Archivio mensile:Maggio 2019
°°Tesina sul Veganismo: Idee e Collegamenti°°
Quando portai all’esame di maturità il veganismo come argomento della tesina ero consapevole che avrebbe potuto destare sia curiosità che perplessità in chi mi avrebbe ascoltato ed esaminato. Ma era il mio momento, era una mia prova da superare, e non potevo farmi scappare l’opportunità di parlare ancora una volta di diritti animali davanti ad un piccolo pubblico erudito.
Il risultato fu inaspettato.
Una professoressa rimase alquanto turbata da alcuni accostamenti ideologici, ero pronta a questo tipo di reazione, ma altre due invece mostrarono molto interesse, tanto da leggere con attenzione il mio elaborato scritto chiedendomene una copia.
Non immaginavo poi di ricevere supporto in ambito filosofico con contributi pertinenti mirati ad arricchire quanto stavo esponendo.
Quel giorno tornai a casa davvero contenta. Desideravo con tutta me stessa lasciare in quelle persone il seme di un nuovo modo di vedere e trattare le altre specie animali.
Col passare del tempo e con tutta la mia felicità ho notato che il veganismo come argomento di tesina è sempre più gettonato, non solo per gli esami di quinta superiore ma anche per quelli di terza media!
Dal momento che in molti mi avete scritto via email per chiedermi pareri e suggerimenti, ho pensato di dedicare un articolo intero ai collegamenti che si possono fare.
Vediamoli insieme.

LETTERATURA ITALIANA
- GIOVANNI PARINI “Il Giorno”
Nei versi 516-555 dell’opera che parla del Giovin Signore troviamo il riferimento ad un commensale vegetariano empatico e compassionevole verso gli animali uccisi e serviti sulla tavola imbandita.
«Pera colui che prima osò la mano
Armata alzar su l’innocente agnella,
E sul placido bue: nè il truculento
Cor gli piegàro i teneri belati
Nè i pietosi mugiti nè le molli
Lingue lambenti tortuosamente
La man che il loro fato, ahimè, stringea»
Il personaggio è disegnato da Parini come magrissimo e pietoso solo nei confronti della vita animale.
Un ottimo esempio da utilizzare come rappresentazione stereotipata nella società di chi non mangia carne.
- UMBERTO SABA “A Mia Moglie”
La poesia di questo scrittore dedicata alla sua compagna di vita viene spesso vista ed analizzata come strana. Il motivo sta nell’accostare e paragonare la donna e i suoi atteggiamenti agli animali.
Personalmente credo che Saba prima di arrivare alla stesura di questa opera d’arte poetica abbia osservato molto bene gli animali alienandosi da stereotipi specisti.
I versi trasudano amore, delicatezza e rispetto. Per la prima volta una donna viene paragonata ad altre femmine per similitudini positive.
- GIOVANNI VERGA “La Roba”
Quest’opera non solo ha dato vita ad un mio articolo che ha riscosso molto successo in ambito di lettura, ma è stato protagonista della mia tesina.
Ne La Roba troviamo il personaggio di Mazzarò, bracciante che con tanta fatica e duro lavoro è arrivato a possedere campi estesi, animali da fattoria e personale dipendente.
L’avidità dell’uomo lo porta a volere sempre di più fino agli ultimi giorni di vita.
Quando la morte è prossima, capendo di non poter portare via con sé quanto ha comprato in tutta la sua vita esce fuori sul cortile e inizia ad ammazzare oche e galline gridando “roba mia vientene con me”.
La lettura de La Roba ha dato origine alla mia riflessione “La Sindrome di Mazzarò“, ovvero l’idea (non veritiera) tipica umana di poter possedere corpo e vita degli animali, e di essere arbitri della loro morte. - GIACOMO LEOPARDI
Si potrebbe prendere come esempio questo poeta italiano per la sua concezione di natura come madre matrigna da contrapporre all’idea di natura amorevole.

