Archivio mensile:agosto 2014

°° PAMELA ANDERSON: Non partecipo all’ #IceBucketChallenge perchè sostiene la vivisezione °°

pamela anderson

Nelle ultime settimane nel web sta spopolando una vera e propria moda, ovvero quella di gettarsi dei secchi d’acqua ghiacciata addosso nominando e quindi sfidando altre persone a fare lo stesso.
Ciò che fa più scalpore è che a sfidarsi a colpi di acqua sono persone dello spettacolo e personaggi pubblici.

Per chi non lo sapesse, questa sfida si chiama #ICEBUCKETCHALLENGE ed è stata ideata per raccogliere fondi per la SLA.

Ciascun vip che accetta la sfida infatti è invitato a donare almeno 10 dollari.
Se entro 24 ore le persone sfidate non rispondono pubblicando a loro volta un video, la donazione deve essere di 100 dollari.

L’idea è assolutamente carina e simpatica, e l’idea che vip di continente in continente si sfidino nominandosi è veramente intrattenimento puro.

Purtroppo anche dietro alle cose simpatiche si nascondono verità tragiche.

Se da una parte c’è l’utilità sociale, dall’altra c’è l’assenza di etica.

Donare per la ricerca sulla SLA infatti vuol dire sostenere una ricerca che si basa su esperimenti condotti su animali.

Ciò che più mi ha dato dispiacere è che SOLO pochissimi vip hanno evidenziato la cosa.
Una delle poche persone che si sono rifiutate è stata PAMELA ANDERSON, già nota per essere un’animalista attivista oltre che vegana.

Sul suo profilo facebook Pamela ha infatti scritto in data 20 Agosto 2014

” Mi dispiace –
Non posso partecipare all’Ice Bucket Challenge.
E’ sempre bene portare consapevolezza tra le persone, anche in modi creativi e simpatici.
Nulla da togliere a questo.
Ma mi ha fatto riflettere. Scavando ancora più a fondo.
Ho constatato che il messaggio che vogliamo mandare non è lo stesso, per questo..
Ho pensato che vorrei sfidare la SLA a smettere di sperimentare sugli animali.

Alcuni esperimenti recenti condotti dalla ricerca sulla sclerosi multipla hanno visto topi con il cranio forato, infettati con malattie e forzati a correre su una superficie inclinata fino al loro collassare esausti.
Alle scimmie sono stati iniettati prodotti chimici nel cervello e in seguito sono stati uccisi e sezionati.

Qual è il risultato di questi esperimenti ( oltre a così tanta sofferenza ) ?
Negli ultimi dieci anni solo una dozzina di trattamenti sperimentali per la SLA sono stati usati per gli umani dopo che avevano dimostrato di alleviare le malattie negli animali.
Tutti tranne uno, di questi trattamenti , sono stati un fallimento per gli umani e l’unico che è stato “passato” offre solo benefici marginali per gli umani affetti da SLA.

Questo fallimento totale è tipico della ricerca su animali, perchè oltre al fatto che gli animali provano dolore e soffrono come noi, c’è da dire che i loro organismi spesso reagiscono in maniera completamente diversa dal nostro ai medicinali e alle malattie.
Come afferma il FDA, 92 medicinali su 100 testati su animali non sono adatti nè utili per l’uomo.

Una ricerca condotta grazie a metodi alternativi come il vitro, modelli computerizzati avanzati e studi con volontari umani ( solo per citarne alcuni ) ci hanno dato tutto per migliorare la vita, dai medicinali per l’HIV alla riproduzione di pelle umana per vittime di ustioni.

Cercare una cura per le malattie umane testandole su animali infettati non è solo crudele, è un grave disservizio per le persone che necessitano disperatamente di cure.

Vi prego, aiutate i ricercatori e gli scienziati nella ricerca di cure nel nome del progresso trattando e curando le malattie umane .
Visitate il sito HumaneSeal.org . Supportate la ricerca che non ha mai fatto del male agli animali e che impiega tutto il tempo per trovare cure avanzate, utili ed efficaci per gli umani.”

