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°°Pasquetta Vegana: Tanto Buon Cibo e Nessun Rifiuto nell’Ambiente°°
Organizzare un pic-nic all’aria aperta è fra le scelte preferite dagli italiani per condividere il giorno di Pasquetta con familiari o amici.
Se nelle persone rimane il ricordo di una bella giornata, sfortunatamente per la natura non si può dire lo stesso: non è una novità infatti trovare campi e parchi pieni di rifiuti il giorno seguente. Bicchieri, posate, bottiglie di plastica, sacchetti, tovaglioli e confezioni di cibo ovunque. Rifiuti che se non vengono tolti da addetti comunali (pagati per colmare l’inciviltà altrui) finiscono per rimanere nell’ambiente.
E’ accaduto anche questa Pasqua in tante località d’Italia. In Campania la triste notizia è stata data da Napoli Fanpage. Nell’articolo viene mostrato in quali incivili condizioni è stata lasciata l’area verde del Vesuvio.
E pensare che il 22 Aprile cadeva pure la Giornata della Terra!
Fortunatamente non tutte le persone pensano che il mondo sia un enorme bidone dell’immondizia e fanno in modo di non deturpare la natura con il loro passaggio.
Un chiaro esempio di Pasquetta civile, sostenibile e rispettosa è stata quella organizzata da Aldo Gottardo (membro di Lucca per l’Ambiente) a Capannori (LU) al quale ho preso parte con altri miei invitati.
Doveva essere un semplice pic-nic con pochi amici. Poi, l’idea di invitare altre persone.
Così, invito dopo invito attraverso una chat whatsapp, l’evento si è trasformato in un raduno di famiglie e di amici. Alla “Pasquetta Cruelty Free” hanno preso parte 30 persone, accomunate dall’amore per gli animali e dalla voglia di passare una bella giornata nel verde. Tutti i partecipanti hanno portato da casa primi, secondi, contorni e dolci preparati con ingredienti vegetali e dunque vegan.
Focacce ripiene con affettati e formaggi vegetali, torte salate, cous cous con verdure, orzo, pasta fredda, hummus di ceci, polenta con funghi, lasagne al pesto vegetale, peperoni ripieni, insalate, torte di ceci, sformatini di verdure, crostini e salsine e poi dolci e bevande.
Un tavolo imbandito di delizie homemade che fa capire quanto si possa mangiare bene, ed in modo sano, senza portare in tavola la sofferenza e la morte degli animali.
Al bando il monouso in plastica: durante la Pasquetta vegana sono stati usati solo materiali compostabili e piatti e posate della propria cucina.
Alla fine dell’abbondante pranzo ciascuno ha sistemato i propri contenitori e i pochi rifiuti prodotti sono stati separati in sacchetti appositi e portati a casa per essere smaltiti.
Il prato che ha fatto da setting alla bellissima giornata? E’ tornato più verde di prima, poiché oltre a non esser stato lasciato nemmeno mezzo rifiuto, sono stati raccolti quelli di qualche insensibile che ne aveva usufruito nei giorni precedenti.
Menomale dovremmo essere noi quelli strani o addirittura estremisti!
Nella pausa digestione c’è stato tutto il tempo per fare nuove conoscenze, parlare di ideali, girare video dirette (potete guardare quella pubblicata sulla pagina facebook di Tiziano Terzani a cura di Guido Giacomo Gattai) e far giocare i bambini. Vegani e in splendida forma anche loro, eh già.

Vi ricordate la pellegrina Silvia col suo Cammino di Santiago? Ha entusiasmato i bambini con il truccabimbi con trucchi vegan & non testati su animali!
Questa Pasquetta Cruelty Free è stato un meraviglioso evento che spero possano vivere presto le tantissime persone vegane che conosco virtualmente. Mi sento davvero fortunata ad essere circondata da persone così sensibili e attente.
E’ stata fra le più belle giornate mai trascorse con gli altri della mia vita.
Ringrazio Aldo per l’idea che ha avuto, Ligeia per il suo invito e tutte le persone che con me hanno condiviso del tempo e ottimo cibo.
Carmen.
