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°°Come Organizzare la Spesa ai Tempi del Covid-19°°
Car* followers, spero stiate tutti bene in questo periodo storico che stiamo vivendo e che, almeno per me, sembra così surreale.
Ascoltare i notiziari e sentire di tutti i casi di contagio e conseguenti decessi fa davvero male. Spero possiate avere cura di voi stessi e delle persone a cui volete bene nel migliore dei modi, rispettando le regole igienico sanitarie.
In questo articolo voglio parlarvi della spesa alimentare, di come potersi organizzare per farla in modo tale da avere sufficienti scorte di cibo per svariati giorni senza recarsi troppo ai supermercati.
Potrebbe sembrare un argomento banale, e invece notare che quasi le stesse persone recarsi a fare spesa più di due volte alla settimana (salvo eccezionale bisogno) può rivelare anche una certa mancanza di senso dell’organizzazione.
Una spesa buona, sana, che non reca danno a nessuno: compriamo prodotti vegetali.

Stando ai consigli nutrizionali delle Dottoresse Luciana Baroni e Silvia Goggi che seguo con molta stima, nella dieta non devono mancare cereali, legumi, verdure, ortaggi, semi oleosi, frutta, frutta a guscio.
Questi preziosi cibi aiutano il nostro organismo ad avere tutti i nutrienti necessari per un corretto funzionamento: ferro, calcio, zinco, proteine, carboidrati, omega 3 e 6, vitamine ecc. Per quanto riguarda la B12, sempre su suggerimento delle esperte sopra citate, è necessaria l’integrazione.
Personalmente stando troppo al chiuso ed esponendomi poco al sole sto integrando anche la D3 utilizzando l’integratore VeganVitality.
Cosa non deve mancare nel nostro carrello e nella nostra dispensa.

Adesso che ci è permesso fare acquisti solo nel nostro paese e il più possibile vicino casa, possiamo riscoprire anche i piccoli negozi di alimentari (i commercianti stanno davvero facendo sacrifici per rimanere aperti), quelli di alimenti sfusi, o i gruppi di acquisto solidale. Rimangono come sempre aperti i supermercati più grandi (vi ricordo che sul mio blog troverete la guida agli acquisti vegan nei principali market italiani) ma anche i negozi online di cibo biologico che spediscono e consegnano a domicilio la spesa.
Quelli che vi suggerisco sono iVegan.it, Veganobio, Macrolibrarsi e IlGiardinoDeiLibri (quest’ultimi due siti vendono anche cosmesi, abbigliamento, libri e cd).
Per riempire il carrello della spesa acquistando tanti prodotti e contenendo l’importo dello scontrino vi consiglio di puntare sugli alimenti secchi: creali in chicco (meglio integrali), legumi da tenere in ammollo, farine (di cereali, ma anche di legumi), frutta a guscio. Scegliete verdure, frutta e ortaggi freschi in grande quantità e fate scorta anche di alimenti surgelati le cui proprietà nutritive rimangono inalterate.
Cercate di evitare il più possibile gli snack (la prima settimana ho ceduto anche io in preda allo sconforto, ma adesso mi sono messa in linea nuovamente) soprattutto se la vostra vita non è più attiva come prima.
Piuttosto optate per frullati di frutta, latte vegetale e semi (di lino, di chia).
I cereali integrali che acquisto sono riso, farro, orzo, avena, grano, mais.
Per quanto riguarda i legumi secchi invece prediligo ceci, lenticchie verdi, lenticchie rosse, fagioli cannellini, fagioli borlotti, fagioli corona (brutto nome adesso, lo so), fagioli dall’occhio, soia, lupini. Ci sono così tante varietà di legumi che meritano di essere riscoperte 🙂
In dispensa non faccio mai mancare la farina di soia per le zuppe e quella di ceci per preparare in casa una gustosa “farinata di ceci” o farifrittatine.
Per pranzi veloci in cucina non mancano nemmeno la pasta (ne mangio poca sinceramente), cous cous e panna di soia o di riso.
Utilissimo anche avere qualche prodotto in scatola già cotto e pronto da mangiare, che siano funghi, carciofi, olive o legumi stessi.
Tutti questi ingredienti, uniti a ortaggi e verdure fresche o surgelate ma anche a spezie che raccomando per gusto e salute, vi permetteranno di avere una varietà di menù ampia da portare in tavola.
Sperimentate, mixate, trasformate i cibi 🙂
Alcuni esempi
riso con carciofi/zucchine/zucca
riso con funghi
riso allo zafferano (o alla curcuma)
farro e fagioli cannellini/fagioli borlotti
cous cous con verdure e legumi
pasta al pomodoro
pasta in crema di panna di soia/riso con zucchine o spinaci
pasta con fagioli
lasagne in crema di broccoli
lasagne con ragù di soia
patate in padella/al vapore/al forno con rosmarino o paprika
crepes di farina di ceci
zuppe
vellutate di legumi
passati di verdure
burgers, cotolette, polpettine di legumi e cereali
insalatone miste
Adesso che per importanti motivi abbiamo più tempo a disposizione possiamo dedicarci maggiormente alla cucina, mettendoci alla prova ai fornelli e consultando le tantissime ricette disponibili gratuitamente online.
Non siete molto pratici? E’ il momento di iniziare a imparare 😀
Se ci sono bambini in famiglia, coinvolgete anche loro.
Prendete carta e penna, scrivete i giorni della settimana e pianificate cosa cucinare nei singoli giorni anche in base ai suggerimenti.
Sentitevi come gli chef che danno disposizioni per avere nel proprio ristorante tutto ciò che serve per soddisfare i clienti (che poi sarete voi stessi e i vostri familiari 😉 !)
Fate spesa acquistando tutti quegli ingredienti che potranno servirvi in cucina, aumentando le quantità per coprire almeno una o due settimane di tempo.
Nella nostra famiglia ci organizziamo così, facendo spesa una volta sufficiente per almeno due settimane. Il nostro carrello con alimenti esclusivamente vegetali ci permette un notevole risparmio economico.
Facciamo in casa la pizza, il pane, i dolci. Prepariamo cotolette vegetali, polpette, burgers, bastoncini (trovate spunti nella sezione ricette del blog). Stiamo anche coltivando un piccolo orto (i miei nonni hanno sempre coltivato tutto in campagna) che regala qualche delizia. Non mancano sul balcone piante aromatiche, da frutto (fragole) e un alberello di limoni.
Buona spesa e al prossimo articolo 🙂
Carmen
°°[Review] Rasoio In Bambù Riutilizzabile°°
Ciao!
In questo articolo vi parlo di un acquisto fatto l’anno scorso, periodo in cui ho iniziato a porre maggiore attenzione sull’impatto ambientale delle mie scelte.
Si tratta di un rasoio in bambù che è andato a sostituire quelli usa e getta in plastica che avevo. Potrebbe sembrare da stereotipo un accessorio “da uomo” e basta, invece non è così. Per radersi velocemente quando non si ha tempo di depilarsi con metodi alternativi è perfetto per la pelle di chiunque!
Fra tanti marchi che si possono trovare in vendita ho scelto BamBaw: di questo brand avevo già il set di posate in bambù e mi ero trovata molto bene, per questo mi sono fidata. E non ho sbagliato 😉

