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°°Lettera Aperta a Vittorio Sgarbi: Gli Animali sono Opere d’Arte°°
In data 3 novembre, trascorso ormai Halloween ma molto prossimo alla commemorazione dei defunti, il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha pubblicato una foto di sé all’interno di una braceria napoletana in compagnia del proprietario.
Sullo sfondo, una cella frigo con una decina di corpi appesi a dei ganci.
Tanto per scrivere qualcosa di geniale e mai proposto prima d’ora, Sgarbi ha scelto come didascalia la frase
“Il “Tempio” dei vegani si trova a Ottaviano”.
Chissà se un giorno riuscirà mai la scienza a spiegare il curioso fenomeno dell’onnivoro medio che non riesce a trattenersi dal menzionare persone vegane quando si tratta di animali ammazzati.
Nel giro di poco tempo, come era logico aspettarsi, lo scatto ha raccolto centinaia di commenti pubblicati da persone risentite da quella che a mio avviso altro non era che una provocazione.

Non bastando forse quel primo post, nella giornata odierna (5 novembre) il povero innocente, spassoso e sensibile Sgarbi
ne ha pubblicato un secondo riguardo alle persone che non mangiano animali e che si sono riversate sul suo profilo.

In risposta a quanto accaduto, dopo tanto che non scrivevo una lettera aperta a qualche personaggio “famoso” che ha deciso di usare la propria fama per sostenere il consumo di animali da fame specista umana, eccomi qui con il presente articolo.
Carissimo Vittorio Sgarbi.
Sebbene siano passati molti millenni dalla nascita dell’essere umano, con tutti i successi e gli ammodernamenti raggiunti, viviamo ancora in una società dove una sola specie assoggetta qualsiasi altra esistente, per necessità e per diletto: sto parlando della nostra.
Le leggi umane, che in passato hanno accettato cose che oggi reputiamo abomini, tollerano ancora lo smembramento dei corpi altrui. E’ grazie a questo che i titolari di quello che tu definisci quasi oltraggiosamente “tempio” hanno avuto la possibilità di far ammazzare degli animali per agganciarli a delle strutture. E’ grazie a questo che hai avuto la libertà di posare, con un’espressione che farebbe invidia a una prefica salentina, davanti ai loro corpi privati di tutto, a partire dalla vita.
Forse non ti bastava questo per sentirti un uomo al vertice di un’immaginaria piramide d’importanza dove i Sapiens Sapiens si sono arrampicati fino alla punta schiacciando alla base tutte le altre specie.
No, decisamente non ti bastava.
Hai preferito menzionare “i vegani”, coloro che esistono senza ingurgitare quei corpi martoriati davanti ai quali ti sei fatto scattare una foto.
Su, dicci.
Cosa ti aspettavi?
Ti aspettavi forse il silenzio?
Degli applausi?
Oppure sorrisi finti alla Ronald McDonald?
Mi spiace deluderti, ma i tempi sono cambiati. Forse pensi che l’empatia umana sia rimasta alle pitture rupestri,
ma invece essa le ha già superate da un pezzo.
E’ alquanto imbarazzante leggere che i vegani avrebbero un fare “talebano” e addirittura l’ironia di un becchino. Tu, sorridente in un posto che se ospitasse corpi umani si chiamerebbe obitorio. Tu, con la baldanza di fare associazioni al limite del ridicolo.
Questa lettera aperta non è per coprirti di insulti. Quelli, come sempre, dovrebbero essere evitati.
Come del resto poteva essere evitata la tua esternazione. Ma ormai è stata fatta, e per la legge di causa-effetto siamo qua.
In questo piccolo ritaglio di blog voglio invitarti a riflettere su quanto hai reso pubblico e su quanto la realtà sia ben diversa.
Non è possibile, da parte di un uomo acculturato come dovresti essere, nascondersi dietro all’attenuante “gli animali ogni giorno mangiano altri animali” per giustificare la tua alimentazione e la pubblicità che hai fatto a tale attività commerciale.
In natura, dove esiste un equilibrio, gli animali lottano fra la vita e la morte.
Una dialettica dalla quale l’essere umano si è alienato.
Gli animali non allevano vittime, facendole nascere col solo scopo di morire. Gli animali non confinano altri animali in spazi piccoli. Non li privano della luce del sole, della compattezza della terra sotto alle zampe, del soffio del vento. Gli animali non uccidono miliardi di altri animali né dispongono dei loro corpi a proprio piacimento.
L’ultima cosa che si può fare quando si giustifica il consumo di carni è paragonarsi ai predatori veri della natura.
