Archivio mensile:luglio 2025
Sepoltura degli animali nei cimiteri umani: una proposta di legge empatica al passo con i tempi
Qualche giorno fa ho avuto modo di imbattermi in un interessante articolo pubblicato da Il Tirreno riguardante un tema molto importante che lega il mondo animale a quello umano.
Stando a quanto pubblicato dal sopra citato quotidiano, in Toscana in Consiglio Regionale è stata avanzata una proposta di legge decisamente al passo con i tempi e con l’empatia verso le altre specie sempre più diffusa: si tratta della possibilità di tumulare gli animali domestici in cimiteri dedicati agli esseri umani, assieme alle persone con cui queste creature hanno trascorso la vita.
La proposta è stata presentata dal Consigliere Andrea Ulmi, ed ha ricevuto appoggio con la sottoscrizione della stessa da parte di altre consigliere e di altri consiglieri quali Elena Meini, Giovanni Galli, Massimiliano Baldini, Marco Landi e Marco Casucci.
In un’intervista Ulmi ha dichiarato che ritiene sia “un scelta di civiltà e non di eccessiva umanizzazione dell’animale, dare la possibilità a chi lo desidera di essere sepolto insieme ai suoi animali”. Scelta che adesso deve passare al vaglio nell’aula dell’assemblea per il voto finale che avrà luogo il prossimo 24 luglio.
Dopo la proposta di legge dello scorso 14 marzo 2025 sulla legalizzazione dell’eutanasia in Toscana, credo che questa avanzata dal consigliere Ulmi sia una nuova realtà da sostenere, nonché un passo avanti verso la giusta direzione per la meta tanto ambita: il raggiungimento di una società umana capace di coesistere con le altre esistenze, spezzando le catene culturali che in passato hanno costruito un divario fra umanità e animalità.
Gli animali fanno parte della nostra vita da secoli. Sebbene la domesticazione animale, a mio avviso, abbia ampie criticità in tema di subordinazione delle altre specie (sono assolutamente contraria alla compravendita di esistenze e al business degli allevamenti che mercifica e oggettivizza esseri senzienti), esistono legami profondi che si instaurano tra persone e creature di altre specie, soprattutto quelle salvate dalla morte e dall’abbandono.
Aprire le porte dei cimiteri umani agli animali, permettendo loro di riposare accanto alle persone con cui hanno trascorso parte della propria vita, o dando loro la possibilità di attendere il trapasso dei propri umani del cuore per un ricongiungimento eterno post mortem, è un passo in avanti verso la giusta direzione.
Chi, come me, ha abbracciato la visione ecocentrica della vita non vede differenze fra esistenze, né discrimina in base alla specie di appartenenza. Al contrario, ritiene ogni creatura sullo stesso livello di importanza, e ne conosce e valorizza appieno il valore e l’unicità.
Ben venga dunque la possibilità di inserire nella propria tomba di famiglia tutte quelle esistenze che hanno concluso il proprio percorso di vita: umane o animali che siano.
Trovo questa proposta di legge al passo con i tempi perché oggigiorno, nel 2025, gli animali sono sempre di più parte integrante della nostra vita e veri e propri membri delle nostre famiglie.
È giusto dare loro sepoltura per onorare il loro ricordo.
A differenza di quanto possano pensare i cattolici, esponenti della chiesa, la sepoltura di animali e umani assieme non è una mera umanizzazione dei primi: è l’apertura della nostra cultura verso il nuovo, verso nuovi modi di intendere la vita e di approcciarci a essa.
A chi ha ribadito che nei cimiteri umani debbano essere sepolte solo le persone, lasciando fuori gli animali, vorrei dire in primis che la specie umana è parte integrante del regno animale, ed in secundis che al momento gli animali in questi cimiteri già vi sono, sebbene occultati: sono nei corpi di chi li ha consumati come ultimo pasto prima di morire. I cimiteri accolgono già i resti di creature decedute (per mano violenta, purtroppo), ed essi giacciono nei corpi di coloro che non hanno avuto in vita una consapevolezza tale da realizzare che gli animali sono esseri senzienti come noi e non cibo.
Invito dunque questi cattolici, di cui si parla nell’articolo sopra citato de Il Tirreno, a non ostacolare questo naturale percorso evolutivo umano, perché questo è il modo corretto di accogliere gli animali (accanto a noi, non dentro di noi) e perché la religione in millenni di storia ha fin troppo rallentato il progresso empatico della nostra specie.
Avendo salvato molti animali in questi trentacinque anni di vita passati su questo meraviglioso pianeta, ed avendo accanto in famiglia un micio di 21 anni e uno di 14, pensare di poterli avere con noi, accanto ai nostri corpi in futuro nei cimiteri della Toscana, mi dà un barlume di speranza per la nostra specie e per la nostra società.
Che il 24 luglio la proposta del Consigliere Ulmi, sottoscritta da persone sensibili al tema, venga approvata!