LETTERATURA INGLESE
- GEORGE ORWELL “Animal Farm”
Anche questo è stato argomento della mia tesina d’esame, non tanto per l’autore di per sé (non sappiamo se Orwell fosse vegetariano), ma per la veritiera descrizione dei trattamenti subiti dagli animali allevati.
L’opera, volendo descrivere una situazione politico-sociale, è riuscita anche a mostrare lo specismo nelle fattorie. Nelle pagine del breve Animal Farm troviamo il destino segnato dei maiali, lo sfruttamento delle pecore, delle galline e dei cavalli, con un chiaro messaggio: la salvezza non esiste, dopo aver preteso di più, sempre di più, gli animali stremati finiscono al mattatoio.
A questo argomento credo sia interessante allegare il numero di animali macellati in Italia: trovate tutti i numeri (dell’orrore) sul sito Agri Istat.
- SAMUEL TAYLOR COLERIDGE “The Ryme of the Ancient Mariner”
Bellissima opera che ho apprezzato sin dal primo momento. Come personaggio troviamo un vecchio marinaio che racconta la sua vicenda spaventosa in mare, portando un messaggio di speranza e di salvezza. Il simbolo interessantissimo che può essere usato nella tesina sul veganismo è l’uccisione dell’albatross, simbolo divino nonché animale spesso tormentato dai marinai.
Nell’opera un personaggio per passare il tempo e divertirsi ammazza uno di questi uccelli marini scatenando l’ira della natura e condannando a morte l’intera ciurma.
- PERCY BYSSHE SHELLEY, “Queen Mab” (Nota 17), “A Vindication of Natural Diet” e “On The Vegetable System of Diet”. Il poeta romantico della seconda generazione di autori inglesi è stato un fervente sostenitore dell’alimentazione vegetale, nonché difensore degli animali in varie occasioni della sua vita. Attraverso i suddetti scritti, pubblicati fra il 1813 e il 1815, Shelley prese le distanze dalla violenza esercitata sulle altre specie, promuovendo uno stile di vita empatico. È possibile parlare di lui, e della sua poetica dove natura e animali sono protagonisti, intrecciandone gli argomenti a quello dei sentimenti di libertà e di uguaglianza.
Per approfondire, leggi qui https://www.carmenluciano.com/percy-bysshe-shelley

LETTERATURA FRANCESE
- VICTOR HUGO
In questo caso si può collegare alla tesina Hugo in quanto autore vegetariano sensibile agli animali. Se adorate anche voi Les Misérables, può essere inserito nelle opere da portare all’esame.

LETTERATURA SPAGNOLA
- FEDERICO GARCIA LORCA “La Casa de Bernarda Alba”
In quest’opera troviamo un patriarcato molto forte che porta il personaggio di Bernarda, madre, ad assumere caratteri maschili. Tra le pagine troviamo la repressione sessuale e sociale delle figlie collegate al nitrire e scalciare di uno stallone confinato in un box.
Credo sia molto interessante come esempio di subordinazione (sia femminile che animale) senza via d’uscita. - MANUEL RIVAS “Las Lenguas de las Mariposas”
Il racconto, oltre a mettere nero su bianco la fine di coloro che hanno ideologie diverse o divergenti, mostra come termini usati per definire gli animali vengano usati dal bambino protagonista per offendere il suo insegnante.

STORIA
- 1944 – Seconda Guerra Mondiale
Ad un anno dalla fine della sanguinaria guerra in Inghilterra veniva fondata da Donald Watson la Vegan Society. Interessante riportare nella tesina il rispetto per ogni forma di vita nato in un contesto storico carente di empatia. - L’OLOCAUSTO ANIMALE
Isaac Bashevis Singer, ebreo, paragonò i trattamenti riservati alla sua razza di origine a quelli imposti agli animali allevati.
Particolarmente forti le sue parole:
“Che ne sanno di quelli come te, gli studiosi, i filosofi, i leader di questo mondo? Si sono convinti che l’uomo, il peggior trasgressore di tutte le specie, sia il vertice della creazione: tutti gli altri esseri viventi sono stati creati unicamente per procurargli cibo e pellame, per essere torturati e sterminati. Nei loro confronti tutti sono nazisti; per gli animali Treblinka dura in eterno.” ~ “L’uomo che Scriveva Lettere” - GANDHI
e l’ideale di non-violenza.