°°[Intervista] Lola Marco: Super Mamma Vegan fra Allattamento, Autoproduzione e Ricette Vegetali°°
Se è vero che il lato positivo dei social network è quello di avvicinare persone che nella realtà magari non si sarebbero mai conosciute, è proprio grazie ad essi se ho potuto scoprire che al mondo esiste Lola Marco Gisbert.
Lola, con la quale ho stretto amicizia virtualmente qualche anno fa, è una delle persone che più ammiro, e per le quali nutro sincera stima.
Giovane, bella, sensibile, rispettosa della vita degli animali, amorevole nei confronti della natura, piena di interessi. E’ madre di un bellissimo bambino, vegan come lei, che ho visto crescere nel suo grembo e venire accolto al mondo circondato da tenerezza e affetto. Il bello di seguire la vita altrui attraverso attimi immortalati in foto condivise.
Lola è una ragazza troppo graziosa ed empatica per rimanere un semplice contatto fra quelli coi quali interagisco. Credo sia una persona capace di dare buon esempio, e pertanto eccomi qui, in questo nuovo articolo interamente dedicato a lei dove attraverso le mie domande ha raccontato qualche dettaglio di sé.
• Ciao Lola.
Come è nato in te il desiderio di diventare vegan?
La fonte di ispirazione è stata la mia gatta. E’ avvenuto circa 5 anni fa, un giorno l’ho
guardata e mi sono chiesta “perché continuo a mangiare gli animali?
E’ coerente scegliere di mangiare una mucca o una gallina e non un gatto? Perché questa grande ingiustizia se loro soffrono allo stesso modo?”
Credo che questo pensiero lo portassi dentro di me da molto tempo, sicuramente
dall’infanzia, ma non avevo avuto l’opportunità di aprire gli occhi. Questo mi ha aiutato a fare il primo passo e a riflettere sul fatto che gli animali sono individui con sentimenti e che non possiamo essere empatici solo con gli animali domestici e non con quelli “da fattoria”, quelli dimenticati. Allora ho cominciato un bellissimo percorso di vita insieme a colui che ora è mio marito, un percorso che ci ha migliorato a 360° e che non potevamo non scegliere anche per nostro figlio.
• Che rapporto hai con la natura e i suoi abitanti?
Il mio rapporto con la natura è in continua evoluzione, ogni giorno mi faccio nuove
domande e provo a migliorarmi. Non solo non consumiamo prodotti animali ma evitiamo anche gli indumenti in pelle, pellicce, lana e seta, e sempre per questione etiche non visitiamo zoo, acquari, circhi o fattorie didattiche. L’ultima scelta consapevole per rispetto verso la natura è stata l’uso dei pannolini lavabili che utilizziamo per il nostro piccolo da quasi un anno. Siamo molto soddisfatti!
• Sei mamma di un bellissimo bambino: raccontaci la tua esperienza con la gravidanza vegan.
Da un anno e mezzo sono mamma di un solare bimbo di nome Lorenzo, anche lui segue un’alimentazione a base vegetale. A 6 mesi abbiamo iniziato l’alimentazione
complementare a richiesta (auto-svezzamento) insieme al latte di mamma ed è sempre cresciuto benissimo. Il nostro pediatra quando andiamo a fare i controlli ci da sempre lo stesso benvenuto dicendo “signora, questo bimbo è una meraviglia!”.
Ho vissuto una bellissima gravidanza vegan, sono stata fortunata a non aver mai avuto nemmeno uno dei sintomi tipici, le mie analisi erano sempre perfette e avevo tantissima energia. Già da prima del concepimento ho cominciato a documentarmi sull’alimentazione vegan in gravidanza e allattamento, e poi per lo svezzamento del bambino. Devo dire che oggi in italia c’è tanta preparazione e si trova facilmente della bibliografia su alimentazione in gravidanza, allattamento e svezzamento. E’ stato anche molto utile poter contare sull’aiuto diretto della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana [1] e la sua rete di professionisti sempre disposti a risolvere i tuoi dubbi su integrazione, esami da fare, ecc.
Mi piacerebbe consigliare due libri che ho trovato molto validi nel mio percorso:
il testo della Dottoressa Luciana Baroni “Il piatto veg mamy” su alimentazione in gravidanza e allattamento e il testo di Francesca Gregori e Maria Teresa Tosatti “Svezzamento veg” sull’alimentazione complementare o autosvezzamento.
