio (FI) si terrà il 44° palio delle contrade. Come ogni anno dal 1981 a questa parte, verranno fatti gareggiare cavalli costretti a correre nella buca di “San’Andrea” con addosso dei fantini (sardi, principalmente). Una competizione che dovrebbe essere solo umana, essendo il divertimento esclusivamente umano, ma che invece tira in ballo la vita di queste creature che spesso si sono ferite e sono perite, come accaduto ai poveri Ora Basta, Rexy ed Ugo Ricotta.

Morto un cavallo, a Fucecchio ne prendono un altro.
The shaming show must go on, anche con il contributo dei medici veterinari: quest’anno presenti in campo accanto a quelli dell’ASL ci saranno Daniele D’Allora, Guido Castellano e Armando Del Rosso.

Non mancherà la nostra protesta antispecista, regolarmente autorizzata, fuori dalla buca della vergogna, organizzata dal mio blog in collaborazione con Fabrizia Morelli Movimento 5 Stelle Fucecchio. Da anni chiediamo un palio folkloristico senza uso di animali, e continueremo a farlo fino a quando non ci saranno più schiavi costretti a correre col benestare dei veterinari e dell’amministrazione.

Domenica 18 maggio dalle 14 – con cartelli, striscioni, megafoni, cassa e microfono – daremo voce agli animali sfruttati, oggetto di sfogo ludico nelle mani di chi dice di amarli ma non dimostra la capacità di rispettarli nella loro libertà.

Appoggiano attivamente la nostra protesta le associazioni IHP Italian Horse Protection e LAV sede di Pontedera.

La cittadinanza, quella sensibile che ripudia l’idea che gli animali vengano sfruttati per usanze umane, è invitata a partecipare per stare dalla parte di chi – domato nell’anima – non sa più difendersi.



[Cascina] Asinello Sofferente Tenuto Solo e Legato con una Corda

Care lettrici e cari lettori,

questo articolo per mettervi al corrente di una situazione a dir poco incresciosa che si sta manifestando nella cittadina di Cascina, nella provincia di Pisa, più precisamente nell’area dell’abbazia di San Savino.
In uno spazio verde del complesso di proprietà della chiesa vi è la presenza di un asino tenuto costantemente solo, legato con una corda, che versa in evidente stato di sofferenza. L’animale, chiamato dalle persone del posto “Paolino”, giace spesso sdraiato su un fianco per non stazionare sulle zampe per una probabile laminite (infiammazione degli arti) che lo limita nei movimenti.

La presenza del povero asinello legato mi è stata segnalata da una persona un mese fa, a dicembre, poco dopo il periodo natalizio. Essendovi nel giardinetto un presepe, in un primo momento la persona segnalante aveva creduto che fosse tenuto lì per fungere da decoro vivente per la rappresentazione della natività. Una briosa conversazione telefonica avuta con il parroco (già noto alla stampa per il suo amore francescano per le altre specie) e un primo sopralluogo a Cascina ci hanno portato a realizzare che l’animale non era di proprietà della chiesa, bensì di un privato cittadino che da tempo lo lascia stazionare lì legato quando non lo ripone nella stalla.

Comprendendo la gravità della situazione, ho allertato il presidente Sonny Richichi dell’associazione IHP Italian Horse Protection, che quotidianamente si attiva per contrastare maltrattamenti e abusi ai danni degli equidi. Con Sonny, una volontaria IHP e un veterinario ippiatra ci siamo recati all’abbazia di San Savino il 31 dicembre scorso. L’animale giaceva sdraiato a terra, in evidente stato di malessere.
Quando una donna si è avvicinata per portargli delle carote, la creatura si è alzata e facendo qualche passo a fatica ha iniziato a mangiare, non prima di aver tentato di sferrare un morso.

<<È qui da sempre. Ha circa 24 anni. Le persone arrivano e gli portano da mangiare. I nostri bambini sono cresciuti con lui e lui è felice quando li vede, raglia e fa le scorregge per la felicità. È felice anche quando vede i nostri cani>> queste sono alcune delle parole che ci sono state riferite da una persona sopraggiunta sul posto assieme ad altre (di cui una con fare minaccioso), allarmate per le attenzioni verso l’asinello.

foto: CarmenLuciano.com

Il veterinario ippiatra di IHP, presente durante il sopralluogo, già da un controllo visivo ha constatato che l’animale presentava dei problemi.
La mattina stessa del 31 dicembre, vista la necessità urgente di far visitare l’animale, è partita la chiamata verso i carabinieri forestali di San Giuliano Terme.
I controlli, come da classico copione italiano sui diritti animali, sono avvenuti solo attorno all’8 gennaio 2025. Per i veterinari USL? Tutto nella norma.