Dott.ssa Carmen Luciano
Vegan Blogger & Attivista Antispecista
[Bientina] Contro lo Sfruttamento dei Cavalli per il Palio del “San Valentino”
Care lettrici e cari lettori,
ancora una volta affronto il tema dello sfruttamento dei cavalli che continua incessante nella regione Toscana, una delle aree italiane con maggior attaccamento a usanze folkloristiche medievali e rinascimentali che tirano in ballo le altre specie. La Toscana non è solo una regione dall’alto numero di città (Pisa, Lucca, Firenze, Livorno) dove si permette lo sfruttamento dei cavalli come mezzi da traino per le anacronistiche carrozze turistiche, ma è anche la regione di ippodromi, palii e gare dove questi animali sono infelici protagonisti di eventi che spesso determinano la fine della loro esistenza.
Domenica 20 luglio, per il 33esimo anno, a Bientina, in provincia di Pisa, si correrà il “palio del San Valentino“. Nove cavalli, uno per ogni singola contrada che compongono il paese, verranno costretti a gareggiare con addosso un essere umano. Creature nate in contesti innaturali, quali sono gli allevamenti, domate affinché si arrendano e sottomettano all’obbedienza, usate per l’ennesimo evento ludico specista portato avanti da una collettività incapace di divertirsi e di fare aggregazione senza coinvolgere altre specie.

Dopo l’ipocrita benedizione successiva alla messa delle 10.30 davanti alla chiesa di “Santa Maria Assunta” (occorre ricordare che la religione cattolica non manca mai di essere presente in eventi dove gli animali sono assoggettati), i cavalli verranno fatti correre in onore del “San Valentino” all’interno di Piazza Vittorio Emanuele, trasformata ad arena mediante lo spargimento di tufo, argilla e sabbia.
Il paese, a partire da giorni prima rispetto alla gara, è già in festa con sfilate con abiti dell’epoca e altre trovate frutto del folklore: tanto, in groppa i fantini li avranno i cavalli, non gli esseri umani impegnati a sfilare o a banchettare in piazza.
Dal punto di vista antropologico, è come se questi poveri animali fungessero da capro espiatorio: sulle loro schiene vengono caricate le volontà di un’intera cittadina che necessita di provare il brivido, l’eccitazione febbrile della vittoria.
Ma quale vittoria?
Una vittoria effimera, se ottenuta con l’impiego di alterità, esistenze non umane che vorrebbero nient’altro che vivere la loro vita in totale libertà lontane dall’assoggettamento.
Così, anche Bientina, anziché prendere esempio da città e paesi della Toscana dove la sfida è interamente fra umani, avrà la sua domenica di mero sfruttamento di animali.
Scriviamo dunque una mail di protesta al Comune di Bientina, che patrocina il palio, all’organizzazione e alla parrocchia (che vergognosamente benedice tutto ciò) per dimostrare solidarietà verso i cavalli ed esprimere dissenso e alienazione da questo modus operandi prevaricatorio verso gli animali.
Messaggio tipo:
Gentile Sindaco di Bientina
Gentile Assessora all’Ambiente
Gentile Consigliere
Gentile parroco della parrocchia Santa Maria Assunta
Gentili contrade
ho saputo che domenica si correrà il palio dedicato al “San Valentino” dove nove cavalli verranno fatti correre nella piazza del vostro paese adibita ad arena.
Vi scrivo questa e-mail per esprimere il mio dissenso più totale verso il vostro voler coinvolgere gli animali a tutti i costi. Animali che pagano il prezzo più alto per le vostre usanze folkloristiche, dal momento in cui vivono una vita di sottomissione, alla totale mercé di chi li alleva, vende, compra, doma, usa e fa correre. Una non vita fatta di obbedienza alla specie umana.
Domando al parroco come sia possibile anche soltanto pensare di benedire un’attività del genere, che niente ha a che vedere con la compassione e il rispetto per la vita,
e all’intero comune come sia possibile patrocinare e supportare un evento simile. Evento che potrebbe, senza alcun dubbio, essere di rilevanza culturale, capace di dare il buon esempio se non coinvolgesse questi poveri animali usati come mezzi per le corse.
Sebbene le epoche dei secoli passati siano affascinanti dal punto di vista culturale, è necessario adeguarsi ai tempi dei nostri giorni e realizzare che le altre creature che vivono su questo pianeta esistono per sé stesse e non per noi, non per fungere da oggetto e strumento per espletare le nostre volontà.
La Toscana offre numerosi esempi di paesi che portano avanti un palio con competizione esclusivamente umana, dove non mancano il lavoro di squadra, l’unione e il senso di appartenenza alla propria contrada. Per quale ragione Bientina non si svecchia da questo abuso che è la corsa dei cavalli, per fare spazio ad altra competizione dove esistono il divertimento di tutti e la sottomissione di nessuno? Per quale ragione obbligare dei poveri cavalli a correre?
Vi chiedo di smettere di impiegare questi esseri senzienti per renderli infelici protagonisti delle vostre prove e gare, e di adoperare ingegno, empatia, sensibilità e intelligenza per trasformare il palio di Bientina in una festa senza sfruttamento delle altre specie.
Questo non solo per rispetto degli animali, ma anche per rispetto della nostra stessa specie: dimostriamo di saper esistere sulla terra senza necessariamente sottomettere le altre esistenze!
Distinti saluti.
Nome, Cognome, Città
Da inviare a:
sindaco@comune.bientina.pi.it
protocollo@comune.bientina.pi.it
desire.niccoli@comune.bientina.pi.it
emanuele.brogi@comune.bientina.pi.it
parrocchia.bientina@gmail.com
paliodibientina93@gmail.com
info@studiopaglianti.it, tecce.adriana@gmail.com, contradaviarella@gmail.com, francescabrogics@gmail.com, contrada.quattrostrade2018@gmail.com, gastone262@gmail.com, veronicamarzo@live.it, mary.turini@alice.it
Nota relativa alla privacy: gli indirizzi sopra indicati sono pubblici e presenti sul sito del Comune.
Grazie a chi si schiererà dalla parte di chi non si può difendere.
Il mio Racconto “Eterna Compagnia” in “D’Ombre e Nebulose” | Shelley Project
Care lettrici e cari lettori,
vi informo con immenso piacere che è disponibile in tutte le librerie fisiche ed online il mio racconto ecogotico “Eterna Compagnia“, vincitore nella categoria New Writers dello Shelley Project 2024, contest letterario dedicato a Mary Shelley autrice di “Frankenstein, or the Modern Prometheus“.