SCIENZE
- La fotosintesi clorofilliana
Perfetta da collegare se si parla di stile alimentare che prevede il solo consumo di cibi di origine vegetale. - Le proteine
Argomento scientifico interessante, da abbinare magari ad un bel grafico dove indicare l’apporto proteico dei legumi. - La cellula vegetale

GEOGRAFIA / EDUCAZIONE TECNICA
- L’inquinamento collegato alla produzione di carni e derivati, il consumo delle risorse idriche e vegetali, il disboscamento, l’espropriazione dei terreni.
Potrete utilizzare siti quali cambiamenu.it oppure documentarvi attravero il documentario Meat The Truth per i dati statistici.

ARTE
- Vincent Van Gogh “I Mangiatori di Patate”
Van Gogh è uno dei miei artisti preferiti. In rete si parla di lui come un artista vegetariano. Fonti attendibili al 100% non ve ne sono, che io sappia.
Portato come artista all’esame di terza media, lo consiglio anche per la quinta superiore, magari allegando questo suo famosissimo quadro che mostra persone umili alimentarsi con i prodotti della terra.
Per rendere il vostro elaborato scritto ben fatto, ricordatevi di inserire immagini pertinenti agli argomenti scelti, di inserire le fonti a piè pagina e di usare termini scientifici pertinenti.
Inoltre, non dimenticate della stesura di un’introduzione dove unirete tutto il vostro sapere sull’argomento: gli aspetti etici, i diritti animali & co.
Buon esame!
Carmen
Ancora dubbi o perplessità? Scrivimi! 🙂
Sono disponibile per aiutarti anche con una videolezione.
Il messaggio è stato inviato
°°L’inverosimile volontà di salvare il pulcino maschio°°
Una novità di questo periodo storico, fatto di consapevolezza e di prese di coscienza,
è la nascente necessità dei produttori di alimenti di origine animale di dimostrare ai clienti che il proprio lavoro venga svolto in modo umano, compassionevole, giusto, secondo natura e nel pieno rispetto di chi viene allevato.
Nelle pubblicità e réclame in tv e sui giornali è un tripudio di slogan (quale “benessere animale“) accostati a immagini bucoliche di prati verdi e animali in libertà.
L’allevamento? Quasi una spa dove le creature ospitate godono di trattamenti esclusivi, sotto la signorile protezione degli allevatori che le “salvano” dalla predazione.
Così la triste realtà della schiavitù animale fatta di una vita lontano dalla natura e di una morte violenta in mattatoio diventa agli occhi dei cacciatori di carrelli della spesa una sorta di favore che fattori e contadini fanno alle specie ad essi subordinate.
Fortunatamente le persone che si stanno togliendo le fette di salame dagli occhi, oltre che dal piatto per motivi etici, sono in crescente aumento.
Ma i tentativi di “rinsavire” i clienti convincendoli che non vi sia nulla di sbagliato nel mangiare animali o i loro derivati è sempre lì all’angolo.
Soprattutto i derivati.
Dopo le massicce campagne di sensibilizzazione sulla crudeltà nascosta dietro la produzione di uova (come quella di Animal Equality), responsabili della morte atroce dei pulcini maschi che finiscono nel tritacarne, alcuni marchi hanno deciso di rendere pubblica l’inverosimile volontà di graziare i neonati di sesso maschile.