Sono assolutamente d’accordo con Pamela.
Non siamo contro la ricerca, ma contro alle torture legalizzate e assolutamente inutili.

°° Diana Del Bufalo : Si alla pelliccia, ma solo se è la tua °°

Ci sono donne che si affannano a depilarsi tra lamette, epilatori, creme e attrezzi supersonici luci pulsate e poi vanno in boutique a comprarsi i peli degli altri. “Gli altri” sarebbero animali allevati per mesi in gabbie tenute all’aperto e poi uccisi con scariche elettriche o a colpi di bastone.
Non è sicuramente il caso di Diana Del Bufalo, e questo la rende la mia nuova idola.

Chi è Diana??? 🙂

I suoi video sono ormai virali, ed è impossibile non conoscerla.

Personalmente , non guardando molto la tv, l’ho conosciuta grazie alla sua seguitissima pagina facebook dove posta video esilaranti che girano nel web.
Oltre ad essere veramente brava con la chitarra e ad ed avere una bella voce , le va riconosciuto il merito del sensibilizzare i fan che la seguono con link che trattano etica e rispetto per gli animali.

Lo screenshoot che segue ne è testimonianza.

diana del bufalo facebookDiana è contro l’uccisione degli animali “da pelliccia”, inutilmente massacrati per diventare abbigliamento per donnette poco sensibili , parecchio egoiste e soprattutto #Poracce.

poveraccia

Se la natura ci ha create senza pelliccia un motivo ci sarà.
Se ci ha creato con capelli in testa e peli sulle gambe, dovremmo farci bastare quelli invece di pretendere che una bella volpe venga uccisa con una scarica elettrica passata attraverso un elettrodo conficcato nell’ano.
Non credete?

A cosa serve frignare con l’amica al telefono

<< No tesò al mare domani non posso, devo andare dall’estetista!! >>

se poi nell’armadio abbiamo 30 animali scuoiati appesi alla gruccia?

Alle donne a cui non importa nulla degli animali che vengono uccisi, consiglio vivamente di farsi confezionare una pelliccia fatta con quelli del proprio c*lo :), sicuramente cruelty free ed ecologica .

E a proposito di questo tipo di peli, vi lascio con questa clip di Diana che s’intitola inequivocabilmente
LA FORESTA….  — > https://www.youtube.com/watch?v=IxoCTMw20pQ

https://www.youtube.com/watch?v=IxoCTMw20pQ

°° Il vegetariano: da persona da deridere a minaccia per l’onnivoro °°

Ne è passato di tempo da quando il poeta Giuseppe Parini ha composto la sua opera intitolata “Il Giorno” dove il protagonista, il Giovin Signore , incontra per la prima volta “il Vegetariano” a tavola a casa della Dama.

<< Il Vegetariano è una figura a sé stante nell’opera del Parini. Mentre tutti a tavola mangiano in pace lui sta li a contemplare la carne nei patti e a pensare agli animali uccisi. Nel frattempo si asciuga le lacrime col suo tovagliolo. E piagnucola.
In poche parole, è un rompipalle >>.

Così descrisse tale personaggio la mia professoressa di Italiano alle superiori.
Ricordo ancora le risate che rimbombavano nella classe per la battuta simpaticiiiissima della docente.
A me invece, vegetariana, ovviamente non aveva fatto ridere per niente.

Ma oggi quella scena non è più un ricordo irritante.
E’ un ricordo del tutto distaccato dal presente, perchè le cose sono cambiate.

Panta rei.

Se c’è stato un tempo in cui le persone vegetariane venivano viste come “poverine” e trattate con compassione per la loro insensata sensibilità,
se c’è stato un periodo storico in cui i vegetariani venivano derisi per la loro scelta “anormale”, periodo finito qualche annetto fa, adesso non è più così.