Ho acquistato il rasoio online al costo di circa 16 euro ed è arrivato a casa custodito in una scatolina di cartone con tutte le informazioni sopra riportate. L’impugnatura è in legno di bambù, solida e resistente.
Essendo un materiale naturale, ogni rasoio è diverso nelle venature lignee.
La base è metallica esattamente come la testina.
Sebbene nelle informazioni di vendita fosse scritto che era sprovvisto di lama (infatti ne ho comprate svariate platino a marchio Astra), in realtà all’interno della confezione ne ho trovata una.

Dimenticate la leggerezza dei rasoi usa e getta in plastica: questo in bambù è decisamente più pesante, ma ciò che conta è il suo essere leggero a livello ambientale e il modo deciso in cui asporta dalla pelle i peli.
Per inserire la lama basta svitare la testina.
Prima di procedere alla depilazione è necessario distendere sulla zona una lozione o semplicemente del sapone per fare in modo che la lama scivoli senza attrito.
Essendo un rasoio di sicurezza bastano i giusti accorgimenti per utilizzarlo senza causarsi taglietti.
Personalmente l’ho utilizzato molto in estate sulle gambe e sotto le braccia. Se lo si impugna bene seguendo la linea del corpo lascia la pelle pulita.
Ma adesso parliamo degli aspetti ecologici: avere un solo rasoio, anziché usarne infiniti usa e getta nell’arco della propria vita, aiuta a diminuire il numero di rifiuti che si producono. I rasoi in plastica con lame in metallo che si trovano in vendita in qualsiasi supermercato non sono riciclabili. Andrebbero smontati componente per componente, ma dubito anche anche così sezionati possano essere recuperati come materia di riutilizzo.
Che anche un piccolo pezzetto di plastica possa essere un pericolo per la natura e i suoi abitanti lo dimostra questa foto scattata dal Gumbo Nature Center: una tartaruga è deceduta a causa della plastica ingerita. All’interno del suo organismo sono stati trovati ben 140 frammenti plastici.

