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°°Coniglietto Salvato dopo 9 Anni Passati in Gabbia°°

Cari lettori e care lettrici,
con questo articolo vi porto a conoscenza di un fatto davvero delicato che merita di essere condiviso perché è in ballo la salute di un esserino indifeso che ha bisogno di aiuto.

Qualche giorno fa a Lucca la mia collega Claudia è riuscita a recuperare un coniglietto, detenuto per anni in una gabbia dove era impossibilitato a muoversi. La sua vita è trascorsa confinata dentro a questa prigione metallica per semplice egoismo umano.
Questa creaturina infatti era di proprietà di un uomo ospite di una residenza sanitaria assistenziale che lo aveva con sé per puro vezzo. Le condizioni del coniglietto, accolto dalle persone volontarie dell’associazione A Code Unite, sono veramente tristi.

Una visita veterinaria (forse la prima che abbia mai avuto) ha fatto emergere la necessità di una radiografia al cranio, e probabilmente anche la limatura e chirurgia di apicectomia, a seguito di opportuni esami del sangue.



L’associazione ha fatto un post sulla pagina Facebook ufficiale per raccogliere fondi: gli animali recuperati sono tanti, tantissimi, e le disponibilità economiche per coprire le spese scarseggiano.

Chi volesse e potesse dare un piccolo contributo, può farlo attraverso queste opzioni:

 PostePay

5333 1711 4007 1669 intestata a Alice Balbi

Codice fiscale: BLBLCA93T58I225N

🐾 Iban:

IT16Z3608105138245839645855 intestato a Alice Balbi

🐾 PayPal:

acodeunite.rescue@gmail.com

https://www.paypal.me/ACodeUniteRescue



Grazie a chi aiuterà l’associazione ad aiutare questa creaturina e tante altre recuperate.

°°[Toscana] Svolta Vegan Friendly nelle Mense Universitarie°°

Cari e care followers,
con questo articolo vi informo che in Toscana è in atto un significativo cambiamento che unisce il rispetto per l’ambiente con quello per la salute delle persone, oltre ad essere un decisivo passo avanti nella strada del rispetto per la vita degli animali.

A partire dal 7 Novembre scorso, nelle Mense Universitarie a gestione diretta di Pisa, Firenze e Siena sono stati introdotti nuovi menu vegetariani e vegani. La novità mi era stata anticipata nei mesi estivi direttamente da una responsabile di Pisa, che mi aveva accennato che stavano lavorando su nuovi piatti vegetali da offrire a studenti e studentesse, prendendo esempio e spunti positivi dalle mense universitarie della Germania, dove l’offerta di alimenti a base di animali è stata drasticamente ridotta per rispetto dell’ambiente. In attesa della nuova formazione dei cuochi (per studiare piatti più gustosi per scongiurare pregiudizi da parte dei restii al cambiamento) era stato ideato per le persone che frequentano le mense un ricettario per provare nuove pietanze vegetariane e vegan a casa. Ve ne ho parlato in questo articolo, nel quale ho fornito suggerimenti su come rendere 100% plant based le ricette con derivati animali.

L’impegno di rendere la Ristorazione Universitaria più sostenibile è stato mantenuto egregiamente. E così dalla data sopra citata, si è iniziato a servire caldi pasti con più opzioni vegetali. Ogni giorno nelle Mense Universitarie, a gestione diretta, del DSU Toscana ragazzi e ragazze possono riempire il proprio vassoio con primi piatti, secondi e contorni cruelty free e frutta di stagione biologica o a coltivazione regionale. A fianco all’opzione classica contenente animali e a quella vegetariana che era già presente da tempo, si è fatta spazio quella vegan, con pietanze sempre diverse preparate in modo gustoso. Un esempio? Pasta al ragù di lenticchie, tortini di farina di ceci con zucchine e cipolle di Tropea o agli spinaci, vellutate con crostini, passati di verdure senza latte e tanto altro.



Sebbene ci sia stata qualche celata lamentela (prima dell’introduzione dei nuovi menu ho sentito a pranzo a Mensa Martiri un gruppetto di ragazzi osare screditare con disprezzo la scelta fatta in rispetto per l’ambiente, con frasi del tipo “se non trovo più carne porto il barbecue da casa e cucino in strada un hamburger”, esternazioni più appropriate alla caverna del Mito di Platone che a un ambiente che accoglie giovani menti nel più alto livello di formazione) l’impegno etico del DSU sembra essere stato molto apprezzato. Frequentando ogni giorno la mensa Martiri a Pisa ho notato con piacere che sono state moltissime le persone che hanno scelto i nuovi pasti vegetariani o vegani. Qualche giorno fa, quando di secondo erano proposte delle polpettine di soia con verdure (opzione vegetariana) un gruppo di ragazze al tavolo vicino al mio ha iniziato a parlare bene del piatto scelto per curiosità, condividendo il fatto che era molto buono.
Capita poi sempre più spesso di ritrovarmi seduta accanto a studenti e studentesse che nel vassoio hanno solo pasti vegetali, e questo mi rincuora molto perché è un segno evidente del cambiamento in atto, ormai inarrestabile.