I vegetariani non fanno più ridere, non generano più compassione.
Non-fanno-più-ridere.

Sulla faccia di chi incontra queste persone non c’è più un’espressione sarcastica.
Il sarcasmo in alcuni casi gravi ha ceduto il posto alla paura.
Esatto, alla PAURA.

Le persone con gli orizzonti ampi quanto un angolo acuto di 12° si sentono completamente minacciate dai vegetariani.
Se prima gli capitava di sentir dire dall’amico di conoscerne uno, adesso il vegetariano non è più una figura lontana che forse, e dico forse, si può rischiare di incontrare una volta nella vita.
Il vegetariano ormai è ovunque e può aver le sembianze di chiunque, pure di amici di infanzia!
Non ce ne sono più 2 o 3 come pecore nere o mosche bianche disseminate qua e la in Italia.
Adesso le persone vegetariane sono sempre più numerose e con sé stanno portando una progressiva veganizzazione anche dei locali.
Non solo persone vegane, pure ristoranti vegani.
Un’invasione, per Dio!

vai al sito macrolibrarsi

vegan.

holland-maoz-vegetarian

iVegan
Così l’onnivoro ostinato non solo si sente minacciato, ma si sente anche perseguitato ovunque vada con tutte queste sagre e eventi vegan dove al posto del tessuto muscolare animale c’è verdura e seitan.
Sia ben chiaro, lui la verdura la mangia, però se incontra un vegano magicamente le piante provano dolore e si fa portavoce dei loro diritti.

Ma come si è giunti al sentirsi minacciati da uno stile di vita non cruento?

Col passare degli anni e con la diffusione dell’informazione anche grazie a internet i vegani e i vegetariani sanno di non essere più soli e di poter vantare di un’enorme famiglia in tutta Italia.
Se prima vi erano singoli isolati , circondati e accerchiati da mangiatori di animali soliti stare in silenzio a soccombere alle risate altrui, adesso l’aumento della popolazione veg sta infondendo sicuramente sicurezza e consapevolezza di non essere soli.
Perchè quando ti senti solo ma sai di essere nel giusto, hai quasi timore di esternare i tuoi pensieri a differenza di quelli non etici gridati nella società solo perchè presenti nella mente di troppi individui.

Se prima il vegetariano stava in silenzio, adesso non lo fa più.
Ed è da qui che nasce la minaccia:
l’onnivoro ostinato nel sentirsi dire che..

– la carne fa male
– la carne provoca problemi di salute e agevola l’insorgere di patologie anche mortali
– la carne consuma il pianeta
– la carne aiuta la fame nel mondo
– la carne e il suo business fanno fuori miliardi di animali
– gli animali allevati spesso sono malati e torturati
ecc ecc ecc

capirete che le palle un po gli girano.
Eccome se gli girano!

Perchè se prima l’onnivoro ostinato poteva ingozzarsi di corpi a random in GraziaDiDio™, adesso tutta questa informazione lo destabilizza dalla sua tranquillità.

Per chè lui stava bene quando non sapeva che nel latte c’è anche il pus, porca miseria!

Un pò come Don Abbondio abituato a percorrere come un automa la stradina di ritorno a casa nel vedersi spuntare I Bravi.
” Don Abbondio, come sta? Stiamo andando a cena da Don Rodrigo: stasera tofu alla griglia e arrosticini di seitan . Vuole venire? Magari le cala la panza..”
L’abitudine fa sentire al sicuro l’uomo, ma al contempo lo rende anche schiavo.
Sapere di essere schiavi di qualcosa che genera sofferenza  che comporta, presto o tardi che sia, problemi anche alla propria persona questo l’onnivoro ostinato non lo accetta.
Non-lo-accetta.
Sapere poi che è tenuto per le briglie da un’industria che lucra sulle sue energie, è impensabile !

