°° Perchè i Vegani Mangiano Prodotti Simili alla Carne ? °°
Domandona da 20 miliardi di euro che ultimamente spopola sui social network.
” Perchè voi vegani mangiate prodotti che hanno lo stesso nome e forma di quelli fatti con animali se poi disprezzate quelli classici? Li rimpiangete?” mi è stato chiesto.
No, non li rimpiangiamo.
E per farvelo capire oggi cercherò di dare una spiegazione su come mai in commercio sono acquistabili alimenti dal sapore simile a quelli prodotti con ingredienti animali, secondo una mia riflessione.
Iniziamo.
I prodotti simili alla carne ma fatti al 99% con ingredienti vegetali sono nati anni fa e non per far fronte alla necessità di alimentare persone vegane.
Un esempio?
Pensiamo a quelli di Valsoia, azienda italiana fondata nel 1990 ( anno in cui sono nata 😀 ) a Bologna.
Valsoia da 24 anni propone alimenti che spaziano dai gelati ai biscotti fino ad arrivare ai sostitutivi della carne ( cotolette, burgers, fettine, polpette) realizzati con quasi il 100% di ingredienti vegetali ( salvo albumina, addensante animale ) per chi ha problemi di intolleranza agli alimenti “classici”.
Pertanto i gelati sono stati dal principio indirizzati ad una fascia di consumatori intolleranti al lattosio e i restanti prodotti realizzati appositamente per chi ha problemi di colesterolo alto ( la carne contiene molti grassi ) .
Di fatti lo slogan del marchio che viene detto a fine pubblicità è
<< No al colesterolo, sì a Valsoia>> .
Mica ” No alla macellazione degli animali, sì alla soia“.
C’è una grossa differenza.
Questi prodotti vegetali quindi , inizialmente messi in mercato per aiutare le persone con problemi di intolleranza che non volevano rinunciare al gusto, sono poi diventati anche oggetto di acquisto per chi li preferiva per un motivo etico piuttosto che salutistico.
La clientela si è allargata inglobando anche vegetariani e vegani, ma ciò non toglie il fatto che questi prodotti siano stati formulati per ONNIVORI con problemi di salute causati dall’ingestione stessa di prodotti contenenti animali e derivati animali.
Col passare degli anni e con l’aumento di vegetariani e vegani in Italia e nel mondo, altre aziende si sono unite a Valsoia producendo alimenti ad hoc per persone con stile alimentare non convenzionale.
Molte di loro, come per esempio KIO ENE, sono state mosse dall’aspetto etico.
Per questo i prodotti che riforniscono alle grandi distribuzioni sono certificati ICEA e hanno la dicitura “Vegan” sulla confezione.
Queste aziende hanno formulato ciascuna i propri alimenti con ricette precise e spesso uniche, in grado di rendere i prodotti differenti dagli altri della concorrenza.
Perchè il sapore è simile?
Semplice: gli alimenti contengono spezie e aromi naturali che possono essere simili a quelli inseriti nei prodotti fatti con la carne ( tra l’altro pieni di additivi per essere “saporiti”).
Il nome attribuito ai prodotti per definire gli alimenti contenuti nell’imballaggio è stato ovviamente quello classico ormai riconosciuto e inserito in tutti i vocabolari.
Affettato vuol dire fatto a fette, quindi che sia di seitan o di maiale, rimane comunque affettato il prodotto!
E’ dunque NORMALE che un alimento simile per la forma di un wurstel venga chiamato WURSTEL. Ovviamente viene specificato che è di farro e soia, come quelli “classici” vengono indicati con il nome dell’animale con il quale sono stati fatti.
E’ normale pure che una cotoletta di soia venga chiamata COTOLETTA.
Unica eccezione per i Burger: non vengono chiamati HAMBURGERS perchè “HAM” significa prosciutto.
La nascita di questi alimenti fatti di carne di forma tonda è forse risalente alla città di Amburgo ( Hamburg ), dove sarebbe stato coniato il termine.
Alle persone che domandano come mai
“noi vegani diamo nomi agli alimenti vegani uguali a quelli fatti con la carne” rispondo quindi che NON SIAMO NOI a dargli quei nomi ma le aziende produttrici.
E se le aziende si avvalgono di scrivere tali nomi è per facilitare la cosa e null’altro.
Dovrebbero forse appellarsi all’Accademia della Crusca per inventare nuovi termini?
Proposta assolutamente sciocca.
Se vogliamo esser fiscali, son proprio gli onnivori ad usare impropriamente termini “vegetali” per indicare cibi animali.
“Insalata di tonno“, “FRUTTI di mare“…
Mah!
Poi…
Perchè mangiamo questi alimenti simili di forma a quelli che mangiavamo da onnivori contenenti la carne?
PER COMODITA‘.
Abbiamo anche noi un lavoro, una vita piena di impegni che spesso ci porta a mangiare alimenti già pronti da cuocere e basta.
Se avessimo la nostalgia della forma degli animali,
punto primo torneremmo a mangiarli, punto secondo faremmo sculture di soia e altri vegetali con la forma degli animali stessa.
Come gli animali vengono affettati, trasformati in altri cibi, anche i nostri vegetali possono subire lo stesso procedimento.
Quindi non c’è assolutamente niente di sbagliato o di incoerente nel mangiare una pallina di verdure fritta chiamata “polpetta“.
