Archivio mensile:aprile 2014
°° NOAH : al Cinema il film in chiave Vegan dell’Eroe Biblico °°
Da giovedì 10 Aprile 2014 è nelle sale cinematografiche italiane il film “NOAH” , diretto da Aronofsky.
E’ Russell Crowe a vestire i panni dell’Eroe Biblico.
Nel cast, anche Jennifer Connelly ed Emma Watson.
Proprio ieri sera sono stata al cinema a vederlo.
E ne sono rimasta affascinata. Pertanto sono qui a farvi la mia personale recensione.
Sicuramente la versione di Aronofsky è unica nel suo genere.
Il regista, vegano convinto, con questo film ha voluto lanciare un chiaro messaggio al pubblico che lo vedrà sul grande schermo.
Secondo Arojnofsky ” Noah è il primo Eroe Vegano in assoluto della Bibbia. Se fosse stato onnivoro, degli animali sull’Arca ne sarebbero rimasti la metà o addirittura nessuno”.
Il film è pieno di lezioni morali e di accuse sulla corruzione del genere umano.

Ecco i punti più interessanti con relativa ammonizione:
– RISPETTO PER LA NATURA.
Uno dei figli di Noah raccoglie un fiore dal prato. Noah si avvicina e gli chiede come mai lo abbia strappato.
Il bambino risponde che lo ha raccolto perché è bello.
“I fiori sono attaccati alla terra e il vento porta lontano i loro semi affinché si depositino altrove e crescano altre piante per poi sbocciare di nuovo”.
Il figlio sorride per la nuova scoperta.
“Noi raccogliamo solo ciò di cui abbiamo bisogno” conclude Noah.
– GIUSTIZIA PER L’UCCISIONE DEGLI ANIMALI.
La visione di un animale ferito in fuga spaventa i figli di Noah ed egli intuisce che gli “uomini” stanno arrivando.
Noah corre verso l’animale ferito e cerca di rassicurarlo sulle sue buone intenzioni.
L’animale si sdraia a terra e muore sotto le sue carezze. Giungono poi gli uomini che rivendicano il diritto di mangiare la propria preda.
“Non mangiamo carne da settimane” dice uno degli uomini armati, prima di scagliarsi contro Noah.
Inizia lo scontro tra gli uomini e Noah, e quest’ultimo ne esce vincitore.
“Cosa vuoi da me?” chiede l’ultimo uomo rimasto in vita prima di essere finito.
“Giustizia”, risponde Noah.
L’animale viene poi portato via e il suo corpo bruciato, da rituale.
– ALIENAZIONE DALLA PRATICA DEL MANGIARE CARNE
Il più piccolo dei figli di Noah chiede come mai gli umani abbiano ucciso l’animale, a quale scopo.
“Se li mangiano” risponde il più grande, con aria di disprezzo.
– LA TRAGICA REALTA’ DELL’UOMO SCHIAVO DELLA SUA VIOLENZA
Quando la carne scarseggia gli uomini iniziano talmente a bramare un pezzo di carne da arrivare al punto di vendere i propri simili in cambio di un brandello di muscolo.
Una delle scene più forti è sicuramente una ragazza che viene trascinata via e scambiata per un animale, che viene poi lanciato sulla folla di umani assatanati che lo dilaniano in mille pezzi.
– NESSUNA PIETA’ PER CHI UCCIDE.
“Nel nuovo mondo non c’è spazio per la malvagità” dice Noah.
Gli uomini sulla terra muoiono tutti affogati nelle acque e sbattuti sulle rocce.
– GLI ANIMALI VISTI COME ESSERI DA TUTELARE.
” Per chi costruiamo l’Arca, padre?” chiede uno dei figli a Noah.
“Per gli Innocenti, gli Animali. Essi sono vittime della cattiveria dell’uomo, e noi siamo qui per difenderli e proteggerli.
Nel nuovo Mondo stavolta esisteranno solo loro, noi no. E’ la nostra punizione” risponde lui.
Noah è dunque un film da vedere assolutamente.
Dalle prime scene lo spettatore si sente subito appartenente alla famiglia dell’eroe oppure dalla parte degli umani.
Sicuramente il film rimarrà un po’ indigesto a chi ancora nel 2014 mangia carne.
Gli ammonimenti sono duri e il messaggio che viene mandato è chiaro e deciso:
chi uccide gli animali non verrà perdonato e non verrà risparmiato.
Anche dal punto di vista di tecnologie usate, Noah è un film innovativo: nessuno degli animali mostrati nel film è vero.
Sono tutti perfettamente digitalizzati, incluse le neonate nipoti dell’Eroe.
Quindi, vi consiglio di andare al cinema a vederlo.
Che sia uno spunto di riflessione per tutti coloro che nel piatto servono in tavola animali uccisi.
Che sia uno spunto per tutti gli altri registi sull’alternativa di usare animali digitalizzati al posto di quelli veri.
Che sia di supporto morale a tutti i vegani della Terra: il Veganismo sta mettendo robustissime radici e presto le sorti degli animali non saranno più le stesse.

