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°° A Natale Puoi… [ Immagini Forti ] °°

Inizia così il gingle di una delle tante pubblicità televisive di aziende che invogliano gli spettatori a preferire i loro prodotti in occasione delle festività natalizie.

Nelle immagini che scorrono sullo schermo tutto viene esaltato, fatto passare per bello, carico di sentimenti e di bontà.
A Natale siamo tutti più buoni “, continuano a ripetere da anni come fosse un mantra le persone,
magari per auto-convincersi, visto che non è proprio così.
La realtà infatti è ben diversa.

Natale, ancora per troppi, è il periodo per eccellenza dove egoismo, specismo, indifferenza, assenza di empatia un pizzico di cattiveria trovano posto nelle case delle persone.
Soprattutto in cucina.

Proprio per spingere a riflettere chi ha ancora non lo ha mai fatto sono qui a ricordare cosa c’è dietro ai principali “classici” natalizi.

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A NATALE PUOI…

…permettere che milioni di galline passino la loro breve esistenza in capannoni sovraffollati, o peggio ancora dentro minuscole gabbie ( gli allevamenti in batteria esistono ancora in Italia, n.d.r ) , sfruttate come macchine di produzione uova. In natura, libere, ne deporrebbero 22. In allevamento vengono indotte a deporre almeno un ovulo al giorno.
Puoi permettere anche che vengano fatte schiudere svariate uova per far nascere pulcini femmina, ovvero nuove sostitute ovaiole, mentre i maschi vengono tritati vivi o gettati nell’immondizia dal momento che sono improduttivi e dunque inutili.
Si parla di milioni di esserini fatti nascere per esistere solo pochi giorni. Piccole esistenze che in frazioni di secondi tra le lame dei macchinari perdono la vita nel peggiore dei modi.

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Puoi permettere tutto questo semplicemente comprando anche solo uno dei panettoni e pandori “classici”, che contengono uova, in vendita nei supermercati o in pasticceria.

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A NATALE PUOI…

…disinteressarti completamente della schiavitù in cui riversano migliaia di mucche, confinate dentro le quattro mura delle stalle dove di anno in anno. Tanto che ti frega? Mica ci stai tu, no?

Ingravidate manualmente partoriscono vitellini che verranno portati via da loro e che vengono uccisi pochi mesi dopo o
buttati via direttamente , essendo “merce” di scarto.
Una vita da “mucca da latte” fatta di privazioni, violenze fisiche , sofferenza, isolamento. Una vita straziante che termina con una morte precoce, al mattatoio.

Il tuo disinteressamento totale nei confronti della loro prigionia ti permetterà di accaparrarti al supermercato il cioccolato che tanto adorano i tuoi figli.
Cioccolato realizzato col cacao probabilmente sottopagato coltivato da popolazioni meno abbienti e fatto sicuramente con il latte che spettava ai figli di qualcun altro.

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A NATALE PUOI…

…anziché di un dito, prenderti direttamente tutto il braccio di qualcuno!
Di un maiale, per esempio.
Maiale nato dentro un allevamento dove sua madre lo ha allattato confinata e immobilizzata dentro una gabbia e dove ha vissuto pochi mesi prima di essere trasportato in tir verso il mattatoio.
Maiale che probabilmente è morto annegato dentro la vasca d’acqua bollente, dal momento che non sempre l’elettronarcosi e il colpo di pistola in fronte portano l’imminente decesso dell’animale.

Una vita passata a mettere su peso affinché tu possa avere quell’arto che tanto desideri da esibire con fierezza sulla tavola, adornato di lenticchie.
Perché festeggiare senza la zampa mozzata a qualcuno è roba da plebei, e tu che devi seguire la tendenza non puoi permetterti una mancanza del genere.

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A NATALE PUOI…

… permettere che uno degli animali acquatici più intelligenti che ci siano ( forse più intelligenti di chi li pesca! ) venga sbattuto con la testa su una superficie dura fino alla morte.
Proprio perché tu senza il polpo il menù del cenone non riesci nemmeno a ipotizzarlo.

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A NATALE PUOI…

… sostenere la cattura o l’allevamento di animali che verranno tenuti dentro teche di vetro con le chele legate, senza mai più essere alimentati, fino a quando non passerai al banco pescheria dove previo pagamento acquisterai la loro vita per qualche decina di euro.
Come se la vita di qualcuno avesse un valore economico.