Da notare lo stereotipo di genere maschio=muscoloso dal colore blu
Eccoci così davanti a immagini che dichiarano di salvare il pulcino maschio o di tutelarlo. In poche parole, anziché far schiudere le uova e separare i pulcini maschi dalle femmine mandandoli al macero, i piccolini vengono fatti crescere per diventare galletti, allevati quindi sino all’età adulta.
E cosa succede una volta diventati adulti?
I pulcini salvati dal tritacarne e diventati adulti finiscono al macello, ovviamente!
Niente di diverso da ciò che accade alle femmine, sfruttate per anni per il semplice fatto che depongono uova.

Quali aspetti positivi può avere la volontà degli allevatori di “salvare” il pulcino maschio?
A mio avviso, nessuno.
Fra tritare vivo una creatura di pochissimi giorni gettandola fra le lame del tritacarne e sgozzarla da adulta non vedo differenza. Si tratta comunque di morte violenta.
Morte che, vorrei ricordare, non ha motivo etico di essere imposta.
A chi esterna la frase “meglio morire da adulti che da pulcini” vorrei ricordare che esiste una terza opzione: la vita. La non morte.
Nessuno ci obbliga ad essere crudeli. Perché di crudeltà si tratta.
Non abbiamo alcun diritto di mercificare il corpo altrui mettendolo a nostra disposizione. Se qualcuno lo facesse col nostro vedremmo l’atto come un’immensa ingiustizia.
Per salvare davvero il pulcino maschio basta smettere di comprare e consumare uova. Anzi, vi dirò di più: smettendo di mangiare uova non solo salverete il pulcino maschio, ma anche quello femmina e la loro madre schiavizzata.
Buona riflessione.
°°Una Lezione di Etica e Veganismo all’Istituto Salvetti di Massa°°
Martedì 30 Aprile 2019 la mia collega antispecista Claudia Corsini ed io abbiamo tenuto presso l’Istituto Salvetti di Massa una lezione di etica e veganismo.
Entrambe crediamo molto nell’educazione e nella diffusione di un messaggio di sensibilità condiviso con le nuove generazioni, pertanto è stato un vero onore poterci attivare creando questo evento.
L’incontro con i ragazzi e le ragazze della classe 4B ha avuto luogo grazie alla professoressa Patrizia Bianchi, docente di Scienze Motorie sensibile e interessata ai diritti animali, e alla collaborazione della professoressa di Diritto Cristina Nicolai che ha gentilmente concesso la sua ora.

La lezione speciale sui diritti animali si è aperta con il coinvolgimento degli studenti. Abbiamo chiesto loro di scrivere su un foglio a cosa associassero il termine VEGAN (ormai molto diffuso e noto) e di scrivere una domanda in caso di curiosità su questo stile di vita a loro poco conosciuto.
I risultati di tale esperimento sono stati molto interessanti.
Il termine Vegan è stato associato a:
– verdure
– animalisti
– verde
– uno stile di vita nella quale ci si nutre solo di vegetali escludendo ogni derivato animale
– persone che non mangiano carne
– persone che non mangiano derivati animali
– non mangiare roba buona
– non mangiare facendo male a qualcuno
Una delle studentesse ha invece affermato di non sapere nulla sul veganismo e di voler conoscere chi fossero le persone vegane. Questa curiosità ha portato me a spiegare l’origine del neologismo Vegan (processo di mid-clipping del termine “Veg|etari|an“, coniato da Donald Watson per indicare la nuova società fondata nel 1944) e Claudia ad esporre un’introduzione alla filosofia di vita vegan.
Si è parlato di impatto ambientale, dello spreco di risorse idriche, del suolo e di quelle alimentari per la produzione di carne, e soprattutto è stato affrontato il discorso etico collegato all’antispecismo che si oppone alla visione antropocentrica tipica umana.

