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°°[Napoli] Lancio di Uova contro un Locale Vegano°°
Care lettrici e cari lettori,
porto alla vostra attenzione un fatto davvero grave che vede come protagonista un locale di cucina 100% vegetale a Napoli.
Si tratta di Green M’ama fast & good, situato in via S. Giacomo 27.
Questo punto ristoro che offre piatti interamente vegetali per il rispetto degli animali e dell’ambiente da qualche settimana è sotto attacco da parte di un gruppo di ragazzini la cui educazione è decisamente insufficiente.
Il gruppo di maleducati ha più volte lanciato uova verso il personale che vi lavora e il ristorante stesso, sporcandone gli interni e l’insegna.
Scrivono i titolari in un post di pubblica denuncia su Instagram:
Da due settimane ad oggi continuano le aggressioni “a uova” e dispetti a Green M’ama e al suo staff, per lo più da parte di ragazzini e in tarda serata…
La cosa che fa più rabbia è che non ci possiamo fare niente. E chi potremmo chiamare? Mica qualcuno si scomoda… “sono solo bambini”.
Ma la verità è che l’inciviltà è una cosa troppo diffusa, che quello che manca davvero è l’educazione al rispetto e al lavoro.Noi facciamo il nostro lavoro e cerchiamo di farlo al meglio, sappiamo che non dobbiamo reagire quando ci fanno queste cose che altrimenti quelli si divertono ed è peggio. Alla fine giriamo in un paradosso per cui dobbiamo tenerci tutto e andare avanti.
E sinceramente, noi avanti ci andiamo, e sempre a testa alta. Perché a noi bene o male non ce lo fanno queste persone, non gli daremo mai questo potere.
Noi vogliamo bene ai nostri clienti e facciamo il nostro lavoro con professionalità e rispetto, e va bene così.Prendiamola a ridere va’, diciamo che queste sono le uniche uova che entreranno mai nel nostro locale.
Green M’ama • Napoli

Con il presente articolo intendo in primis esprimere la mia totale solidarietà verso lo staff del locale Green M’ama, vittima di episodi di bullismo inammissibile che le Forze dell’Ordine dovrebbero bloccare nell’immediato.
In secundis, vorrei lanciare non un uovo ma un messaggio chiaro che arrivi fino alla testa di chi si diverte così male e di coloro che hanno messo al mondo individui simili: quando imparerete a rispettare gli animali e le persone?
Solo delle persone con evidenti problemi relazionali in ambito sociale possono arrivare a comprare degli ovuli di galline schiavizzate per fare dei dispetti a qualcuno. Sarebbe interessante capire se questo gesto viene concretizzato anche ai danni di altre strutture o se sia un vero caso di vegefobia fomentata da gruppi antivegan che appestano i social network.
Ad ogni modo, solo degli individui privi di utilità, interessi, hobby e passioni costruttive possono arrivare a sprecare il loro tempo per danneggiare gli altri o far vivere ad altre persone momenti di tristezza.
Mi vergogno per voi, per lo squallore di cui siete artefici, ma soprattutto mi vergogno per quelle famiglie che vi hanno messo al mondo e che in ambito di educazione al rispetto hanno evidentemente fallito.
Al posto di comprare uova di povere creature che non vedranno mai la luce del sole e vivranno una vita terribile anche a causa vostra, compratevi un bel libro e leggete. Investite i soldi in realtà costruttive e lasciate in pace quelle persone che , a differenza vostra, con impegno e dedizione danno il buon esempio di come si vive al mondo senza fare del male a nessuno.
Spero vivamente che questi incivili ragazzini, se non fermati dalla coscienza, vengano prontamente ammoniti da chi di competenza: oggi “sono solo bambini”, domani saranno adulti cresciuti con l’incapacità di portare rispetto ai propri simili. Il momento per agire ed educare è ADESSO.
Carmen
°°Considerazioni su BuonOvo – le Uova “Etiche”°°
Sfogliando il nuovo volantino delle offerte di Novembre Lidl (un tripudio di animali di ogni specie, resi cibo per le prossime feste) ho notato in fondo a pagina 13 la confezione di 6 uova presentate come “speciali”.

Già dal nome attribuito al “prodotto”, BuonOvo, è possibile comprendere dove produttori e venditori vogliano andare a parare. Le sei frasi di carattere informativo poste accanto alla raffigurazione della confezione ne sono poi la conferma.
“Salvaguardia del pulcino maschio”, “da galline allevate senza l’uso di antibiotici”, “mangimi ogm free”, “filiera certificata”, “più controlli a garanzia del BENESSERE ANIMALE (wow!) ed infine “35% di spazio in più per le galline”.
Insomma, una vita di lusso che tutti sogneremmo di fare! (O no?)
Ad infiocchettare meglio la réclame ecco l’amabile contadino dagli occhi socchiusi che cinge con le braccia la sua schiav.. hem, la “sua” gallina, trattata bene in nome del sopra menzionato benessere animale.
Se agli occhi di una persona che consuma ovuli di gallina può apparire convincente o allettante, per chi come me va oltre le “belle parole” viene un sorriso amareggiato.
Sì, queste uova potranno anche essere deposte da galline allevate (o meglio dire usate) da aziende dove i pulcini maschi non vengono tritati vivi a pochi giorni di vita, alimentate con cibo non OGM, tenute in vita senza antibiotici, fatte stare con le zampe per terra in un ambiente leggermente meno affollato di altri, ma poi? Qual è il fine ultimo?
Il fine ultimo rimane la loro detenzione, il loro confinamento, il loro assoggettamento alla volontà umana per “generare” ovuli da vendere. In poche parole: corpi che producono cibo che genera introito economico.
I pulcini maschi, magari non triturati subito, non verranno forse fatti crescere e macellati? Le loro mamme, le loro sorelle, le loro nonne, non verranno forse tenute in vita finché il loro organismo risulta produttivo? Non finiranno lo stesso la loro “carriera” dentro un mattatoio?
Quali ipocriti, falsi abbracci vogliamo mostrare?
Come dico da tempo, è giunto il momento di aprire la nostra mente e abbracciare una visione ben più nobile delle galline. Continuare a vedere in loro “qualcosa” che genera “qualcos’altro” mette solo in evidenza il nostro basso, scarso livello empatico.
Negli altri animali che coesistono con noi e che con noi condividono il pianeta (anche se di spazio VERO ne lasciamo loro ben poco) dobbiamo smettere di vedere corpi dai quali trarre qualcosa.

Sottrarre parti corporee altrui, tra persone, è stata una pratica messa in atto nei momenti più bui della ragione umana, che ricordiamo con biasimo. Come non vogliamo e non desiseriamo che qualcuno ci privi della libertà (o peggio ancora, non ce la faccia mai conoscere) per lucrare su di noi, dobbiamo comprendere che anche gli animali non vogliono subire tali ingiustizie.
Cosa manca alle nostre capacità per raggiungere tale livello di sensibilità? Siamo forse fatti di solo apparato digerente, capaci di soddisfare solo quello?
Inviti tutt* a una profonda riflessione, con la speranza che sempre più persone realizzino che il vero BENESSERE per gli animali c’è quando sono lasciati liberi di esistere lontani dai nostri profitti.
Carmen













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