• Chi ti segue sa che stai proseguendo con l’allattamento al seno: cosa ti senti di
consigliare alle altre mamme?
Allatto al seno il mio bambino di 18 mesi, e anche se abbiamo iniziato con qualche
difficoltà ne è valsa la pena. E’ stata ed è un’esperienza meravigliosa, forse una delle più belle ed intense della mia vita. Il latte materno è l’alimento principale durante il primo anno di vita e come ogni mammifero solo quello specifico della specie riesce ad essere perfetto per il proprio cucciolo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità [2] consiglia di allattare non solo per tutto il primo anno ma anche durante il secondo anno di vita del bambino e se mamma e bimbo lo desiderano anche oltre. E questo è dovuto al fatto che il latte materno non smette mai di essere nutriente, cambiando la sua composizione a seconda delle necessità del bambino. Questo alimento prezioso fornisce anche una protezione immunologica al bambino oltre che una buona dose di coccole. Il mio bimbo anche se mangia di tutto continua ad integrare con il latte di mamma e ancora fa le sue 6-8 poppate nell’arco delle 24 ore. Mi sento di consigliare alla mamma che desidera allattare il suo bambino di informarsi già durante la gravidanza proprio per non seguire
eventuali consigli sbagliati, e in caso di problemi contattare la figura professionale che si occupa di allattamento, le Consulenti Certificate. Mi piacerebbe poi
consigliare un prezioso libro molto conosciuto in Italia sull’allattamento:
“Un dono per tutta la vita” di Carlos Gonzalez.
• Svelaci un piatto o una merenda a cui il tuo bambino non sa resistere.
Per merenda il mio bimbo adora molte cose, il pane con Tahin (crema di sesamo), gli
avocadi, la frutta secca, la frutta fresca, yogurt di soia, la torta e grissini fatti in casa.
Un piatto per cui va matto? Le polpettine di lenticchie e grano saraceno con sugo di
pomodoro, o la pasta di farro con crema di anacardi, fave spezzate e piselli, e tanti tanti altri 🙂

Il piccolo Lorenzo
• Sei molto interessata in autoproduzione e al ritorno alla vita semplice: secondo te lo stile di vita eco-compatibile può essere d’esempio e raggiungere tante persone?
Di solito si pensa che l’autoproduzione toglie molto tempo ed energia ma la verità è che basta sapersi organizzare e diventa facile e veloce! Sembrerà esagerato, ma impiego più tempo e fatica ad andare ad acquistare i grissini che a farli 🙂
Lo stesso per il pane, imposto la macchina del pane la sera e abbiamo pane fresco anche per la mattina. Stessa cosa per i dolci, qui ne inforniamo tanti e li trovo un ottimo modo per creare delle merende nutritive mettendoci dentro tanti ingredienti che raramente troviamo nei prodotti già fatti, usando ad esempio farine di qualità, frutta secca, semi vari, ecc. L’autoproduzione in cucina è un modo economico e salutare per far da magiare ai nostri piccoli, ed è anche una bellissima esperienza educativa per coloro che presto decideranno di mettere le mani e partecipare 😉
Da quando è nato il nostro cucciolo ho cominciato anche a fare prodotti di igiene per la casa a base di oli essenziali ed altri prodotti naturali. Nel mio piccolo provo ad incoraggiare le mamme a ridurre il consumo di prodotti animali e a cercare di praticare una cucina genuina, semplice e ovviamente fatta in casa. Il ritorno
alle origini in certi aspetti della nostra vita non può che giovare a noi stessi e alla natura, per questo mi auguro che sempre più persone si rendano conto che il contributo di ciascuno di noi è importante, lo dobbiamo alla natura, agli animali e ai nostri figli.
Un affettuoso ringraziamento a Lola per essersi prestata per questa mia intervista.
[1] SSNV Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – www.scienzavegetariana.it
[2] http://www.who.int/fr/news-room/detail/11-04-2018-who-and-unicef-issue-new-guidance-to-promote-breastfeeding-in-health-facilities-globally
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