Per questo, sfanculato il suo voler sapere a spregio da dove prendi le proteine pensando di averne più di te mangiatore di erba, passa ad altri mezzucci da usare come corazza e armi per difendersi in questa battaglia di ideali dove il vegetariano sta avanzando nel suo territorio a colpi di broccoli lanciati con le catapulte.

salva una pianta

carne gay

hamburger vegetariano pollo

Ho addirittura letto il commento di un ragazzotto , su facebook , preoccupato per il suo stile alimentare: “ragazzi, qui stanno esagerando. Tra poco ci levano il diritto di mangiare quello che vogliamo. Dobbiamo resistere!”.

Soprattutto i social network si riempiono di queste immagini e commenti che vorrebbero offendere la sensibilità dei vegetariani.
Per questo sono nate decine di pagine contro questa filosofia di vita/alimentazione dove quotidianamente vengono caricate foto di animali trasformati in cibo con annessi “ahahaha” e didascalie dove spadroneggia la frase “non veg”.

Nessuna di queste personcine si era mai interessata prima d’ora all’alimentazione, magari erano i classici che aspettavano il piatto in tavola e poi mangiavano.
Ma ora che ci sono i vegani sui Social sentono il bisogno di pubblicare le foto scattate a ogni animale che divorano.
Poco importa se poi si fa fatica a fare le scale o se si ha la tartaruga ribaltata.
” Sei contro la violenza sugli animali? Tieeee beccati questa foto, e questa, e questa ancora. Stasera bistecca, domani a colazione lardo, a pranzo una lepre e a merenda mia nonna al sugo. Io sono a favore della violenza siii!”.

Il vegetariano diventa ancora più intimidatorio quando mostra che è possibile preparare piatti o alimenti originariamente realizzati con gli animali con ingredienti nuovi che non comportano la sofferenza di nessuno.

Il vegano più che mai diventa un acerrimo nemico quando mostra come la sua alimentazione lo può portare, unita alla palestra, ad avere un fisico invidiabile.

E parlando di fisico invidiabile, vi mostro il vegano Massimo Brunaccioni.
brunaccioni

Dove son finite le carenze, il fisico debole e la pelle bianchiccia tanto raccontati nelle leggende metropolitane? Tutti stereotipi.
Stereotipi che diventano fantasmi davanti alla palese evidenza che vegan vuol dire anche salute, oltre che etica.

Quando poi per l’onnivoro restio vegan vuol dire salute e quindi la sua alimentazione viene accusata di essere poco salutare, ecco che egli controbatte dicendo che l’alimentazione vegan è una moda.

Una perla di saggezza su vegan=moda l’ho letta stamattina, e la vorrei condividere con voi.

vegan moda+

“Nei migliori dei casi è moda o ANORESSIA MASCHERATA”.
Hahahahah 😀

Cosa molto comune agli onnivori restii è il maneggiare senza molta cura la parola “imposizione”.
Passa infatti come tale il nostro voler far vedere cosa c’è realmente dentro alle stalle, negli allevamenti e all’interno dei mattatoi.
Persone sono nate e che rispettano in maniera obbediente tante imposizioni decise dagli altri ( battezzo, dieta a base di animali, vaccini ecc ecc ecc ) e che invece vedono portarsi via la libertà ( che non hanno ) da chi vuole libertà per tutti, animali inclusi.

Il vegano viene dunque preso per folle, pazzo, modaiolo, mantenuto dai genitori, contro tendenza, antipatico o addirittura… cretino, come suggerito da una donzella d’arme italiana su Facebook.

v.b

Ma chi è realmente ignorante ovvero che vuole ignorare cosa accade sul serio nel mondo che ci circonda?

Una cosa è certa: chi si sente minacciato da questo stile di vita tutti i torti non li ha, perchè il veganismo è intenzionato a debellare la società da ogni tipo di schiavitù, prigionia e uccisione non decisa dalla natura.

Quindi, mi dispiace per chi sta cercando di opporsi a questa progressiva civilizzazione etica e morale dell’umanità.
Smettete di combattere contro i mulini a vento e accettate il cambiamento.

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