Image: © City of Boca Raton, Gumbo Limbo Nature Center
Il rasoio in bambù come unico rifiuto genera la lama in metallo dopo svariati utilizzi. I metalli possono tranquillamente essere recuperati e riutilizzati.
E se è una soluzione ecologica efficace per le donne, fidatevi lo è anche per la depilazione maschile: basta leggere le decine di recensioni positive lasciate dagli uomini che lo hanno già acquistato.
Questo rasoio a doppio filo può essere combinato con una crema al burro di karitè come quello Lamazuna (vegan & cruelty free) per una rasatura perfetta e liscia.
Alla prossima recensione!
Carmen
°°Il Virus Più Pericoloso Per Gli Animali E’ l’Essere Umano°°
Ci sono animali che hanno la fortuna di non entrare mai in contatto con gli esseri umani, durante tutto l’arco della loro esistenza. Altri, nati sotto una buona stella, fanno parte di una minoranza di specie da essi preferite, e godono quindi di qualche privilegio fra cui il diritto di esistere. I restanti invece, voluti come mera materia organica, confusi con oggetti od utilità su quattro o due zampe, patiscono la sciagura di essere usati e sfruttati nei modi più disparati. Da fin troppo tempo.
Accantonando per un attimo una visione antropocentrica della nostra specie che potrebbe far confondere le mie parole ben lontane dal voler essere misantropiche, è necessario comprendere che questo mio nuovo articolo è una semplice analisi della realtà che ci circonda, tangibile da chiunque.
Una realtà terribile che spesso mi domando come sia ancora attuale.
Ora che siamo confinati nelle nostre case per ragioni di sicurezza sanitaria (così ci dicono ogni giorno), adesso che i nostri spostamenti sono controllati e autorizzati solo per poche motivazioni (fare spesa, curarsi, andare a lavoro), vedere che la crudeltà sulle altre specie non è diminuita bensì aumentata mostra cosa siamo veramente.
La maggior parte dell’economia si blocca.
Il traffico di vite continua senza sosta.
Siamo una specie che in modo frenetico difronte alle emergenze e alla sofferenza non smette di arrecare dolore e morte agli altri.
Una specie che, riscoprendosi mortale come ogni creatura che viene ammazzata per lucro, non si astiene dal continuare al fare del male gratuitamente.
Il consumo alimentare di altre specie avrebbe dato vita alla diffusione di un nuovo virus, il Covid-19, e a rimetterci ulteriormente la vita, anche stavolta, sono gli animali. Presto, che novità, verranno ingiustamente tormentati per testare dei vaccini e trovare una cura a questo nuovo caso esploso, a quanto pare, in un mercato della carne dove vengono vendute specie “prelibate”.
Mentre ci sentiamo limitati nella vita personale, nelle interazioni coi nostri simili, sommersi dai dubbi su come far scorrere il tempo, lontano dalle nostre abitazioni confortevoli gli animali continuano ad essere rinchiusi nelle gabbie, nelle stalle, nei capannoni dove sono nati e dove rimarranno per tutta la loro breve vita.

Mentre noi possiamo uscire per buttare la spazzatura, fare sport e attività all’aria aperta (sempre mantenendo le distanze di sicurezza igienica) gli animali vedono la luce naturale del sole esclusivamente il giorno del trasporto dall’allevamento al mattatoio. Poche ore di vita “diversa”, ammassati su tir, talvolta compressi assieme ad altri compagni di sventura, per giungere dove gli verrà tolto il bene più prezioso che hanno.
“Del maiale non si butta via niente” dicono.
Ma la vita, quella si che gliela buttano via.

Nei confronti degli animali siamo il virus più pericoloso e letale.
Tutti gli animali che contro il loro volere entrano in contatto con noi non ne escono vivi.
E’ triste constatare che ancora tante, troppe persone, non se ne siano rese conto della violenza alla quale siamo abituati, alla quale siamo iniziati dalla cultura e dalla società che ci vuole emotivamente distanti dagli altri.
Fino al momento in cui abuseremo dei figli della nostra stessa madre natura non ci sarà tregua nemmeno per noi.
Fino a quando non smetteremo di spargere sangue innocente non ci sarà salvezza.
Fino a quando piegheremo la vita altrui al peso della nostra violenza non ci sarà felicità.
<<Un essere umano è parte di un intero chiamato Universo. Egli sperimenta i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualcosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e di comprensione, sino a includere tutte le creature viventi e l’interezza della natura nella sua bellezza.>>
(Albert Einstein)











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