Archivi giornalieri: 19 aprile 2020
°°[Psicologia] Amore a Distanza (Al Tempo della Quarantena)°°
Della distanza fisica fra sé e la persona che si ama ne hanno fatto un topos i più grandi poeti, scrittori e trovatori della storia della letteratura.
Bernart de Ventadorn con la sua midons, Jaufre Rudel con l’amata domna, Dante Alighieri con la sua Beatrice, Petrarca con la sua Laura..
Ma cosa si prova ad essere lontani dalla persona amata nella vita reale che ricambia il nostro amore a differenza dei testi lirici mirati alla sublimazione poetica?
Cosa si prova, in specifico, ad essere fisicamente lontani dalla dolce metà nel bel mezzo di una quarantena che ci costringe a stare a casa per motivi sanitari?
E’ questo l’argomento del quinto articolo in collaborazione con Ligeia Zauli, Psicologa Sessuologa.

AMORE A DISTANZA (AL TEMPO DELLA QUARANTENA)
In questo momento storico particolare, alcune coppie non conviventi sono al momento separate e chi si stava appena conoscendo e frequentando, non ha l’opportunità di vedersi fisicamente.
Un conto poi è la condizione di chi vive una storia a distanza per scelta (personale, lavorativa etc), che può comunque organizzarsi in appuntamenti ed incontri, mentre adesso non si può fare e non si sa nemmeno per quanto tempo.
Qualcuno soffre e si addolora per la distanza, prova ansia a riguardo, per non potersi toccare, abbracciare, fare l’amore.
Come poter affrontare al meglio l’isolamento e, perché no, trarne addirittura giovamento?
La tecnologia è sicuramente di aiuto, ora più che mai: oltre alla classica chiamata telefonica, ci si può video-chiamare in modo da potersi anche vedere oltre che sentire (in 2 o più persone contemporaneamente) , si può giocare insieme online, seguire lo stesso corso, guardare la stessa serie Tv e film per poi commentare.
E’ una situazione nuova per tutt*, dove il bene comune dovrebbe prevalere sui bisogni personali, però essere separat* per qualcuno è un dispiacere inevitabile: non conta se sia una distanza di un quartiere o di chilometri, qualsiasi distanza ci sia non si può, al momento, evitarla.
Cosa manca?
Per chi viveva insieme manca la quotidianità, la presenza continuativa, l’idea e la percezione che la persona sia lì, al proprio fianco. Anche se questo, a volte, in condizioni normali, rischia pure di far sì che ci si dia troppo per scontato. Una coppia equilibrata e solida ha le risorse necessarie per affrontare un periodo di separazione forzata e per, volendo, vederne gli aspetti positivi.
Ti starai chiedendo cosa ci possa essere di positivo nel separarsi forzatamente da chi si ama. Provo a spiegartelo.
Stare lontano dal/la propri* partner permette di concentrarsi su di sé, rafforzando la propria autonomia ed indipendenza, aspetti fondamentali per avere una relazione equilibrata. Quello che si chiama “sano egoismo“, per intenderci, quindi dedicarsi a ciò che piace, coccolarsi con la preparazione di un piatto speciale, con un bagno caldo, con una maschera per il viso e così via, a ognuno il suo, a seconda appunto, di cosa piace.
Stare lontan* permette anche di stimolare la fantasia, alla ricerca di nuove modalità per condividere qualcosa insieme, per mantenere attivo e vivo il rapporto nonostante la distanza. Non mi riferisco solo alla componente erotica – che è sicuramente un aspetto importante in una coppia. A proposito di questo, non dimenticare di curare questo aspetto, magari con una telefonata piccante o altro. Lascia spazio alla fantasia; sarà una sorpresa gradita.
La distanza ci insegna anche ad essere consapevol* del fatto che, anche se non possiamo vedere l’altr*, l’altr* c’è. Sentire a distanza la presenza, fatta di “piccoli” gesti quotidiani o di attenzioni specifiche, piuttosto che di sorprese inaspettate, è una gioia che rafforza il rapporto. Questa circostanza, inoltre, farà aumentare il desiderio, sia fisico che emotivo. Quando poi ci sarà la possibilità di rivedersi, ogni percezione fisica sarà amplificata e si apprezzerà ancora di più il poter condividere un momento, una cena, un incontro.
C’è anche chi invece si sente letteralmente pers* perché da sol*, chi non si percepisce capace di affrontare la quotidianità senza avere accanto la persona amata o chi è in preda a fragilità che emergono vista la situazione nuova; in questo caso, sarebbe allora opportuno rendersi conto che qualcosa non va, che siamo in presenza di una forte dipendenza dall’altr*. E’ il momento giusto per lavorarci, dal punto di vista psicologico, con l’aiuto di un/a Professionista.
E’ importante per il benessere di tutt* creare dei rituali quotidiani che ci ricordino la vita di tutti i giorni (potrebbe essere dedicarsi al make up, fissare un video-aperitivo con le amicizie, con tanto di bevuta e snack durante le chiacchiere, l’allenamento fatto in casa, che è fattibile e fa bene, al corpo, ma anche alla mente).
Infine, per chi invece si stava conoscendo e frequentando prima dell’8 marzo, questa è un’occasione speciale per dare spazio al corteggiamento, alla seduzione, ad aspetti molto spesso trascurati. Senza fretta di arrivare al dunque, assaporando tutta la magia del sentirsi, scoprendosi poco a poco, conoscendo non solo gli aspetti superficiali e tipici di una prima conoscenza, ma avendo tutto il tempo per andare in profondità.