Non abbiamo problemi né a mangiare gli alimenti trasformati né a mangiarli senza trasformazioni e dunque allo stato originario ( verdura/ cereali/ legumi interi , per essere chiari ).
Questo invece non avviene per gli onnivori in quanto è ovvio che un animale intero, allo stato originario ( con peli/piume, organi interni ecc ), è impossibile da mangiare.
Le trasformazioni delle materie prime dunque servono molto di più a chi mangia animali che a chi non li mangia.
Si definisce vegana una persona che esclusivamente per etica ha smesso di alimentarsi con carne di animali marini e terrestri e con i loro derivati.
Una persona vegana non ha nessun tipo di interesse a cercare fac simile di alimenti che mangiava quando non era ancora passata alla nuova dieta.
Perchè se abbiamo scelto di cambiare alimentazione, è proprio perchè quei prodotti li ci facevano schifo e/o davano la nausea.
Personalmente non ho nessuna nostalgia di quello che mangiavo.
La carne macinata nel ragù mi dava una noia incredibile.
L’odore dell’uovo era stomachevole.
Sono veramente felice che le mie papille gustative abbiano dimenticato alcuni sapori che non tolleravo e che ero costretta a sentire fino ai 12 anni.
Non ho nessuna intenzione di fare passi in dietro.
L’alimentazione vegan è piena di piatti e ricette gustosissime e gli onnivori nemmeno hanno idea di cosa si perdono.
Si, vi dico io quello che mi sento dire spesso:
Non sapete cosa vi perdete! 🙂
Spero di essere stata esauriente.
Go Veg ! 🙂
Pubblicato il 17 luglio 2014, in °pensieri & riflessioni° con tag alimenti, alimenti simili alla carne, cotolette di soia, kio ene, perchè i vegani mangiano prodotti simili alla carne, valsoia. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 10 commenti.
è come se avessi letto le mie stesse parole. Brava, sei in gamba!
Much Love!
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Grazie 🙂
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Vero. È eccezionale 🙂
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Grazie 🙂
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Gli Hamburger si chiamano così perché sono originari di Amburgo (o Hamburg), come i Wiener si chiamano così perché vengono da Vienna.
Il nome “Burger” infatti deriva proprio dalla falsa credenza che l’Ham venga da prosciutto e Burger voglia dire panino (da qui Burger King) ma non c’è prosciutto negli Hamburger infatti è carne bovina, non suina.
Ciò accadde in seguito all’emigrazione verso gli Stati Uniti di Tedeschi, che per non rendere più complicata la vita ai figli (credenze dell’epoca) smisero di parlare la loro lingua madre sostituendola all’inglese. Quindi i bambini non sapendo cosa volesse dire “Ham-Burger” coniarono questo termine.
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Ciao Giuseppe.
So che dentro gli hamburgers non c’è il prosciutto.
Ero a conoscenza di questa vaga origine del termine.
Grazie per il tuo contributo.
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La minor parte di noi é nata vegana, anzi, se vogliamo scrivere esattamente, tutti siamo nati vegani, ma ci hanno svezzato per la maggior parte subito come onnivori (senza sapere che disastri stavano combinando).
Comunque, ci hanno abituato subito a sapori e prodotti animali.
In questo modo ora, posso ammettere che a me piace il sapore delle carni, delle uova e dei latticini (pensa che, quando ero Zombie, mi son mangiato in un giorno 2 kg di mozzarella fresca) fatti conto….
Il gusto certo che mi piace ancora, ma rinnego i prodotti animali perché non voglio piú farli ammazzare o torturare.
Quindi se trovo un alternativa alla carne e altri prodotti animali, ben vengano, se sono vegani che problemi di coscienza dovrei avere??
Chiramente, se i prodotti sono similari a quelli animali, c´é anche la possibilitá di poter convincere megio chi non é ancora del tutto convinto a fare il passo per il veganesimo.
Quello che peró vorrei sottolineare, é il fatto che molti quando vedono un arrosto o un würstell o un salame, pensano subito a un prodotto animale……PERCHÈ ?? Chi ci dice che dev´essere un prodotto animale?? La nostra abitudine??? Il fatto dhe si possono fare con alimenti vegetali, vuol dire che possono essere anche vegetali. Se avessimo cominciato migliaia di anni fa a preparare gli arrosti o i salami con prodotti vegetali, al girono d´oggi ci verrebbe strano vederli fare anche con cadaveri di animali.
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Condivido in pieno la visione un po’ astratta di Luigi ma assolutamente vera e sincera! Le nostre abitudini alimentari e comportamentali sono putroppo dettate da un sistema indotto fortemente all’origine e molto coinvolgente nell’obiettivo finale: il consumatore. Oltre a tradizioni culturali di dubbia certezza in ambito benefico, la nostra vita, dalla nascita alla morte, è condizionata da impulsi psicotici costruiti ad arte da sistemi di marketing che hanno un unico obiettivo: la schiavitù del consumismo. Vale per la carne tanto per tutti i derivati animali e ogni prodotto industrializzato, food e non food.
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tutto ok a parte il finale.. un onnivoro mangia tutto, quindi non si perde nulla. Se mi ospita un vegano o simile, accetto e mangio qualsiasi cosa mi proponga, il problema al massimo è quando lo ospito io 🙂
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