Archivio mensile:Maggio 2011

°° Newsletter Lav °°

LEGA ANTIVIVISEZIONE

La sofferenza animale: convegno e congresso LAV a Milano

Nell’ambito del Congresso annuale della nostra associazione – che quest’anno si riunirà a Milano dal 3 al 5 giugno – venerdì 3 si svolgerà il Convegno La sofferenza animale tra aspetti etologici, veterinari e di diritto“, organizzato con il patrocinio del Ministero della Salute e della Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani.
L’importante incontro affronterà, a livello multidisciplinare e con l’ausilio di qualificati relatori, un tema molto delicato e caro a tutti noi, su cui oggi si giocano l’applicazione della legge sul maltrattamento e la libertà di migliaia di animali.
Per saperne di più e per partecipare clicca qui
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Cambiamenu a Terra Futura: vieni a trovarci

Non potevamo mancare al prestigioso appuntamento fiorentino sul vivere sostenibile, che avrà luogo dal 20 al 22 maggio. Al nostro stand – Padiglione Spadolini, Attico, n°238 – abbiamo organizzato per sabato 21 maggio (dalle 14 alle 17) W la pappa veg, salotto‘ per lo scambio di consigli e di esperienze per mamme e papà. E per tutti e tre i giorni della manifestazioni funzionerà, sempre allo stand LAV CAMBIAMENU, un sportello informativo sulla scelta alimentare consapevole, buona per la salute, per il Pianeta e per gli animali.
Invita le persone sensibili a venirci a trovare e vieni anche tu!
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Fermiamo insieme il Palio di Ronciglione

Il palio che si tiene due volte l’anno a Ronciglione, la prima durante il Carnevale  e la seconda in agosto, quest’anno ha già fatto una vittima tra i cavalli costretti a correre.
Aiutaci a chiederne lo STOP
Scrivi per domandare il rispetto dell’Ordinanza del Ministero della Salute ai Rappresentanti del Governo e della Regione Lazio.
Aiutaci a far sì che la morte della cavalla Tiffany sia l’ultima!
Clicca quiper inviare una mail, basta un attimo del tuo tempo!
Grazie.

Un ombrello per proteggerli

 

Prendersi cura di migliaia di animali senza spendere un euro è impossibile?
No davvero!
E’ sufficiente donare il 5xmille alla LAV.
Clicca
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°° L’Inutilità del Provolone di Fabio&Mingo di Striscia °°

Uno dei pochi programmi televisivi che merita di esser visto è Striscia la Notizia su Canale5. Uno dei pochi programmi in cui emergono fatti di rilevante importanza tenuti nascosti dai mass media. Problemi di inquinamento, ingiustizie sugli animali, oltre che a stacchetti e satira. Questo programma di Antonio Ricci sta contribuendo anche grazie all’Amico degli Animali Edoardo Stoppa a sensibilizzare il pubblico da casa riguardo tematiche animaliste. Da non dimenticare tutte le spedizioni dell’inviato e i numerosi successi ottenuti. Striscia la Notizia ha diversi inviati, alcuni dei quali lasciano a chi viene intervistato o rimproverato un gadget personale: Valerio Staffelli è ormai legato al suo Tapiro D’Oro, Luca Abete ha invece la Pigna, mentre Fabio & Mingo hanno… un provolone (simbolo della Puglia e che sta a significare la figura che gli intervistati hanno fatto per esser beccati dal programma).

Ed è proprio su quest’ultimo “gadget” (tra l’altro vero, temo non sia finto purtroppo!) che vorrei soffermarmi. E’ da un pò che ci penso, e ora è giunto il momento anche di scriverlo! Si saranno mai chiesti entrambi gli inviati, Antonio Ricci, le Veline & company cosa c’è dietro il provolone? Il provolone è uno dei risultati finali dell’industria casearia. Derivato dal latte, nasconde dietro la sua forma buffa e la sua fama regionale tanta sofferenza. Ci sono milioni di femmine, stiamo parlando di mucche,capre e pecore, che ogni giorno vengono sfruttate e munte per ore intere con macchinari poco delicati per produrre una delle bevande di cui l’uomo non ne ha bisogno se non durante lo svezzamento: il latte. Sinceramente, da persone di una certa importanza televisiva come la loro, non me lo aspetto un gesto simile. Si può scherzare su qualsiasi cosa, tranne sulla sofferenza di chi voce non ha e ogni giorno perde il diritto alla libertà.