IHP ha denunciato la cosa sui propri canali social per mettere la cittadinanza al corrente di ciò che sta accadendo:
“Tra Natale e Capodanno ci siamo occupati di una segnalazione riguardante un asino di circa vent’anni, notato da molti cittadini in condizioni di disagio e sofferenza, spesso tenuto legato con una corda in un giardino limitrofo alla strada trafficata, che mostrava un’evidente zoppia e dolore agli arti anteriori che lo porta a stare sdraiato per molto tempo (condizione innaturale per un equide e quindi sintomo di sofferenza).
Siamo andati a parlare col proprietario il quale ci ha liquidato dicendo che l’asino in cura da parte di un veterinario. Siamo riusciti a rintracciare il veterinario in questione, il quale ci ha dichiarato di non essere competente per gli equidi, di aver visto l’asino solo occasionalmente e di non essere in grado di fare una visita approfondita e una diagnosi. Siamo quindi ritornati sul posto 31 dicembre chiedendo l’intervento dei carabinieri, forti anche del parere di un veterinario ippiatra che ci ha confermato che i sintomi sono riconducibili a una possibile laminite acuta. I carabinieri non sono intervenuti: ci hanno chiesto un esposto scritto, promettendo di attivarsi in tempi brevi. Ma invece sono passati ben 8 giorni prima del sopralluogo effettuato insieme all’USL. Con sconcerto abbiamo appreso che veterinari e carabinieri (e parliamo dei CC Forestale Reparto a cavallo di San Rossore!) si sono limitati a chiedere informazioni al proprietario, il quale ha raccontato che l’asino è in cura per un ascesso, esibendo un farmaco. Senza verificare che fosse stata fatta una visita accurata e una diagnosi, e senza quindi verificare da quali patologie sia veramente affetto l’animale, i funzionari (che, ricordiamo, sono chiamati a tutelare il benessere animale) hanno scritto nero su bianco di non aver trovato alcun riscontro al nostro esposto!
È un fatto gravissimo. Abbiamo già inviato una seconda denuncia, spiegando e motivando le lacune del loro intervento e chiedendo un nuovo intervento urgente di sequestro.
L’asino è di un privato ed è detenuto nelle adiacenze della “Badia San Savino”, la cui parrocchia però non c’entra con la gestione dell’animale. Siamo intenzionati ad andare fino in fondo, con tutte le azioni a nostra disposizione, perché non è possibile che in questo Paese la legge contro il maltrattamento degli animali venga svilita in questo modo. A brevissimo aggiorneremo sulla situazione”

In data odierna, 23 gennaio 2025, a quasi un mese dalla segnalazione pervenuta da un uomo stanco di vedere l’animale in quelle condizioni, la situazione all’abbazia di San Savino non è cambiata: l’asinello continua a stare accasciato su un fianco, tenuto da solo e legato in questo fazzoletto di terra di proprietà della chiesa. L’ennesimo sopralluogo effettuato dal presidente Richichi di IHP ha mostrato uno scenario sconcertante: una creatura in evidente bisogno di cure lasciata sola. Tutto questo con il benestare dei veterinari dell’USL che, come ripeterò sempre, godono della stessa stima che nutro nei confronti dei macellai.
QUI il video del sopralluogo di IHP.

Una situazione agghiacciante, al limite del verosimile, che non si può tollerare in una società che si crede superbamente ‘civile’ ma senza esserlo sul serio.

Chiedo dunque alle persone sensibili, quelle che aborrono l’idea che una creatura senziente sia lasciata da sola una vita intera senza poter godere della vitale compagnia di un proprio simile con cui interagire, e che versa in stato di sofferenza, di scrivere una mail al Comune di Cascina affinché si attivi per far cessare questa angosciosa vicenda.

Email tipo da inviare:

Gentile Sindaco di Cascina,
ho appreso che nell’area dell’abbazia di San Savino, nel vostro comune, è presente un asinello di circa 24 anni tenuto spesso legato con una corda, da solo. Diversi sopralluoghi effettuati dall’associazione IHP, Italian Horse Protection, anche assieme a un ippiatra esperto, hanno esplicitato che l’animale potrebbe soffrire di laminite acuta che lo porta a sofferenza fisica. L’associazione ha allertato i carabinieri forestali e vi è stato un intervento anche dell’ASL veterinaria, ma niente è stato risolto: l’animale continua a versare nelle stesse condizioni, bisognoso di cure e di compagnia.
Da primo cittadino le chiedo di intervenire prendendo pubblicamente le distanze da questa detenzione, ed attivandosi affinché la creatura finisca la sua esistenza in un centro di recupero animali dove non mancheranno mai le cure e le attenzioni che merita.
Distinti saluti.

Nome, cognome, città

Da inviare a: sindaco@comune.cascina.pi.it
con in CC/CCN: thinkgreen.livevegan.loveanimals@gmail.com


Con la speranza di darvi presto buone notizie, ringrazio anticipatamente chi vorrà unirsi in questa azione per salvare questa povera creatura.


Carmen Luciano
Blogger per i diritti animali




[PISA] Caldo Record: Cavalli Costretti a Trainare Carrozze sotto il Sole Cocente

Care lettrici e cari lettori,
ancora una volta porto alla vostra attenzione la triste realtà della subordinazione animale nella città di Pisa, più specificatamente quella dei cavalli costretti a trainare carrozze turistiche.

