Archivio mensile:novembre 2015

°° Pellicce di Coniglio e Lana Angora nella nuova Collezione MET °°

Quest’anno la moda sembra aver scelto come vittima sacrificale il coniglio, bellissimo animale dalle linee dolci e delicate.

Dopo lo scandalo delle O BAG con bordo in vera pelliccia, ecco che spunta un altro marchio che sostiene la morte di questi piccoli, saltellanti animali: MET.

Il brand, di proprietà dell’azienda Italservices s.p.a di San Pietro In Gù, è uno dei più conosciuti in Italia grazie alla produzione di abbigliamento alla moda dalle caratteristiche inconfondibili, soprattutto per quanto riguarda i jeans. Dal costo medio alto, MET si è sempre fatta notare soprattutto sulle riviste femminili con pubblicità accattivanti.
Fa dunque molto dispiacere e sicuramente rabbia, e lo dico anche da acquirente, scoprire che questo marchio proponga cappotti in pelliccia vera.

Nella nuova collezione visionabile sul store online compaiono infatti tra i capispalla ben due capi realizzati con pelliccia di coniglio. Il primo è un cappottino a cui l’azienda ha dato il nome RABBIT ( per non sbagliare! ), il secondo invece è il modello TIBBIA , ancora più lungo e dunque confezionato con un numero maggiore di animali scuoiati. Nelle info sulla tipoligia di materiale vi è scritto LAPIN, che in francese significa appunto coniglio.

Entrambi gli indumenti hanno il costo che si aggira oltre le 500 euro.
Ovviamente, il prezzo più alto lo hanno pagato gli animali a cui è stata tolta dal corpo la pelliccia, dal momento che hanno perso la vita.

Non bastando le pellicce, MET ha pensato di produrre e mettere in vendita anche capi di maglieria realizzati con lana ANGORA, lana che generalmente deriva sempre dalla pelliccia dei conigli. Anche se fosse di qualsiasi altro animale, non cambia.

Degli animali impiegati per divenire abbigliamento conosciamo solo il prodotto finito, ovvero i loro resti tessuti insieme.
Vengono invece , e si ben capisce, tenuti nascosti i passaggi di produzione dall’allevamento fino all’uccisione di questi piccoli esseri indifesi, che altro non sono che le vere vittime della moda.

conigli-dangora-torturati-4

[ Foto esemplificativa : un coniglio da lana “angora” tenuto per le orecchie durante il processo del taglio della pelliccia.]

article-2510641-198A69DB00000578-382_634x430
[ Foto esemplificativa: investigazione PETA. Conigli schiavi del commercio di lana angora. Dopo il traumatico taglio della loro pelliccia rimangono in gabbia in attesa che il pelo ricresca per poi subire nuove torture. In nome della moda. ]

Come è accaduto con O BAG, anche qui torno a chiedermi: ma che senso ha?
Ma perchè mettere in commercio abbigliamento realizzato con i resti di qualcuno?
Mi sembra che il Paleolitico sia terminato da un bel pezzo e che con il passare dei secoli l’uomo sia stato in grado di scoprire nuovi materiali che non fossero l’epidermide sottratta agli animali con la forza.
Perchè dunque non optare per materiali naturali?

Quasi sicuramente anche Italservice s.p.a potrà nascondersi dietro la banale attenuante che i conigli siano alcuni degli animali più macellati nel mondo e che quindi quelle pellicce siano solo ” lo scarto” dell’industria della carne ( come ha fatto sapere Full Spot s.p.a nella mail di risposta inviata alle migliaia di persone che hanno protestato contro l’uso di bordo in pelliccia vera per le borse O Bag, n.d.r ).
Il risultato non cambia: la scelta rimane comunque vergognosa e irrispettosa della vita di questi piccoli e graziosi esseri viventi.

rabbits-and-furA nome di tutte le vite spezzate di questi animali che tanto amo vi invito a spendere un minuto del vostro tempo per inviare una mail a MET per esternare il nostro disgusto.
Gli animali non hanno voce e non possono difendersi dalla crudeltà umana, è nostro dovere morale intervenire affinchè la parte di umanità ancora rimasta nel buio dell’ignoranza retrograda si evolva e inizi a rispettare OGNI forma di vita presente al mondo.