Il mio invito per te, che tanto ostenti conoscenza in ambito di arte, è quello di riflettere sulle meravigliose opere di madre natura che tu stesso finanzi per distruggere.
Hai mai osservato le perfette geometrie del guscio di una lumaca?
Hai mai contemplato i colori cangianti delle morbide piume di un gallo?
Ti sei mai perso nell’ammirazione delle morbide linee del muso di un vitello, o di un coniglio?
Ti sei mai meravigliato di quante forme, di quanti colori, di quanta morbidezza e perfezione vi sia fra le specie animali?
Gli animali sono opere d’arte d’ignoto autore. Sono la bellezza più pura fatta corpo.
Sono meraviglie coperte di pelo, piume, pelle e squame. Sono quanto di più prezioso al mondo possiamo ammirare, e dovremmo imparare a rispettarli tutti, dal più grande al più piccolo, come è giusto che sia. Perché se avete la capacità di rispettare e tutelare quadri, marmi, cere e canovacci, possedete la facoltà anche di rispettare manti, arti, cuori che battono.
Carmen Luciano




°° La Carne Abbonda nella Bocca degli Stolti °°
Recentemente ho avuto modo di leggere due articoli riguardo il “macellaio più famoso di Firenze”, ovvero Dario Cecchini, e sono rimasta E S T E R R E F A T T A.
Uno dei due, datato agosto 2013, dove si parlava della sua partecipazione come ospite d’onore al MAD (= matto???) , convegno gastronomico di Copenhagen, davanti a una platea internazionale di cuochi e food writer.
Il macellaio si è esibito in una dimostrazione pratica alquanto barbara di come si estraggono le interiora di un maiale facendone posizionare uno precedentemente ucciso, agganciato per una zampa.
( Foto pubblicata sulla pagina ufficiale di Facebook del Macellaio, dove qualcuno ha avuto il coraggio di scrivere in un commento “Pig bungee jumping? Looks fun!- il maiale fa bungee jumping? sembra divertente!”)
“Questa é la pancia del mondo, tutto parte da qui – dice – e la mia famiglia da 100 anni, io da 40, portiamo avanti un’attività così importante per la società che anticamente era appannaggio dei sacerdoti” esordisce davanti ai presenti che lo applaudono e fotografano il cadavere dell’animale.
“Il macellaio riporta il mondo al cibo primitivo – afferma – e in un mondo in cui ci sono sempre più supermarket, dove l’animale non esiste ma è solo un paio di fettine incelofanate in una vaschetta, io rivendico con orgoglio il mio ruolo” aggiunge mentre apre l’addome dell’animale.
“Ho imparato l’odore della macellazione e della morte. L’odore delle budella è il primo sentore che il macellaio incontra, l’odore del passaggio dalla vita alla morte. Conoscerlo fa bene al rispetto per il cibo, che era vivo e abbiamo sacrificato”.
“È un lavoro duro, ma necessario e se cominci lo devi finire. Questo lo vedevo già a 16 anni e lo vedo ancora adesso in Toscana, dove continuo la mia tradizione di macellaio che credo sia un lavoro necessario. I macellai sono una razza in via di estinzione ma credo che siano l’anello più importante della catena del cibo, quello della conoscenza e della coscienza. Della responsabilità di non uccidere inutilmente, della conoscenza di usare tutto, dal naso alla coda. Col nostro lavoro creiamo un alfabeto delle cose semplici. Con cui i cuochi possono scrivere le parole e tutto può diventare poesia nel cerchio artigiano/cuoco vita/morte passaggio/pancia. Non voglio che il mio lavoro finisca, i macellai sono la mia gente, una bella razza. Conoscono la vita e la morte, gli animali e ne hanno rispetto”.
È commosso l’assassino/macellaio quando dice che il suo mestiere può diventare poesia se lo si ama.
In poche parole Dario Cecchini, davanti ad una platea di STOLTI RETROGRADI, ha avuto la faccia di cazzo (scusate il termine, non ne trovo di migliori) di dire che I MACELLAI SONO UNA BELLA RAZZA, E CHE HANNO RISPETTO DEGLI ANIMALI.
Ma cosa ne può sapere un rozzo uomo col camice macchiato di sangue di cosa significhi la parola RISPETTO?
Allevare un animale facendolo nascere lontano dal proprio habitat, privarlo della libertà, costringerlo a vivere in un capanno, farlo riprodurre, alimentarlo con farine animali, negargli l’amore dei figli e infine UCCIDERLO SENZA PIETA’ non vuol dire averne rispetto!
Dire che un macellaio ha rispetto degli animali è come dire che che l’Inquisizione aveva rispetto delle “streghe”, o gli orchi dei bambini che violentano.