“D’Ombre e Nabulose” è un’antologia edita da NSP Edizioni che racchiude venti racconti fantastici, gotici, horror nati in una giornata di sfida letteraria nelle dimore della lucchesia dove ha soggiornato Mary. Alla sfida hanno preso parte non solo scrittrici e scrittori di professione, ma anche persone appassionate di scrittura come me e studentesse e studenti di alcune scuole superiori della zona.
“Eterna Compagnia”, il mio racconto, è stato scritto a una delle due scrivanie della stanza da studio di Lord Byron di Villa Webb a Bagni di Lucca. Quella domenica, 8 settembre 2024, la Toscana stava vivendo giorni di allerta meteo per il maltempo. La stesura del racconto è avvenuta mentre fuori il cielo infuriava con una grandine di dimensioni spaventose e a illuminare lo schermo dove stavano prendendo vita i nostri racconti vi era la flebile luce di una candela.
Il racconto, che desidero definire ecogotico per i suoi contenuti, ha come protagonista Victor, un uomo solitario che le persone del paese tollerano a malapena per il semplice fatto che è loro utile.
Quest’uomo, un claudicante reietto, farà esperienza di una lezione di vita che l’universo sapeva avrebbe dovuto apprendere prima che fosse troppo tardi. Fra incontri inaspettati, la ricerca di una bambina scomparsa e il desiderio di riscatto, ai suoi occhi il mondo assumerà un aspetto mai conosciuto prima.

Eterna Compagnia è in D’Ombre e Nebulose, antologia prima di Shelley Project pubblicata da NSP Edizioni. Qui la mia presentazione sulla pagina Instagram della casa editrice.
Auguro a chi avrà il piacere di acquistare il testo una buona lettura,
e che il mio racconto possa generare un brivido come uno di quelli che ho percepito durante la sua stesura.
Carmen Luciano











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