Email tipo:

” Gentile azienda Italservices s.p.a ,
visitando il vostro negozio online MET ho notato con molto dispiacere che nella nuova collezione proponete pellicce vere fatte con i resti dei conigli e maglie tessute con lana “angora”, quasi sicuramente a loro volta confezionate con pelliccia di coniglio.
Scrivo questa mail per esternarvi il mio disgusto.
E’ impensabile che nel 2015 ancora si continui a mietere vittime in nome della moda.
Anche se fossero pellicce di conigli uccisi per scopi alimentari, rimane per me tutto assolutamente abominevole.
Gli animali esistono al mondo non per noi, non per un nostro tornaconto economico o per esserci di utilità ma per vivere liberamente la loro vita.
Vi invito ad interrompere la messa in vendita di capi realizzati con i resti di qualcuno che voleva vivere e mi auguro possiate orientarvi verso altri materiali, rispettosi della vita di tutti e dell’ambiente che ci ospita.
Vi informo che finchè la vostra azienda supporterà la mattanza animale chiederò ad amici e parenti di boicottarla preferendo marchi etici che non si basano sulla crudeltà.

Grazie per l’attenzione.

Nome, Cognome, Città. ”

Testo da inserire nel contact form che trovate cliccando QUI e da inviare via mail all’indirizzo
marketing@itsspa.it con oggetto “MET MODA CRUDELE”.

Grazie in anticipo a tutti voi che vi unirete a questa piccola protesta.

Carmen.

°° [NOVITA’] Natale: Panettoni e Pandori Vegan Palm Oil Free °°

Vi ricordate la felicità provata,  esattamente l’anno scorso quando, vi ho informato della presenza del panettone vegan come new entry nei migliori supermercati in tutta Italia?
Sono andati a ruba, soprattutto quelli Dolce Natale di Probios.
L’idea che molte persone abbiano festeggiato in modo etico e senza far soffrire gli animali mi ha riempito di gioia! E’ stato un vero regalo sotto l’albero  🙂

Prima del 2014 era impensabile andare a fare spesa e trovare un dolce natalizio realizzato senza ingredienti animali accanto a quelli classici che tanto pubblicizzano, e che sono pieni di uova.
Le cose fortunatamente stanno iniziando a cambiare e i nuovi prodotti fatti con ingredienti naturali si stanno facendo spazio tra quelli convenzionali, riscuotendo sempre più successo.

Se l’anno passato erano acquistabili poche opzioni per via del debutto, grazie alle statistiche di vendita che hanno dimostrato che la clientela vegan è in forte aumento, quest’anno i dolci natalizi sono molti , molti di più!

Cosa importantissima, iniziano a non contenere più olio di palma, ingrediente diffusissimo tra gli alimenti preconfezionati, e che purtroppo è causa di deforestazioni e maltrattamento di umani e animali.

Che siate vegani oppure no,
esistono svariati motivi per preferire un dolce vegan a uno classico.

▬ Contiene ingredienti di alta qualità, biologici.
▬ Ha un minor quantitativo di zuccheri al suo interno.
▬ Spesso è dolcificato con sciroppi naturali ( agave ).
▬ L’assenza di uova rende l’alimento più leggero.
▬ E’ meno calorico.
▬ E’ prodotto in Italia da piccole aziende o pasticcerie.

Eccomi allora qui al pc per mostrarvi tutti i prodotti reperibili nei negozi biologici sia online che fisici.
Conosciamoli insieme
in attesa di poterli gustare ai cenoni !