Ci viva lui nello sterco e si faccia sacrificare insieme a tutta la sua “bella razza in estinzione”.
Gli animali non vogliono morire. Vogliono vivere.
Vogliono avere il diritto di esistere come tutti noi umani.
Anche se non possiamo comunicare direttamente con loro, possiamo sentire le loro grida di dolore. Le loro urla di sofferenza.
Ed è una VERGOGNA che persone che UCCIDONO GLI ANIMALI vengano acclamate.
Chi commette assassinio deve essere punito.
Dovrebbe nascondersi e non mostrarsi in pubblico.
Questo è l’esempio di che tipo di società ci ospita: le persone malvagie vengono acclamate , mentre i buoni vengono perseguitati.
Il massacro passa per impresa eroica, invece di essere mal giudicato.
E questo lo evidenzia anche un altro evento strettamente legato al macellaio-affettacadaveri di Firenze.
Hanno chiamato l’iniziativa “Butchers for Children”, ovvero “Macellai per i Bambini”, dove hanno raccolto 25 mila euro da destinare all’ospedale di Carpi.
Ovvio che si farebbe di tutto per trovare qualcosa di positivo nell’usanza di uccidere animali.
Così i dissanguatori di maiali sono stati acclamati per aver reso possibile la raccolta fondi, che servirà a curare bambini, permettergli una sana alimentazione a base di grassi saturi di origine animale che li spingerà da adulti ad esser affetti da patologie dalle quali si cureranno con farmaci testati su animali.
Un tornaconto economico non indifferente.
Chissà se i Macellai che hanno fatto quest’opera misericordiosa hanno pensato che per ogni kg di carne venduto hanno privato le popolazioni disagiate e sottosviluppate di ben 15 kg di cereali e 1500 l di acqua potabile.
Chissà quanti bambini, figli di persone magari meno importanti o fortunate di quelli che vivono in Italia e possono curarsi all’Ospedale di Carpi, sono rimasti con la pancia vuota e con i crampi dovuti dalla fame che non possono placare.
Chissà quanti sono morti lontano dallo sguardo superficiale di queste persone che pensano solo alla propria, di pancia ( e che pancia!).
Il numero di vittime umane e quelle animali è pressappoco impressionante.
Si parla di un miliardo di umani che muoiono di fame grazie al consumo immoderato dei paesi “ricchi”, e miliardi di vittime animali che finiscono nei piatti del 20% della popolazione mondiale che consuma l’80% delle risorse del Pianeta.
Se i macellai sono in via d’estinzione, ben venga.
Siamo nel 2013 non più nel Medioevo dove la ragione era offuscata dall’ignoranza.
Abbiamo la possibilità di vivere senza uccidere. E dico VIVERE, non sopravvivere.
Milioni di italiani sono la prova vivente che si può esistere al Mondo senza privare gli altri della loro esistenza.
Io personalmente domani compirò 11 anni senza aver mangiato più animali.
Tutta la disinformazione che sentite in giro è solo un vano tentativo di allontanarvi dalla verità.
E la verità è che LA VITA E’ SACRA.
Vi piacerebbe nascere per poi vedervi strappar via la vita ingiustamente?
Pensate a quando perdete un familiare caro. Focalizzatevi sul dolore e sulla vostra disperazione. E’ bello?
No.
Dunque non siate la mano assassina che fa tagliare la gola agli animali.
Cercate di vivere nel totale rispetto di tutte le forme di vita esistenti.
Createvi un equilibrio tutt’intorno e inizierete un percorso, una filosofia che vi guiderà lungo il geocentrismo e lontano dall’egocentrismo.
Vi consiglio di dare uno sguardo a questi link che vi sto per proporre.
Possono aiutarvi davvero ad aprire gli occhi sulla triste realtà dell’abuso su animali che viene tenuto ben nascosto dai Media.
* www.laverabestia.org – Una video Community dove poter vedere filmati girati di nascosto, senza censure, di come gli animali vengono allevati, trattati e uccisi prima di diventare la vostra “carne”.
* http://www.cambiamenu.it – Il sito della Lav che vi informa di quali patologie andate incontro continuando a nutrirvi di cadaveri.
* http://www.scienzavegetariana.it – Il sito della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana che vi mostra come alimentarvi correttamente in maniera naturale e sana con i prodotti che ci offre la Terra.
*
MEAT THE TRUTH – il documentario sulla realtà dietro l’industria della carne: salute umana, degli animali, del Pianeta.
*
UN EQUILIBRIO DELICATO – documentario che mostra la verità su carne e derivati animali.
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