°° Bombyx Mori : quando il filo della vita si spezza per produrre la Seta °°
Quando si parla di tessile derivato dagli animali quasi sempre si pensa alla lana filata e dunque alle pecore.
Purtroppo le pecore non sono le uniche creature sfruttate dall’uomo per la realizzazione di tessuti con i quali essi confezionano abiti.
Ci sono altre vittime, leggerissime, di una pesante uccisione di massa.
Spesso dimenticate.
Parlo delle farfalle.
Le farfalle, animali che rientrano nei miei 4 preferiti nonostante li ami tutti, sono insetti bellissimi e leggiadri.
In loro la natura ha racchiuso incantata perfezione.
Rimango innamorata tutte le volte che vedo volteggiare nell’aria questi esserini variopinti.
Osservarli posarsi sui fiori e scegliere quelli più belli è un vero spettacolo che solo un occhio attento e sensibile rimane ad ammirare.
Le farfalle sono vittime della moda crudele dell’uomo in quanto vengono uccise per produrre un materiale costosissimo: la seta.
La specie preferita da chi le alleva è quella “Bombyx Mori”.
Le farfalle Bombyx Mori ( in foto un esemplare ingrandito ) sono di colore bianco panna.
Sapevate che il pigmento delle ali delle farfalle varia in base a cosa mangiano quando sono larve?
Questa specie di farfalla quando è in stato di bruco si nutre solo di foglie di gelso ed è originaria della Cina Settentrionale.
Quando il bruco è pronto per crearsi il bozzolo dove riposerà all’interno per trasformarsi in farfalla, inizia a far fuoriuscire dalla bocca una bava prodotta da delle ghiandole che al contatto con l’aria si solidifica.
Il baco impiega 3-4 giorni per preparare il bozzolo formato da circa 20-30 strati concentrici costituiti da un unico filo ininterrotto dopodiché si trasformerà in crisalide e poi questa in farfalla.
Ogni singolo filo misura dai 300 ai 900 metri ed è dunque di “seta grezza”.
In natura, dal bozzolo dopo qualche tempo uscirebbe la falena.
Purtroppo tutto questo non avviene in quanto il bozzolo, con all’interno il bruco che si prepara alla trasformazione, viene gettato in acqua bollente.
Dal momento che viene immerso in acqua, l’animale all’interno muore.
Il filo viene poi tolto dalla vasca d’acqua e lasciato asciugare, per poi essere avvolto e indirizzato verso la filatura o verso la colorazione.
La seta è uno dei tessuti più costosi al mondo, ma è anche uno dei tessuti più crudeli al mondo.
Il numero di animali uccisi per la sua produzione non è quantificabile.
Sapere che la farfalla Bombyx Mori in natura non esiste più e che non potrebbe più sopravvivere libera in quanto sono andate perse le proprietà di adattamento dell’animale è veramente triste.
Per opporsi a questa uccisione di massa ingiusta, basta un semplice gesto: non acquistare la seta.
Il boicottaggio rimane l’unico metodo efficace per combattere le produzioni che si sorreggono sulla morte degli animali.
Siamo abbastanza dotati di intelletto da esser capaci di impiegare altre materie prime per realizzare tessuti con i quali coprirci.
Non c’è la necessità e il reale bisogno di uccidere degli esseri viventi per confezionare accessori o abiti da mettere qualche volta.
Boicottate la seta e tutti i capi d’abbigliamento con dicitura “SILK” sull’etichetta.



















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