Dopo poche ore li butterai vivi dentro una pentola d’acqua bollente. Tanto le loro grida mica le senti chiudendo il coperchio.
Bello morire ustionati, vero?
Fantastico.

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A Natale puoi decidere di continuare a esistere sulla morte degli animali portandone in tavola specie diverse per “festeggiare” questa data,  ma sei sicuro/a che VUOI? Sicuro/a che DEVI per forza??

Puoi al contrario optare per una scelta più consapevole e rispettosa: quella di preparare un menù gustoso dove nessun essere vivente è stato ucciso per diventarne protagonista da morto.

Gli animali non sono cibo
e festeggiare per religione la nascita di qualcuno togliendo la vita a qualcun altro è un crudele controsenso.

Una festività da passare in famiglia non può contare più dell’esistenza di animali che sul serio non ci hanno fatto niente di male per essere trattati e uccisi così, senza pietà.

Il mio augurio sta nello sperare che possiate tutti capire veramente quanta violenza si nasconde dietro gli alimenti derivati dallo sfruttamento animale che buttate con leggerezza d’animo nel carrello della spesa.
Una violenza che dovreste, per sentirvi “più buoni”, evitare di sostenere economicamente.

Ci sono infiniti piatti da realizzare e da portare in tavola per pranzi e cene natalizi fatti interamente con ingredienti vegetali ( ortaggi, verdure, cereali, legumi, semi ).

Questo Natale cambiate menù e lasciate agli animali il diritto di esistere.


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°° Dalle uova nasce solo sofferenza °°

Tanto tempo fa, quando l’uomo non era ancora padrone di tutte le terre che esistono sul nostro pianeta, esistevano galli e galline capaci di volare.
Purtroppo, la loro caratteristica primaria da volatili, è scomparsa nel loro dna molto presto a causa delle persone che hanno imposto su questi animali la sedentarietà.
Per natura, galli e galline hanno una gerarchia: c’è un maschio dominante (il gallo) che possiede un harem di femmine, il cui numero può variare a seconda del “carisma” del maschio. Il gallo, oltre a organizzare e scegliere il territorio dove razzolare e cercare cibo , è colui che decide quando e chi delle sue femmine deve aspettare dei pulcini. Nessuno quasi ne è a conoscenza, ma… il gallo può accoppiarsi con più galline decidendo a di sua volontà chi fecondare e chi no! Caratteristica che non tutti gli animali hanno.
In natura, la femmina in “calore” scelta per avere pulcini, una volta incinta, si distacca dalle altre femmine fino a quando le uova non si schiudono. Dopo il concepimento la femmina cerca un luogo sicuro dove stare. Alla sua alimentazione aggiunge piccoli sassi, ingerendoli, che serviranno come minerali per rafforzare sia il guscio delle uova che il pulcino racchiuso in esso.Durante la cova, la gallina non si allontana quasi mai dai propri piccoli che crescono dentro il guscio protettivo dell’uovo.
L’istinto materno, spinge la chioccia ad essere aggressiva nei confronti di chi si azzarda ad avvicinarsi alle sue uova. Il tipico atteggiamento difensivo è quello di aumentare il volume delle proprie penne quasi fino a raddoppiare la grandezza del corpo! La gallina cova le uova per circa 3 settimane. Quando il corpo dei piccoli è già formato, con il becco dall’interno rompono il guscio. Una volta usciti completamente fuori, i piccoli si asciugano le piumette umide e iniziano a muovere i primi passi, sempre vicini a mamma chioccia!

I pulcini imparano a cercare e a selezionare il cibo grazie all’insegnamento della loro mamma che non li lascia mai.
Le femmine sono molto protettive, e proprio dal loro comportamento si ricava l’aggettivo “mamma chioccia” poi attribuito a madri umane molto apprensive.
Una volta cresciuti i pulcini, il colore delle loro piume cambierà in base al loro sesso, e diventeranno giovani galli e galline che potranno vivere circa 11 anni.
Non mancheranno gli episodi di prese di potere da parte dei nuovi nei confronti degli anziani… ma questo, fa parte della natura!