L’introduzione di Claudia ha visto la partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse, che hanno fatto molte domande su quanto stavano ascoltando probabilmente per la prima volta. Con molto entusiasmo abbiamo risposto alle curiosità del nostro giovane pubblico fornendo informazioni sulla base delle nostre conoscenze e su quella delle nostre esperienze personali.
Sempre con il contributo attivo dei ragazzi, abbiamo creato alla lavagna un grafico per scoprire quali realtà commerciali subirebbero un grave danno economico se di punto in bianco gli animali sparissero dalla terra.
Grazie allo schema gli studenti hanno potuto realizzare che gli animali non sono sfruttati solo per fini alimentari (allevamenti, macellazione, vendita diretta), ma che sulla loro pelle si ergono moda (pellicceria, pelletteria), medicina e cosmesi (test), intrattenimento (circhi, zoo, delfinari, corse), caccia, pesca, bracconaggio, mondo delle scommesse, gioco d’azzardo, zoomafia, zooerastia ecc.
Nel suggerire cosmetici, make up e abbigliamento come realtà crudele per gli animali alcune ragazze guardando il nostro trucco e il nostro abbigliamento ci hanno fatto notare che se non è giusto mangiare animali non lo è nemmeno indossarli.
Siamo rimaste molto stupite da questa attenzione in dettagli che potevano passare inosservati, ma soprattutto sono rimaste anche loro stupite nel sentire che nulla di quanto avevamo indosso fosse di origine animale. Pure il maquillage era cruelty free.
Collegandoci ai test su animali abbiamo svelato la nostra sorpresa presente lì con noi: i profumatissimi e graziosi omaggi firmati L’Erbolario, azienda italiana da anni schierata a fianco di LAV in favore di test alternativi. Un marchio leader di cosmesi vegetale che dimostra come la bellezza possa essere valorizzata con piante, frutti e fiori.


La lezione sui diritti animali è terminata con la proiezione del documentario Meat The Truth in versione ridotta (versione completa visibile QUI)

Consapevoli di aver trattato un argomento vastissimo in poco tempo (solo due ore e mezzo, ma davvero intense) con questo articolo colgo l’occasione per riportare e rispondere alle domande dei ragazzi scritte sui fogli distribuiti a inizio lezione.