Come saprete se seguite questo blog e la pagina Facebook a esso connessa, non si contano più le numerose manifestazioni di protesta organizzate in piazza per dire BASTA a questo sfruttamento.
La più recente, è stata organizzata da LAV nel mese di luglio ancora una volta in Piazza Arcivescovado, a pochi passi dalla Torre pendente ma anche dal luogo dove le carrozze stazionano in attesa dei clienti.

foto di archivio


Come stanno riportando alcuni quotidiani e notiziari, nonostante le continue richieste da parte della cittadinanza, le incessanti pressioni per la tutela degli animali delle associazioni animaliste (IHP Italian Horse Protection, A Code Unite, LAV, Animalisti Italiani), nonostante le 8.560 firme raccolte dalla petizione lanciata da me nel 2017 e il recente odg proposto dai consiglieri comunali Luigi Sofia ed Enrico Bruni, il Comune di Pisa con la sua attuale giunta non si è aperto al cambiamento.

Le carrozze stanno continuando a circolare nella città anche con questo caldo eccessivo, con temperature che raggiungono addirittura i 40°C rendendo l’asfalto rovente. E pensare che alcuni vetturini, gli stessi che purtroppo hanno impugnato davanti al TAR l’ordinanza di divieto di circolazione nelle ore più calde emessa nel 2022, da tempo chiedono la riconversione delle proprie licenze per abbandonare le carrozze, cedere i cavalli a rifugi di tutela animale e iniziare a lavorare come tassisti.

Una vergogna enorme per la città di Pisa.

È necessario allora che si continui a fare pressione morale ed etica affinché questo sfruttamento animale finisca, una volta per tutte. È necessario continuare a scrivere, a esternare dissenso, fino a quando il muro di ostilità nei confronti del progresso non si sgretolerà definitivamente lasciando spazio a uno scenario nuovo per la città di Pisa, che merita di stare al passo con altre città nel mondo che hanno abolito i servizi turistici a trazione animale.

Potete difendere i cavalli e unirvi alle nostre azioni inviando una mail di protesta, copiando il testo qui di seguito o scrivendo di vostro pugno mantenendo sempre toni civili ed educati.

Oggetto:
BASTA SFRUTTAMENTO DEI CAVALLI A PISA, RICONVERSIONE IMMEDIATA DELLE CARROZZE!

Testo tipo:

Gentile Comune di Pisa
Gentile sindaco Conti
Gentile assessora Gambini
Gentile assessore Pesciatini

scrivo questa e-mail per esternare tutto il mio disaccordo riguardo alla tristissima situazione dello sfruttamento dei cavalli nella città di Pisa per trainare carrozze turistiche. Dalle varie testate giornalistiche si è appreso che nonostante le richieste avanzate dai vetturini stessi per la riconversione delle licenze, nonostante l’odg dei consiglieri Bruni e Sofia, nonostante le migliaia di firme raccolte dalla petizione lanciata contro l’uso dei cavalli (8.652!!) e le annuali proteste in piazza per dire basta all’uso improprio di questi animali, la vostra giunta non sta né ascoltando né accogliendo il cambiamento. Un cambiamento necessario per ragioni etiche in primis, visto che le altre specie non sono nostre schiave e non devono vivere una vita di subordinazione alla mercé umana.
Cosa si sta aspettando? Il decesso, la vittima animale che – stremata dalla fatica – crolla al suolo priva di vita come è successo nel parco della Reggia di Caserta pochi anni fa? Com’è possibile che nonostante le richieste pervenute da più fronti (non solo dalle associazioni animaliste, ma anche da alcuni vetturini stessi) esse non vengano accolte? Cosa ostacola il cambiamento etico, il progresso nella bella città di Pisa?
Con la presente e-mail chiedo ancora una volta, unendomi a tantissime altre persone, che venga messa la parola fine all’impiego di animali che stanno circolando anche con queste temperature torride. Chiediamo, a gran voce, che la vostra giunta si attivi dando inizio alla riconversione delle licenze per i vetturini che desiderano guidare un taxi e non più un mezzo trainato da un animale schiavo, e la riconversione in mezzi elettrici delle restanti carrozze. Non stiamo chiedendo l’impossibile, anzi. Stiamo chiedendo qualcosa che è già realtà in altre città nel mondo, come accaduto recentemente in Messico a Guadalajara dove lo scorso 31 luglio hanno circolato per l’ultima volta mezzi trainati dai cavalli, ormai sostituiti con carrozze elettriche esteticamente molto belle e folkloristiche.
Basta sfruttamento dei cavalli a Pisa, riconversione immediata delle carrozze!

Distinti saluti.

Nome, Cognome, Città

Da inviare a:

segreteria.sindaco@comune.pisa.it
l.fracassi@comune.pisa.it
giulia.gambini@comune.pisa.it
p.pesciatini@comune.pisa.it
r.tessitore@comune.pisa.it
a.rossi@comune.pisa.it
ufficiostampa@comune.pisa.it


Grazie a chi si unirà a questa richiesta volta a migliorare la vita dei numerosi cavalli usati per trainare carrozze turistiche a Pisa.

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