Basandomi sulla prima settimana dall’inizio dei nuovi menu, trovo questa svolta vegan friendly davvero un impegno concreto.
Da studentessa vegan all’ultimo anno di Magistrale mi sono ritrovata a domandarmi “cosa troverò che posso mangiare oggi a mensa?” a “che cosa avranno preparato di buono e che mangerò oggi a mensa?”. Una differenza non di poco conto.
Dal settembre 2016 ad oggi ho sempre trovato tante opzioni vegetali (oltre ai pasti consegnati al banco dai/dalle dipendenti c’è anche un vasto buffet con verdure, ortaggi e legumi) ma adesso è decisamente meglio.

Sappiamo bene che nelle regole del mercato è la domanda che genera l’offerta, e che in Italia chi non consuma carne e derivati animali è ancora una minoranza nonostante nonostante le alternative siano ormai diffusissime. Ma in questo caso, con un impatto ambientale così grande che ha l’alimentazione umana sull’ambiente e i miliardi di animali che ogni anno vengono letteralmente smontati dall’industria del cibo, era doveroso pensare a un’offerta sempre più priva di sofferenza che alleggerisce la natura, la nostra coscienza e l’organismo. Le aziende, le realtà aperte al pubblico, hanno una grande responsabilità e possono fare la differenza col proprio impegno e il proprio esempio, perché molte persone possono arrivare a sensibilizzarsi anche sedendosi a un tavolo della mensa dopo essere stati incuriosite dai cibi proposti.

È veramente bello e riempie sul serio il cuore di gioia vedere sugli schermi, fra i vari piatti elencati, il bollino verde “vegan” per indicare quelli dagli ingredienti interamente vegetali.

DSU Toscana sta dando un bellissimo esempio, che spero venga seguito da tantissime altre realtà della ristorazione dedicata a chi studia nelle restanti regioni d’Italia.
Un ringraziamento a tutti coloro che ne fanno parte, dai direttori fino ai dipendenti, per il loro impegno.




Carmen

°°[PISA] 22.10.2022 Manifestazione per L’Abolizione dell’Uso dei Cavalli per le Carrozze Turistiche°°

Cari e care followers,
vi informo che sabato 22 ottobre 2022 si terrà una seconda manifestazione autorizzata a Pisa contro l’uso dei cavalli per trainare carrozze turistiche organizzata in collaborazione con l’associazione Animalisti Italiani. La protesta avrà luogo ancora una volta in Piazza Arcivescovado, dalle 10.00 alle 12.00, accanto alla Torre pendente, e davanti all’area dove sostano i vetturini in attesa dei clienti da far portare in giro dagli animali che detengono.

Da anni stiamo chiedendo che il Comune di Pisa non offra più questo servizio turistico anacronistico che coinvolge 16 cavalli (2 per ciascuna delle 8 carrozze), creature meravigliose che meritano rispetto, ma soprattutto libertà, e che invece sono obbligate a lavorare per lucro umano quando quegli stessi umani potrebbero avere uno stipendio con altre forme di reddito.

La testa dei cavalli è confinata dentro la testiera, parte iniziale delle briglie, che serve ad avere il controllo su di loro. La loro vista è limitata dal paraocchi, che non gli permette di guardare dietro. Per spronarli nell’andamento o per cambiare direzione sono sottoposti poi al frustino, il tutto mentre percorrono le strade della città in mezzo ad auto e a mezzi pubblici, con un sonaglio fastidioso al seguito e una carrozza agganciata alla schiena.

Se un essere umano venisse usato contro la propria volontà e ridotto allo stesso modo, si chiamerebbe schiavitù. Ma gli esseri umani, ammalati di antropocentrismo, non riescono a vedere oltre ai propri interessi e oltre lo specismo, per questo a tale forma di schiavitù animale cercano di trovare molteplici scuse: che i cavalli sono sempre stati usati, che essi hanno forza abbastanza per sostenere un certo peso ecc ecc.
Le azioni dei nostri antenati nei secoli o millenni addietro non giustificano il perpetrare di azioni INGIUSTE nei confronti delle altre specie, e solo perché una creatura ha una determinata forza fisica non dà diritto alla specie umana di usufruirne a piacimento.


Alla richiesta di abolizione e riconversione delle carrozze trainate dai cavalli, per rendere la città di Pisa un luogo di cultura che non preveda assoggettamento animale, si sono unite oltre 8.250 persone che hanno firmato la petizione online rivolta al Sindaco Michele Conti e all’Assessore Filippo Bedini.

Nel frattempo, è stata inviata una mail alla Segreteria del Sindaco e all’Assessore per l’apertura di un tavolo di lavoro fra noi (me, Claudia Corsini di Animalisti Italiani, e Sonny Richichi presidente di IHP Italian Horse Protection) ed eventuali rappresentati dei vetturini per trovare una soluzione ed eventuale riconversione delle licenze.


Non manca molto alla data della manifestazione.
Preparate cartelli, striscioni, slogan per dare voce ai cavalli assieme a noi.
Vi aspettiamo in piazza Arcivescovado a Pisa, dalle 10.00 alle 12.00
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Per rimanere aggiornati/e in tempo reale sulla protesta a Pisa, seguite la pagina dell’evento su Facebook cliccando QUI.

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Ps: ho realizzato per il mio blog un altro meme ironico sulle critiche che ricevo per il mio impegno per i cavalli. Ovviamente non faremo cessare l’uso delle carrozze trainate dagli animali facendo “Uii” 🙂


© Carmen Luciano
Vietata la riproduzione

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