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E’ per questo motivo che ho scritto una mail di protesta, pacifica ovvio, ai due iviati. Proprio affinchè capiscano l’entità del loro gesto, e cosa ci sia dietro quel provolone che potrebbe esser sostituito tranquillamente da un altro oggetto.

“Cari Fabio e Mingo.

Sono una telespettatrice di Striscia la Notizia che da anni segue la trasmissione della quale fate parte. Striscia oltre ad essere un tg satirico è anche un programma in cui emergono fatti e notizie che gli altri tg non prendono in considerazione. Provo un’enorme stima per voi che ogni giorno sbattete in televisione ingiustizie, soprattutto quelle subite dagli animali. Striscia per fortuna si occupa anche di questa tematica che, da animalista e vegan, mi sta molto a cuore. Devo però dire che una certa incoerenza l’ho trovata. E’ ammirevole il parlare di animali maltrattati con l’inviato Edoardo Stoppa, è carina l’idea di adottare un cagnolino e tenerlo in trasmissione, ma è alquanto di cattivo gusto il vostro lasciare ad ogni intervista un Provolone. Posso capire che sia legato al modo di dire “fare la figura del provolone” o dal fatto che sia un prodotto tipico della Puglia, ma dietro quel formaggio non immaginate quanta sofferenza ci sia! Quello che portate a chi fa la pessima figura è il risultato dello sfruttamento di milioni di femmine animali, che siano mucche, pecore o capre. E’ il risultato di una sofferenza giornaliera. Questi animali, mamme di cuccioli, vengono private dei loro piccoli al quale SAREBBE DESTINATO IL LATTE DEL LORO SENO, e costrette ad esser munte fino all’estremo. Nessuna di esse rivedrà mai il proprio cucciolo, che nel frattempo viene macellato a pochi mesi di vita. Il loro destino è quello di essere vittime della “gola” umana, che vede il cibarsi del primo alimento fondamentale per i neonati di cui l’uomo in età adulta non ne ha bisogno. Questi animali vengono, dopo anni di segregazione e vita stressante, macellati per finire nel piatto degli onnivori. Una catena di montaggio dell’orrore.Provate a documentarvi di persona. Vedrete che è tutto vero purtroppo. Vi chiedo di riflettere sul vostro “pegno” da lasciare ad ogni intervista ricordandovi che portate anche un messaggio di abuso animale con ogni provolone lasciato. Potreste prendere seriamente in considerazione l’idea di cambiare l’entità del gadget satirico. Sarebbe un passo avanti nella lunga strada dei diritti degli animali. Grazie per l’attenzione”

Se anche voi condividete questo mio pensiero, inviate una mail simile all’indirizzo di Fabio & Mingo:    info@fabioemingo.com

Un Grazie anticipato a chi mi aiuterà personalmente nell’iniziativa.

°° Chiediamo alla COOP un reparto vegetariano °°

http://www.casacoop.net/renderer?action=render_image&image=/aree_tematiche/area_tematica_6/foto_556/foto.jpgIn qualsiasi supermercato dove andiamo a fare spesa troviamo le stesse categorie di reparto: panetteria, rosticceria, salumeria, pescheria, e ovviamente l’inmancabile macelleria. Peccato che attualmente nessuno abbia pensato a fare un reparto apposito per chi animali non ne mangia, chiamandolo magari “reparto https://i0.wp.com/www.freshplaza.it/images/2008/0917/NaturalFoods.jpgbio-vegan”. Tutti i carivori sanno dove indirizzarsi col carrello nel loro reparto pieno di animali scuoiati riposti nelle vachette bianche, mentre a “noi” spetta il reparto ortofrutticolo e poi… di cercare tra gli scaffali quello che può essere acquistato!. Una caccia al tesoro, perchè gli alimenti vegan attualmente sono davvero disseminati tra gli scaffali di ogni reparto. Un esempio? Il seitan. Alla Coop si trova vicino i salumi affettati. Volete i dessert di soya? Li trovate vicino le uova. Ecc Ecc. Un vegetariano dunque è costretto a girare tutto il supermercato per trovare gli alimenti, quando si potrebbero radunare in un solo frigo (seitan,tofu,yogurt di soya,latte di riso,bistecche veg ecc) semplificandone la ricerca e l’acquisto. Tra gli italiani ci sono ormai 7milioni di vegetariani e vegani. Un italiano su dieci ha scelto di non mangiare più animali. Come i carnivori hanno diritti, ne vogliamo anche noi.