Tanto tempo fa esisteva tutto questo. Ma adesso, non c’è più. Non esistono più campi liberi dove razzolare serenamente. Non esistono più chiocce tranquille con i loro piccoli al seguito. Al posto dei predatori abituali, c’è adesso l’uomo. Quest’ultimo, dopo aver schiavizzato galli e galline rinchiudendoli in un primo momento in un recinto, li ha in secondo luogo intrappolati in piccolissime gabbie. Maschi lontani dalle femmine.  Da tranquilli animali li ha tramutati in macchine per produrre uova.
Ed è questo che adesso fanno le creature di cui abbiamo parlato sopra: solo uova.

E’ orrendo pensare che le persone siano così superficiali e materialiste.
Eppure, la maggioranza della popolazione umana lo è.
L’inalienabile diritto alla vita di ciascun essere vivente, galline incluse, ha dovuto chinare la testa davanti alla necessità di alimentarsi ( in modo scorretto).

Milioni di galline , ogni giorno, sono vittime di abusi umani. Rinchiuse in gabbie (definite “batteria”) grandi circa 20 cm, non possono muoversi nè aprire le ali. Vivono in capannoni dalla luce artificiale accesa GIORNO E NOTTE. Non possono relazionarsi agli altri. Devono solo mangiare e produrre uova destinate al settore alimentare. Straziate dallo stress, molte di loro hanno preferito suicidarsi beccandosi dritte al cuore. Per evitare tutto questo, gli allevatori hanno optato per il taglio del becco ovviamente SENZA ANESTESIA.
Le uova finiscono confezionate e vendute. Le galline sfruttate e ormai esauste, dopo pochi mesi vengono macellate. Per “crearne” altre nuove, vengono fatte schiudere centinaia di uova dopo qualche settimana in incubatrice. I pulcini femmina finiscono dritti in gabbia dove prendono il posto delle galline macellate. I maschi, inutili ai fini di produzione di uova, vengono triturati vivi oppure lasciati morire asfissiati in sacchi della spazzatura. Come se una vita fosse uno scarto, materia inanimata da gettare.<<

Questo scempio avviene ogni santo giorno con il consenso di tutti in tantissime aziende.

Guardate cosa avviene in un allevamento di galline… tipo quello dell’azienda “BRUZZESE” di Olgiate Olona (Varese).

UOVA BRUZZESE – Una storia di ordinaria sofferenza  |  Laverabestia.org – Animal Video Community

Chiunque mangia le uova commissiona la tortura e l’uccisione di questi poveri animali.
Non c’è nessun motivo logico per continuare a mangiare le uova, dannosissime per la salute, o peggio ancora gli esseri che le fanno: le galline.

Abbandonate l’alimentazione crudele che vi hanno imposto sin da piccoli e avvicinatevi alla dieta vegana. E’ l’unico modo per non contribuire più alla mattanza di esseri innocenti. E’ l’unico modo per mantenere sano il nostro corpo. E’ l’unico modo per essere UMANI DAVVERO!

°° NewsLetter LAV: Libertà per 560 mila galline grazie a Coop °°

LEGA ANTIVIVISEZIONE

Libertà per 560 mila galline ogni anno

 

560.000 vite libere. Da sofferenze, malattia, stress. Condizioni a cui sono costrette le galline ovaiole in gabbia. Da oggi e per sempre 560.000 galline ogni anno usciranno dalle gabbie. Da oggi e per sempre, la COOP ha detto NO alle uova da allevamento in gabbia: bandite da tutti i punti vendita.

Un importante passo avanti, frutto di un impegno costante. Abbiamo rappresentato le istanze delle migliaia di cittadini che hanno firmato la nostra petizione. Abbiamo chiesto, dialogato e ottenuto. Una delle più grandi catene della grande distribuzione ci ha dato ascolto.

Un grande risultato. Solo il primo di una lunga serie, crediamo: altri supermercati dovranno seguire l’esempio di COOP e accogliere le nostre richieste, in nome dei diritti degli animali. La nostra battaglia, quindi, continua. Se non l’hai ancora fatto, firma le nostre cartoline rivolte a Comuni e supermercati.

Ancora una volta la nostra determinazione, il supporto di tutti quelli che aspirano ad un mondo più giusto per gli animali hanno vinto.

Grazie a chi è al nostro fianco!

Scopri cosa c’è dietro un uovo su gallinelibere.

Fai una scelta davvero consapevole e rispettosa degli animali. Per saperne di più: cambiamenu.it.

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