 


Dolce Natale – Vegan Christmas
Con lievito madre di pasta acida e sciroppo d’agave


Dolce Natale Vegan con Uvetta
Solo con lievito naturale da pasta acida


Dolce Natale – Vegan Christmas di Farro
Con lievito di pasta acida con sciroppo di agave


Dolce Natale Vegan con Frutti Rossi
Solo con lievito naturale da pasta acida


Dolce Natale – Vegan Christmas con Gocce di Cioccolato
Con farina di grano tenero e lievito naturale


Dolce Natale Arancia e Gocce di Cioccolato Bio
Dolce di natale con arancia candita – Vegan


Dolce Natale Vegan Bio – Farina di Maiorca e Timilia


Dolce Natale – Farro e Uvetta
Senza olio di palma a lievitazione naturale


Pandolce con Uvetta Bio
La soffice bontà della lavorazione della pasta madre


°° Vegan Street Food : 150 Ricette da Tutto il Mondo °°

Avete mai desiderato viaggiare per il mondo, scoprendo piatti dai nuovi sapori in chiave vegan?
Tra qualche giorno potrete fare il giro del mondo direttamente ai fornelli della vostra cucina!

Save the date!
Tra pochissimi giorni, esattamente il 16 Novembre 2015, uscirà un nuovissimo e interessante libro di cucina vegan : s’intitola
” Vegan Street Food – Il cibo di strada… A casa tua 150 ricette da tutto il mondo “.
Il libro, edito da Macro Edizioni è stato scritto da Valerio Costanzia, che il mondo vegan ha conosciuto già nell’opera ” Il Cucchiaio Arcobaleno “, ed Eduardo Ferrante, esperto di cucina vegan crudista dalle conosceze perfezionate grazie ai numerosi viaggi fatti. Ha inoltre contribuito con una sua personale introduzione Yari Prete, export manager nel settore alimentare, vegan da circa dieci anni.

Questo nuovo ricettario è unico nel suo genere, dal momento che in esso sono contenute ricette per realizzare piatti 100 % vegetali, tipici dei principali paesi di tutto il mondo. Piatti che si possono acquistare principalmente in strada.
Una buona occasione dunque per scoprire i gusti delle tradizioni culinarie straniere e sentire le altre culture più vicine… a portata di fornello!
Dall’Estremo Oriente all’Africa, dalle Americhe all’Europa Continentale raggiungendo poi il Medio Oriente e l’Europa Mediterranea, senza tralasciare le specialità del nostro Paese.
Ben 150 ricette etiche dagli ingredienti assolutamente naturali ( in alcuni casi le ricette originali sono state “rivisitate” in chiave vegan ) che potranno dare ai lettori nuovi spunti in cucina oppure essere d’utilità in caso di ospiti di etnia diversa da stupire!

Non solo ricette!
Vegan Street Food è arricchito con foto a colori degli alimenti proposti, oltre che a numerosi appunti di viaggio nei quali gli autori ci svelano curiosità dei paesi che hanno visitato e dai quali provengono le delizie proposte.

Scopriamo allora insieme quali sono i piatti che potremo preparare a casa seguendo le ricette di questo libro, e da quale Paese provengono:

vegan-street-food (1)

Europa Mediterranea

  • Andorra – Botifarra amb mongetes
  • Bosnia ed Erzegovina – Cevapcici, Lepinje
  • Francia – Crêpe suzette, Gallettes de sarrasin, Croque-Monsieur, Rotolino di baguette
  • Grecia – Gyros pita veggie, Spanako pita, Tzatziki
  • Italia – Tegole, Miasse, Gelato banana e melone,  Panissa, Cuculli, Mondeghili,Fritole, Crescione, Gnocco fritto, Castagnaccio, Olive ascolane,Torta al testo, Supplì, Arrosticini, Pizzette fritte, Panzerotti, Nduja, Pane e panelle, Pizzette sarde
  • Macedonia – Tavce Gravce
  • Portogallo – Ginjinha, Pasteis de nata
  • Spagna – Bocadillos piccante, Churros, Tortilla