Se fai parte della categoria dei veg e sei d’accordo con la proposta, invia anche tu una mail affinchè UNICOOP FIRENZE realizzi un reparto su misura per noi. Fare copia/incolla della mail tipo:

  Gentile Unicoop Firenze, Sono un cliente del vostro supermercato e da anni (..specificare..) seguo un’alimentazione vegetariana/vegan. Ringraziandovi per la scelta di cibi vegetariani che si sta ampliando sempre di più (a differenza di altre catene di supermercati) vi invio questa mail per chiedervi di realizzare un reparto su misura per noi. Se esiste quello di pescheria (dove siamo costretti a vedere animali acquatici morti o addirittura alcuni ancora vivi attendendo chi li acquista per ucciderli), quello di macelleria (dove siamo messi di fronte ad animali macellati e smembrati) e quello di rosticceria (dove poveri polli e pulcini girano nel forno infilzati da spilloni) , perchè non è possibile realizzare un reparto vegetariano?Ciò che mi spinge a richiedere questo alla vostra cooperativa e non ad altri supermercati è dato dal fatto che Coop si è sempre distinta sul mercato per le sue scelte etiche: dai primi sacchetti in mater-bi, dalla vendita di bat-box ecc. Noi vegetariani siamo in continuo aumento. Attualmente si parla di sette milioni di individui in italia. Vorremmo più scelta anche noi. Al nord Europa già sono stati aperti dei supermercati vegetariani che hanno riscosso molto successo. In Italia si attende sempre così tanto per le iniziative. Se Coop realizzasse un reparto apposito sono convinto che sarebbe il supermercato scelto da noi tutti.Il vostro slogan è “La Coop sei tu”: ecco, lo siamo anche noi che acquistiamo latte di riso, seitan e alimenti vegetariani. Spero che quest’idea sia presa in considerazione e che venga realizzata in un futuro prossimo. Grazie per l’attenzione. Nome e Cognome.

Mail da inviare all’indirizzo: informa@coopfirenze.it

Oppure da inviare al fax: 055.47801

Intanto a Dortmund il primo supermercato vegetariano: Vegilicius. La mia scelta è del tutto etica – dice Ralf Kalkowski, proprietario, assieme alla moglie Kim, di Vegilicious , supermarket aperto nel centro della città lo scorso 26 febbraio.
Ben 16 i dipendenti che ci lavorano!
Cosa si trova di cibo vegan : 1600 prodotti in negozio – 1800 su internet.
Succedanei del formaggio (Mozzarella Style), salami a base di tofu, glutine di frumento, riso e mandorle; scatole di Currywurst, che sarebbe una specialità berlinese di maiale ma qui di berlinese ha solo la salsa al curry mentre la salsiccia è del tutto vegetale (organica) e contiene zero colesterolo. Trenta alternative al formaggio. Il No Muh Chäs, per dire, è a base di oli e grassi vegetali, amido di patate, farina di riso, burro di noci, lievito e aromi vegetali. Lo Strong Cheddar ha i soliti oli e grassi, un concentrato di semi di soia, fibre di avena, aceto, con aggiunta di estratti di paprika e curcuma. Il tonno vegetale è una salsa arancione che condisce una sostanza molto simile al tonno in scatola spezzettato. Va bene sulla pizza, nel sugo per la pasta, nelle insalate di tonno e – dice l’ etichetta – anche per il risotto: si tratta di soia e spezie.
Le ali di pollo fritte, per esempio, sono un problema per chi segue una dieta. Non le Chicken Wings dei Kalkowski, però, che sono a base di soia e al posto delle ossa hanno barrette di zucchero.
In Germania ci sono circa 600 mila vegani – sostiene Kalkowski – è un nuovo salto nel rispetto della natura. Una volta in movimento, i tedeschi non si fermano: hanno inventato il Bio e ora vanno oltre.
Anche per cani e gatti, Vegilicious ha una sezione. Ossa vegetali, Canigourmet Wuff con tofu e proteine di lupini, specialità a base di alghe per i primi. Crocchette vegetali, Feligourmet Miau, bocconcini arricchiti di vitamine per i gatti. «I sapori di tutti i nostri prodotti sono ottimi – assicura Kalkowski – anche perché alleggeriscono la coscienza».

02/04/2011 – Fonti: Corriere.it (PDF)
Sito del negozio Vegilicious   http://www.vegilicious-shop.de/
Sito del negozio online   http://www.veganwonderland.de/

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