Come si riesce a non mangiare la carne?
Beh la domanda potrebbe essere inversa. Come si riesce a mangiare carne?
Mangiare carne è frutto di un’abitudine basata su una costruzione sociale e culturale. Non mangiare carne significa allontanarsi da uno stile di vita preimpostato dove spesso (per non dire sempre) non ci si domanda nemmeno se sia giusto, corretto, morale o salutare. L’emulazione umana porta anche a questo, ossia a credere che vada bene ciò che viviamo, ciò che ci fanno vivere, e quindi anche a convincerci che gli animali si ammazzano e si mangiano. All’inizio sembra difficile smettere di alimentarsi in un certo modo. Col passare del tempo anche le papille gustative si sbarazzano di quelli che chiamavamo “sapori” (pensate, ciò che ritenevo buonissimo oggi mi crea disgusto).
Da quanto tempo siete vegane?
Claudia ed io siamo vegane da anni. Personalmente ho eliminato i derivati animali a 21 anni, ma per i 9 anni precedenti alla mia scelta vegan sono stata vegetariana, diventandolo all’età di 12 per motivi etici.
Le proteine e il ferro da dove le prendete?
Ferro e proteine sono presenti in tante varietà di vegetali. Non tutti sanno, per esempio, che i legumi sono ricchissimi di proteine (come la soia, o le lenticchie) e che il ferro non è contenuto solo negli spinaci ma anche in tanti semi e frutta secca.
Come abbiamo spiegato nella lezione, non è di nostra competenza l’ambito alimentare-nutrizionale, ma possiamo indirizzarvi verso letture scientifiche di persone competenti.
In particolar modo vi consiglio la lettura del libro °°La Mia Famiglia Mangia Green – Silvia Goggi°°.
Non mangiate carne e derivati, ma usate i cosmetici testati su di loro e i vestiti fatti con le loro pelli?!
La filosofia di vita vegan si allontana da ogni forma di sfruttamento. Gli animali dunque non sono né cibo, né vestiario e nemmeno strumento da laboratorio per test.
I vestiti e gli accessori che avevamo erano in cotone, fibre vegetali e materiale sintetico per quanto riguarda scarpe e borse.
Per scoprire come riconoscere il similpelle ed evitare la pelle animale potete consultare questo mio articolo cliccando QUI.
Dove le prendete le proteine?
Da fonti vegetali, quali legumi, cereali, frutta secca, semi e noci.
Personalmente assumo circa 58 g di proteine al giorno.
Mi baso su pareri medici vegan. Per ulteriori informazioni scientifiche si può consultare il sito internet ScienzaVegetariana.it.
Quali sono i sostituti vegetali e non che sostituiscono i principi nutritivi della carne? E sono validi?
So che vige ancora lo stereotipo carne=alimento necessario, ma questa è una costruzione mentale, culturale e sociale. Molte letture scientifiche mi hanno insegnato che sono importanti i principi nutritivi. In modo quotidiano dobbiamo introdurre attraverso il cibo vitamine, proteine, carboidrati, grassi, zuccheri & co necessari per il corretto funzionamento del nostro organismo. Un’alimentazione totalmente vegetale e ben bilanciata è perfetta per ogni fase della vita, dallo svezzamento alla terza età.
Lo dice la scienza.
Ma se vi pungono le zanzare le ammazzate?
Personalmente le zanzare non le ammazzo. Non ammazzo nessun essere vivente in modo volontario ed intenzionale. Mi è successo di grattarmi e ritrovare una zanzara morta sotto le unghie, e la cosa non mi è piaciuta per niente.
Alla fine questi insetti prelevano una minuscola gocciolina per portare avanti la gestazione (a quanto so, solo le femmine necessitano di sangue). Preferisco proteggere la mia pelle e quella degli animali in casa dalle punture usando metodi naturali per allontanarle (trovate qualche consiglio QUI). E non parlo di imbarazzanti racchette fulmina-zanzare che trovo davvero deplorevoli, ma di lozioni e diffusori di fragranze vegetali che allontanano questi insettini.
Paradossalmente la gente vede il male nelle zanzare quando poi se andiamo a vedere cosa combiniamo noi agli animali…
Come riescono i vegani a non mangiare carne?
Ci riusciamo perché ci siamo informati di come gli animali vengono detenuti, trasportati, sfruttati e macellati. Ci riusciamo perché li amiamo e rispettiamo il loro diritto di esistere tanto quanto rispettiamo la nostra vita.
Siamo consapevoli che non abbiamo bisogno di negare l’esistenza a dei cuccioli o a delle femmine ridotte a macchine-fattrici per vivere.
Sono legali gli allevamenti intensivi?
Assolutamente sì. E’ gli allevamenti intensivi costituiscono la maggioranza degli allevamenti in tutto il mondo.
Non tutto ciò che è legale è morale. La storia umana mostra come ingiustizie legalizzate un tempo siano oggi abomini superati. Speriamo che presto anche ammazzare le altre specie diventi per la collettività ciò che oggi è già un crimine per noi.
La lezione in questo istituto è stata una bellissima esperienza. E’ stato bellissimo vedere l’interesse dei ragazzi che ci hanno fatto tante domande prendendo appunti su quanto abbiamo illustrato.

Ringraziamenti
Ringraziamo la professoressa Patrizia Bianchi per la sua disponibilità, il dirigente scolastico per averci gentilmente accolte con la nostra lezione innovativa, Edizioni Sonda per le riviste vegan, Progetto Vivere Vegan Onlus per gli opuscoli e i titolari di Erbolario per aver contribuito attivamente fornendoci apprezzatissimi omaggi da distribuire agli studenti.
Sei studente e vorresti una lezione sui diritti animali nella tua scuola?
Sei un/a docente sensibile ai diritti animali e vorresti proporre un’esperienza simile ai tuoi studenti?
Contattami all’indirizzo info@carmenluciano.com











Devi effettuare l'accesso per postare un commento.