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°°Trenta Primavere°°
Ho un ricordo di quando ero piccola che ogni tanto mi ritorna alla mente.
Era il 19 aprile, non so con esattezza di quale anno. Forse il 1999.
Dopo la festa a casa, i giochi in salotto con gli amici, le grida di allegria, le risate, la musica delle cassette, le candeline spente e la buonissima torta preparata da mamma gustata assieme alle bibite del piccolo rinfresco, uno ad uno i miei compagni e le mie compagne andavano via assieme ai genitori che erano venuti a riprenderli.
Rimasta vuota la sala, mi misi a sedere su una sedia e aprii silenziosamente i regali che mi erano stati portati. Senza rovinare la carta perché, come mi aveva insegnato mamma, si poteva riutilizzare.
Ne avevo aperti pochissimi davanti agli amici di regali. Giusto quelli di chi insisteva per vedere se mi piacesse il dono. Un po’ mi metteva in imbarazzo ricevere doni ed essere al centro dell’attenzione. Così con la scusa del “dopo li apro“, riuscivo a far passare il tempo, a far passare il pomeriggio, a salutare gli ospiti che andavano via, arrivando così a scartali in semplice compagnia di me stessa. E ne assaporavo ogni minimo istante, di quel momento tutto mio.
Ricordo che pensai “come sarà avere 11 anni? E 16?“.
Mi immaginavo grande. Creavo dentro di me il mio aspetto da ragazza che ancora non ero, e mi perdevo in quel pensiero che piano piano sbiadiva nella mia mente.
Sono passati tanti anni da quel ritaglio di vita. Ho raggiunto un’età in cui non mi ero mai immaginata. Non perché non volessi arrivare a tale traguardo esistenziale, ma perché io trentenne proprio non riuscivo a vedermi.
E adesso lo sono.
Stamattina la mia migliore amica mi ha chiesto “cosa si prova ad avere 30 anni?“. Le ho risposto che la mia parte interiore già li aveva, e che finalmente era arrivata alla stessa età anche la mia parte corporea, materiale. Sì, adesso mi sento in equilibrio di età mentalmente e fisicamente. Mi sento bene. Mi sento pronta a tutto ciò che il destino vorrà propormi e che attendo mi proponga.
Di queste trenta primavere passate sulla terra, ho diverse considerazioni da fare. Vorrei per prima cosa ringraziare mia mamma, che mi ha dato la vita, protetto, sostenuto e supportato nel migliore dei modi che ha potuto.
La ringrazio anche per avermi lasciato la libertà di diventare vegetariana a 12 anni, nel 2002: se oggi ho compiuto 17 anni e mezzo senza introdurre sofferenza animale nel mio organismo, lo devo anche a lei.
Voglio poi ringraziare tutte le persone che mi hanno fatto del male, deluso, ferito, schernito, umiliato, tradito: è grazie a loro se oggi sono ciò che sono. E’ grazie a loro se ho scoperto l’importanza dell’amor proprio e di quanto abbiamo bisogno di proteggere, amare e credere in se stessi. Ringrazio soprattutto le persone che mi hanno fatto del bene, che mi hanno aiutata nel mio percorso di crescita interiore, che è andato potenziandosi negli ultimi anni. Alcune sono ancora accanto a me. Altre lo sono sempre, ma non più fisicamente.
E ringrazio tutte le persone che fanno parte della mia vita, oltre a quelle che ne hanno fatto parte per un periodo.
Oggi sono una persona di 30 anni con un passato segnante e significativo, sicuramente non facile, ma che come tanti altri esseri umani ha trovato il modo e il coraggio di riscattarsi in molte situazioni. Sono fiera di quanto ho costruito e di dove sono arrivata.
Una cara amica di università, Maria, mi ha detto tempo fa: “il periodo dai 30 ai 40 anni è quello più bello in assoluto“. Credo abbia ragione. Mi guardo indietro senza nostalgia e vedo la crisalide che rimane di me. Guardo avanti e penso a tutto ciò che dovrò ancora vivere, e mi sento pronta. Mi sento la persona giusta al momento giusto. In questo nuovo decennio esistenziale che si è appena aperto mi aspetto molto da me stessa e con tutte le mie energie mi impegnerò a concretizzare le idee che per ora sono astratte, immateriali, eteree nella mia mente.
La carriera che sogno, la famiglia che voglio, i progetti che ho..
Ho tutta la volontà di accrescere la mia cultura, la mia interiorità, le mie esperienze, la mia consapevolezza e di condividere anche con voi la mia crescita personale attraverso questo blog. Come faccio da 14 anni.
Sempre nel rispetto della natura, e degli animali.
Ringrazio con tutto il cuore chi, oggi, mi ha dedicato un momento del suo tempo per farmi gli auguri, per inviarmi un messaggio, per farmi una telefonata. Ringrazio Silvia, i miei amici e le mie amiche per la sorpresa ricevuta a distanza, ringrazio il mio fidanzato per il bellissimo regalo che mi ha fatto recapitare a casa e le altre persone che con tanta gentilezza mi hanno spedito un dono. Voglio ringraziare poi mia mamma e mio fratello per aver preparato uno squisito pranzo di compleanno con una favolosa torta Sacher al cioccolato.
Anche se in quarantena, anche se in casa, anche se impossibilitati a vederci, grazie a chi mi vuole bene oggi è stato un bellissimo compleanno. Indimenticabile.
Grazie!

Carmen
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