Europa Continentale

  • Belgio – Waffle
  • Bulgaria – Banitsa, Boza
  • Danimarca – AEbleskiver
  • Georgia – Khachapuri
  • Germania – Bretzel, Currywurst veg
  • Inghilterra – Brownies, Cornish Pasty, Vegan Rolls
  • Irlanda – Jacket Potatoes
  • Norvegia – Pølse Med Lompe, Smørrebrød
  • Olanda – Poffertjes, Vlaamse frites light
  • Polonia – Obwarzanki, Pierogi dolci, Zapiekanka vegan
  • Repubblica Ceca – Smazeny syr
  • Romania – Langosi
  • Russia – Bliny dolci, Mandorle pralinate, Kartoshka, Pelmeni, Pyshki
  • Ungheria – Kürtőskalács, Töltött Káposzta

Africa

  • Egitto – Falafel, Ful Medames, Koshari
  • Ghana – Kelewele
  • Marocco – Bsarra, Kaab el ghazal, Sfenj, Tajine di verdure, Tè verde alla menta
  • Senegal – Mangue vert
  • Sudafrica – Bunny chow, Masala pineapple
  • Tunisia – Leblebi

Medio Oriente

  • Arabia – Baklava
  • Armenia – Lahmacun
  • Cipro – Pourgouri
  • India – Bhel Puri, Chole Bhatura, Dalaut ki Chaat, Dosa, Jalebi, Masala Chai, Pakora, Samosa
  • Iran – Pane lavash
  • Iraq – Kleeja
  • Israele – Succo di melagrana
  • Libano – Man’oushe, Sfiha
  • Turchia – Gözleme, Pilaf, Simit

Americhe

  • Canada – Bonbons aux patates, Pasta salad, Poutine
  • USA – Apple pie, Cacao raw cake, California smoothie, Cheesecake, Donuts, Gingerbread, Hamburger alla californiana, Muffin, Oatmeal raisin cookies, Pancakes, Pumpkin bread, Waldorf salad, Sweet potato pie
  • Argentina – Choripàn con chimichurri
  • Bolivia – Tojori
  • Brasile – Brigadeiro, Coxinha, Pão de queijo
  • Cile – Mote con huesillos,Sopaipillas
  • Colombia – Arepas
  • Costa Rica – Gallo pinto
  • Cuba – Croquetas de boniatos
  • Dominica – Cornsticks
  • Ecuador – Ceviche de chochos
  • Guatemala – Los suchos
  • Isole Vergini – Johnnycake
  • Messico – Tamales
  • Nicaragua – Rosquillas
  • Paraguay – Alfajores, Tereré
  • Perù – Arroz chaufa, Papas rellenas
  • Porto Rico – Horchata de ajonjolí
  • Venezuela – Empanadas

Estremo Oriente

  • Cina – Baozi, Spring roll
  • Corea de Sud – Hotteok
  • Giappone – Okonomiyaki, Takoyaki di tofu, Yaki udon
  • Indonesia – Gudeg
  • Malesia – Char Kway Teow, Ice kacang, Wonton Mee
  • Myanmar – Mohinga
  • Thailandia – Pad Thai, Khao Niaow Ma Muang, Som Tam
  • Taiwan – Zhu Tong Fan, Bao Bing, Douhua
  • Vietnam – Bo Bia

Ricette di base – Maionese vegan, Pasta brisée, Pasta frolla

► In attesa della disponibilità d’acquisto del libro, possiamo gustarci un estratto di esso gratuito scaricabile in pdf al seguente indirizzo → http://cs.ilgiardinodeilibri.it/data/allegati/estratto-libro-vegan-street-food.pdf .

24.21.2015
Finalmente miooo ❤ 🙂

1916401_10208436151404453_1539576055847943746_n

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora