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[Bientina] Contro lo Sfruttamento dei Cavalli per il Palio del “San Valentino”

Care lettrici e cari lettori,
ancora una volta affronto il tema dello sfruttamento dei cavalli che continua incessante nella regione Toscana, una delle aree italiane con maggior attaccamento a usanze folkloristiche medievali e rinascimentali che tirano in ballo le altre specie. La Toscana non è solo una regione dall’alto numero di città (Pisa, Lucca, Firenze, Livorno) dove si permette lo sfruttamento dei cavalli come mezzi da traino per le anacronistiche carrozze turistiche, ma è anche la regione di ippodromi, palii e gare dove questi animali sono infelici protagonisti di eventi che spesso determinano la fine della loro esistenza.

Domenica 20 luglio, per il 33esimo anno, a Bientina, in provincia di Pisa, si correrà il “palio del San Valentino“. Nove cavalli, uno per ogni singola contrada che compongono il paese, verranno costretti a gareggiare con addosso un essere umano. Creature nate in contesti innaturali, quali sono gli allevamenti, domate affinché si arrendano e sottomettano all’obbedienza, usate per l’ennesimo evento ludico specista portato avanti da una collettività incapace di divertirsi e di fare aggregazione senza coinvolgere altre specie.

Foto: IlCuoioInDiretta

Dopo l’ipocrita benedizione successiva alla messa delle 10.30 davanti alla chiesa di “Santa Maria Assunta” (occorre ricordare che la religione cattolica non manca mai di essere presente in eventi dove gli animali sono assoggettati), i cavalli verranno fatti correre in onore del “San Valentino” all’interno di Piazza Vittorio Emanuele, trasformata ad arena mediante lo spargimento di tufo, argilla e sabbia.
Il paese, a partire da giorni prima rispetto alla gara, è già in festa con sfilate con abiti dell’epoca e altre trovate frutto del folklore: tanto, in groppa i fantini li avranno i cavalli, non gli esseri umani impegnati a sfilare o a banchettare in piazza.

Dal punto di vista antropologico, è come se questi poveri animali fungessero da capro espiatorio: sulle loro schiene vengono caricate le volontà di un’intera cittadina che necessita di provare il brivido, l’eccitazione febbrile della vittoria.
Ma quale vittoria?
Una vittoria effimera, se ottenuta con l’impiego di alterità, esistenze non umane che vorrebbero nient’altro che vivere la loro vita in totale libertà lontane dall’assoggettamento.

Così, anche Bientina, anziché prendere esempio da città e paesi della Toscana dove la sfida è interamente fra umani, avrà la sua domenica di mero sfruttamento di animali.


Scriviamo dunque una mail di protesta al Comune di Bientina, che patrocina il palio, all’organizzazione e alla parrocchia (che vergognosamente benedice tutto ciò) per dimostrare solidarietà verso i cavalli ed esprimere dissenso e alienazione da questo modus operandi prevaricatorio verso gli animali.

Messaggio tipo:

Gentile Sindaco di Bientina
Gentile Assessora all’Ambiente
Gentile Consigliere
Gentile parroco della parrocchia Santa Maria Assunta
Gentili contrade

ho saputo che domenica si correrà il palio dedicato al “San Valentino” dove nove cavalli verranno fatti correre nella piazza del vostro paese adibita ad arena.
Vi scrivo questa e-mail per esprimere il mio dissenso più totale verso il vostro voler coinvolgere gli animali a tutti i costi. Animali che pagano il prezzo più alto per le vostre usanze folkloristiche, dal momento in cui vivono una vita di sottomissione, alla totale mercé di chi li alleva, vende, compra, doma, usa e fa correre. Una non vita fatta di obbedienza alla specie umana.
Domando al parroco come sia possibile anche soltanto pensare di benedire un’attività del genere, che niente ha a che vedere con la compassione e il rispetto per la vita,
e all’intero comune come sia possibile patrocinare e supportare un evento simile. Evento che potrebbe, senza alcun dubbio, essere di rilevanza culturale, capace di dare il buon esempio se non coinvolgesse questi poveri animali usati come mezzi per le corse.
Sebbene le epoche dei secoli passati siano affascinanti dal punto di vista culturale, è necessario adeguarsi ai tempi dei nostri giorni e realizzare che le altre creature che vivono su questo pianeta esistono per sé stesse e non per noi, non per fungere da oggetto e strumento per espletare le nostre volontà.
La Toscana offre numerosi esempi di paesi che portano avanti un palio con competizione esclusivamente umana, dove non mancano il lavoro di squadra, l’unione e il senso di appartenenza alla propria contrada. Per quale ragione Bientina non si svecchia da questo abuso che è la corsa dei cavalli, per fare spazio ad altra competizione dove esistono il divertimento di tutti e la sottomissione di nessuno? Per quale ragione obbligare dei poveri cavalli a correre?
Vi chiedo di smettere di impiegare questi esseri senzienti per renderli infelici protagonisti delle vostre prove e gare, e di adoperare ingegno, empatia, sensibilità e intelligenza per trasformare il palio di Bientina in una festa senza sfruttamento delle altre specie.
Questo non solo per rispetto degli animali, ma anche per rispetto della nostra stessa specie: dimostriamo di saper esistere sulla terra senza necessariamente sottomettere le altre esistenze!

Distinti saluti.

Nome, Cognome, Città


Da inviare a:
sindaco@comune.bientina.pi.it
protocollo@comune.bientina.pi.it
desire.niccoli@comune.bientina.pi.it
emanuele.brogi@comune.bientina.pi.it
parrocchia.bientina@gmail.com
paliodibientina93@gmail.com
info@studiopaglianti.it, tecce.adriana@gmail.com, contradaviarella@gmail.com, francescabrogics@gmail.com, contrada.quattrostrade2018@gmail.com, gastone262@gmail.com, veronicamarzo@live.it, mary.turini@alice.it

Nota relativa alla privacy: gli indirizzi sopra indicati sono pubblici e presenti sul sito del Comune.


Grazie a chi si schiererà dalla parte di chi non si può difendere.

°°[Viaggi] Villa Adimari – Agriturismo Vegan Friendly°°

Sulle verdi colline della provincia di Firenze, nei luoghi nativi del genio Leonardo Da Vinci, si erge da secoli un imponente casale oggi adibito ad agriturismo: si tratta di Villa Adimari.

Situato in Via del Lungo 2 a San Zio, frazione di Cerreto Guidi (Fi), questo agriturismo di recentissima apertura offre dei rigeneranti soggiorni a chi desidera passare del tempo immerso nella natura, a due passi dalle principali città toscane.

La sua posizione collinare regala una visuale ampia su tutta la valle sottostante, con bellissimi tramonti la sera e meravigliose albe al mattino.

Ciò che contraddistingue questo agriturismo è l’attenzione verso gli ospiti: i titolari accolgono con gentilezza tutti gli amanti della natura, le famiglie con bimbi e le persone che seguono una filosofia di vita etica vegan saranno coccolati da Silvia, che già avrete conosciuto leggendo il mio articolo sul suo Cammino di Santiago vegano.

Villa Adimari dispone di servizio di ristorazione a km 0 con piatti vegetali preparati anche con verdure e ortaggi freschi di stagione di produzione propria. La cucina propone idee originali e stuzzicanti, belle da vedere e gustose.

Pomodoro ripieno di crema di ortaggi su vellutata di zucchine – Villa Adimari
Piatto unico 100% vegetale – Villa Adimari

Villa Adimari dispone di sei deliziosi e variopinti appartamenti ( il Forno, la Stalla, la Cantina, il Granaio, il Camino e la Colombaia) arredati con gusto e dotati di ogni comfort, che si affacciano sulle colline e sul meraviglioso Bio Lago dove gli ospiti potranno fare il bagno ammirando il paesaggio.



Se stavate cercando un luogo dove andare in vacanza immerso nel verde e dove mangiare cibi sani vegetali, vi consiglio di prenotare a Villa Adimari!
Qui di seguito trovate tutti i recapiti per avere maggiori informazioni dai gestori.

VILLA ADIMARI
Via del lungo 2,
San Zio (Cerreto Guidi)
Tel: 39 348 040 94 76
Email: info@villaadimari.it



Carmen

°° LIMPIDO – Poesia Ecologista °°

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Limpido

***

Pieno, in secca, irrequieto oppure calmo
mi presento a voi: sono il fiume Arno.
Della Toscana son io il corso principale
nasco da Monte Falterona e arrivo fino al mare.

Tra numerose città mi snodo ormai da anni,
del mio passato son celebri alcuni danni.
Come quella volta, sebbene innocue in parvenza
esondaron le mie acque comprendo l’antica città di Fiorenza.

Mi dolgo e me ne dispiaccio, e lo dico con umiltà
di tormentar gli umani non ho mai avuto la volontà.
I problemi causati sarebbero stati di minor impatto
se fossi stato trattato con un po’ più di tatto.

Da secoli purtroppo vengo dall’uomo inquinato.
Povero me, di questo colore non son mai stato!
Rifiuti, sporcizia, scarichi sulle rive
continuano incessanti mentre gli animali rischiano di perire.

Qualche anno fa di pesci vi fu una moria.
Di chi è stata la colpa? Di sicuro non la mia.
Gli alberi pien di plastica sulla mia superficie realizzano il loro riflesso
ormai lo sanno anche loro che l’ambiente fluviale non è più lo stesso.

Cari umani, confesso di avere un desiderio:
vorrei che il vostro comportamento fosse un po’ più serio.
Vorrei essere una volta per tutte ripulito. Chiedo forse troppo quando in passato
i vostri panni ho risciacquato?

Vorrei che nella vostra vita vi prendeste almeno un momento
per riflettere come risolvere il problema del mio inquinamento
affinché un giorno possa io ritornare
chiaro e limpido, come ha la fortuna di essere il mare.

***
Carmen Luciano

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